Un cittadino su quattro è interessato alla classe energetica degli edifici e quasi uno su tre ha effettuato interventi di riqualificazione. In particolare il 25,4% degli italiani ha cercato attivamente informazioni sulla classe energetica della propria abitazione, mentre il 30,9% ha effettuato azioni di riqualificazione energetica attraverso la sostituzione di infissi, interventi di isolamento e manutenzione agli impianti di riscaldamento.
A rilevarlo un’indagine condotta dalla Fondazione Impresa su un campione di 600 italiani a cui è stato chiesto quali sono i comportamenti eco-sostenibili più importanti.
Nella Top Five dei comportamenti eco-sostenibili al primo posto il minor spreco di acqua (94,8% del campione), l’utilizzo di lampadine a basso consumo (88,8%), il consumo di prodotti alimentari biologici (84,5%), il minor uso degli impianti di riscaldamento o di raffreddamento (82,5%) e la raccolta differenziata(75,0%). Agli ultimi posti il car sharing (33,0%) e l’acquisto di prodotti sfusi (31,5%).
Il perfetto cittadino ecosostenibile è donna, viene dall’Italia settentrionale, ha tra i 35 e i 54 anni e un titolo di studio medio-alto. Secondo l’indagine invece a cercare attivamente informazioni sulla classe energetica della propria abitazione sono soprattutto gli uomini, tra i 35 e i 54 anni, diplomati e residenti nell’Italia settentrionale.
In particolare le azioni riguardano la sostituzione degli infissi (39,8%), l’isolamento degli edifici (31,0%) e la sostituzione degli impianti di riscaldamento (21,7%); residuale invece, l’installazione di pannelli solari termici (6,6%).
Nei prossimi due anni, secondo l’indagine, il 21,8% degli italiani che ha dichiarato di non aver ancora effettuato interventi di riqualificazione energetica delle proprie abitazioni intende sostituire gli infissi (41,8%), isolare l’edificio (24,1%) e sostituire gli impianti di riscaldamento (13,9%).
In prospettiva aumenta anche la propensione ad installare dei pannelli solari termici che in futuro potrebbe arrivare al 12,7%. Ma non solo le abitazioni private ad aver bisogno di interventi di efficientamento energetico. Secondo un’indagine dell’Enea che ha preso in esame 15 mila immobili pubblici, 43.200 scuole e 13.580 uffici, sarebbero necessari interventi per 8,2 miliardi di euro che porterebbero al risparmio del 20% di energia primaria e alla riduzione della bolletta energetica di 420 milioni l’anno.
Risparmio di denaro che in tempo di crisi non è da sottovalutare ma anche, secondo l’Enea, minori emissioni di CO2, rivalutazione del patrimonio immobiliare pubblico, miglioramento della qualità ambientale e del comfort dei luoghi di lavoro e una maggiore sicurezza degli edifici.
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