La nuova scuola nasce da un nuovo modello di apprendimento e di funzionamento interno, dove la centralità dell’aula viene superata dalla “Home Base”, in cui pareti scorrevoli consentono di coinvolgere spazi interclasse o di allargarsi negli spazi comuni rendendo flessibili gli spazi della sezione.
Questi ed altri accorgimenti sono riportati nelle linee guida per la progettazione delle scuole moderne, e contengono gli indici minimi e massimi di funzionalità urbanistica, edilizia, anche con riferimento alle tecnologie in materia di efficienza e risparmio energetico e produzione da fonti energetiche rinnovabili e didattica.
Le Linee Guida per le architetture interne delle scuole, messe a punto lo scorso 11 aprile 2013 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sono indispensabili a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati e omogenei sull’intero territorio nazionale (leggi anche Scuola, ecco le linee guida del Miur per edifici sostenibili e sicuri).
Le linee guida in questione affrontano, in dettaglio, i seguenti argomenti didattico-progettuali:
– spazi di apprendimento;
– aspetti urbanistici;
– spazi per le attività scolastiche;
– cucina e mensa;
– sezione/aula – home base;
– atelier e laboratori;
– spazi di apprendimento informale;
– spazi aggiuntivi per civic center;
– impianti sportivi;
– spazi a cielo aperto;
– magazzini e archivi;
– impianti tecnologici;
– materiali da impiegare;
– sicurezza;
– arredi.
Particolare attenzione viene quindi rivolta a spazi e luoghi di fruizione della scuola, nonché alle tecnologie moderne per l’efficienza energetica e perfino alla scelta dei materiali da utilizzare nelle finiture, nella costruzione e relativa gestione nel tempo, per la durata e la manutenzione.
Gli spazi di apprendimento vengono interpretati come uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere.
La scuola diventa il risultato del sovrapporsi di diversi tessuti ambientali: quello delle informazioni, delle relazioni, degli spazi e dei componenti architettonici, dei materiali, che a volte interagiscono generando stati emergenti significativi.
La struttura spaziale viene definita anche come una matrice con alcuni punti di maggiore specializzazione, cioè gli atelier e i laboratori, alcuni di media specializzazione e alta flessibilità, cioè le sezioni / classi e gli spazi tra la sezione e gli ambienti limitrofi e altri generici, cioè gli spazi connettivi che diventano relazionali e offrono diverse modalità di attività informali individuali, in piccoli gruppi, in gruppo.
La sequenzialità di momenti didattici diversi che richiedono setting e configurazioni diverse alunni-docente o alunni-alunni sta alla base di una diversa idea di edificio scolastico, che deve essere in grado di garantire l’integrazione, la complementarietà e l’interoperabilità dei suoi spazi.
La localizzazione e la qualità ambientale delle aree scolastiche devono essere scelte in modo da diventare elementi di connessione per la loro naturale possibilità di diventare “civic center” e contribuire alla qualità del tessuto urbano circostante e, quindi, devono essere individuate in zone:
– salubri;
– poco rumorose;
– lontane da strade importanti;
– in situazioni orografiche favorevoli, possibilmente pianeggianti per consentire l’organizzazione di attrezzature di gioco e sportive.
La Piazza ospita le funzioni pubbliche della scuola ed è il luogo delle riunioni e delle feste della comunità scolastica, rappresenta il suo elemento simbolico più importante ed è anche il principale punto di riferimento per la distribuzione dell’intero edificio, mentre l’agorà è il cuore funzionale e simbolico della scuola, è il centro di distribuzione dei percorsi orizzontali e verticali ed è connessa a tutte le attività pubbliche con le quali può all’occasione integrarsi e sovrapporsi.
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