Confedertecnica si scaglia contro quella che viene definita “la pseudo-riforma delle autocertificazioni catastali”. Il sindacato dei professionisti alza la voce al fine di mostrare con chiarezza la profonda crisi in cui continua a versare il settore edile. “Il Governo si sta specializzando in finte riforme sulla pelle dei professionisti tecnici”, ha dichiarato infatti il presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro.
“La riforma del catasto che si delinea – afferma Lo Castro – prevede che i proprietari di immobili rientranti nella categoria ordinaria potranno autocertificare determinate caratteristiche compilando un apposito modulo. I proprietari e i singoli amministratori di condominio vengono messi in condizione di autocertificare tutto, in un Paese dove sin troppi abusi vengono oggi largamente tollerati”.
Il nodo della questione si era stretto la scorsa settimana attorno allo spot (televisivo e radiofonico) lanciato dal Governo per dare visibilità alle novità relative alle semplificazioni in edilizia contenute nello Sblocca Italia: “La pubblicità fatta dal Governo è ingannevole, il Garante per la concorrenza e il mercato la sanzioni”. È stata questa la formale richiesta avanzata proprio da Confedertecnica: la sigla sindacale che rappresenta tutti i liberi professionisti tecnici ha poi inviato la richiesta all’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato. Oggetto del ricorso, proprio il contestato spot “È casa tua, decidi tu”.
Leggi in proposito l’articolo Accatastamento ai Comuni: arriva il contro spot dei Geometri.
“Mentre l’Europa privilegia le certificazioni puntuali e premia la professionalità dei tecnici – prosegue Lo Castro – da noi si riafferma un vecchio modo di fare all’italiana, improntato alla scarsa precisione e alla responsabilità dei singoli proprietari, con controlli inficiati dalle scarse risorse e Comuni incaricati di svolgere attività su cui non hanno alcuna autorità”.
Queste dichiarazioni cadono “a fagiolo” proprio nel giorno della pubblicazione del “Decalogo dei diritti negati ai liberi professionisti” all’interno del Manifesto del lavoro intellettuale, iniziativa promossa da Confprofessioni. Leggi le 10 voci del decalogo nell’articolo Non è un Paese per Professionisti: il decalogo dei diritti negati.
“Se la situazione non cambia, i professionisti tecnici vedranno ingiustamente ridotto il loro ambito di competenza professionale senza alcun vantaggio reale per alcuno. Torniamo a chiedere – conclude il numero uno della sigla sindacale che rappresenta i professionisti tecnici – un incontro urgente con il Governo per sollevare il tema nella sede opportuna”.
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