Condomini colabrodo, caldi d’estate e freddi d’inverno. Come si fa?

Dal 2013 al 2018, Legambiente ha monitorato 100 condomini in 33 città. E cosa è venuto fuori?

Cosa è venuto fuori? Che molti degli edifici sono case colabrodo che disperdono energia termica d’inverno e si surriscaldano d’estate. Nel 2017 in particolare ha realizzato un’indagine termografica su 10 palazzi condominiali di Roma, Napoli e Potenza costruiti nel dopoguerra e in anni più recenti. I problemi emersi non sono solo evidenti ma anche comuni. Nello specifico, il problema più grosso è quello delle dispersioni termiche da solai, pilastri, infissi e dalle pareti perimetrali.

Condomini colabrodo: quanto costano?

Ecco perché si parla di condomini colabrodo. E i condomini colabrodo costano molto: la spesa energetica media per famiglia è pari a 2689 euro/anno (521 euro per l’energia elettrica, 1.024 euro/anno per la produzione di acqua calda sanitaria, cucina e riscaldamento, 1.144 euro per la mobilità). Sono i dati di cui si è discusso Roma nel corso della presentazione di ‘Civico 5.0, un altro modo di vivere il condominio’, la nuova campagna di studio e informazione di Legambiente. Altri dati significati snocciolati? L’82% degli edifici è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa in materia di efficienza energetica; gli edifici residenziali in stato di conservazione mediocre o pessimo, ma che comunque hanno bisogno di un intervento, sono il 16,8% del totale.

Si tratta di cifre impietose, rese note da Legambiente per sensibilizzare cittadini, amministrazioni e costruttori su un modo di vivere e progettare che deve cambiare. Innovazione ambientale, efficientamento energetico, condivisione e sharing economy, agevolazioni fiscali e ambiente: sono le parole chiave attorno a cui ruota la campagna. Si tratta di un cambiamento culturale grande, difficile da mettere in atto. In quella direzione stanno spingendo anche le leggi.

E una App, che fa parte della campagna Civico 5.0. Contien la mappa dei monitoraggi effettuati, informazioni utili sui nuovi incentivi per la casa previsti nell’ultima Legge Bilancio, i materiali innovativi che si possono usare e le buone pratiche di sharing economy condominiale. È già la secondo volta che la nominiamo, ma cos’è questa  sharing economy condominiale? È il tentativo di rendere i palazzi condominiali luoghi più accoglienti e sorridenti, non più spazi di conflitto o diatribe. La parola d’ordine è condivisione: si mettono a disposizione gli spazi comuni poco utilizzati per trarne un beneficio comune e ridurre i consumi. Il condominio di San Gregorio a Milano è un esempio di sharing economy condominiale ben fatta. Costruito all’inizio del ‘900, con 49 abitazioni totali, fa funzionare raccolta olii esausti, pile, RAEE e farmaci scaduti, orti urbani in cortile e altri servizi.  Di esempi ce ne sono altri, che puoi leggere nel comunicato di Legambiente.

Non dimentichiamo i bonus per la casa e il condominio della Legge di Bilancio 2018

Legambiente invita le famiglie a candidarsi per diventare testimonial di Civico 5.0, raccontare la propria esperienza e richiedere un monitoraggio energetico. Le migliori storie verranno pubblicate sul sito di Legambiente come casi esempio. Il 17 aprile si terrà la giornata dei Condomini Aperti, con eventi in tutto il paese per ricordare che i condomini devono essere dei luoghi di socialità.

Fonte immagine in apertura: www.teleborsa.it

Consigli per la lettura

Manutenzione e responsabilità in Condominio

Il legislatore del 1942 aveva compreso l’importanza della manutenzione in ambito condominiale.Del resto quanto sopra è coerente con l’interesse dell’ordinamento a che ogni edificio riceva una sufficiente e costante manutenzione.L’art. 1123 c.c., commi 1 e 2, che si riferisce alle sole spese necessarie, enumera le spese per la conservazione, per il godimento, per la prestazione dei servizi e per le innovazioni (disciplinate dall’art. 1120 e 1121 c.c.) e, al comma 3, cita genericamente le spese di manutenzione.Gli articoli 1124 c.c. e 1125 c.c. poi fanno menzione delle spese di ricostruzione e l’articolo 1126 c.c. elenca quelle per le riparazioni e per le ricostruzioni.L’art. 1136, comma 4, c.c. prende in considerazione le riparazioni straordinarie di notevole entità che devono essere sempre prese approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio.Tuttavia manca nella disciplina del condominio una definizione di manutenzione ordinaria, straordinaria, urgente, di notevole entità.Giuseppe Bordolli, consulente legale in Genova ed esperto di diritto immobiliare. Svolge attività di consulenza per amministrazioni condominiali e società di intermediazione immobiliare. È collaboratore del quotidiano Condominio 24 Ore on line e cartaceo e di varie riviste di diritto immobiliare. Autore di numerose pubblicazioni in materia di condominio, mediazione immobiliare, locazione, divisione ereditaria, privacy, nonché di articoli e note a sentenza.È mediatore e docente in corsi di formazione per le professioni immobiliari.

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Redazione Tecnica

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