Codice appalti: digitalizzazione con regime transitorio fino al 30 settembre 2024

Prevista una deroga per coloro che non riescono o sono impossibilitati a utilizzare la piattaforma PAD. Tali operatori potranno utilizzare, almeno fino al 30 settembre 2024, anche l’interfaccia web della PCP nel caso di affidamenti diretti inferiore a 5 mila euro

Monica Greco 25/01/24
Scarica PDF Stampa
Dal 1° gennaio 2024 entra in vigore la digitalizzazione dell’intero ciclo dei contratti pubblici e tutte le stazioni appaltanti e gli enti concedenti dovranno utilizzare le nuove modalità digitali delle procedure di gara, visto che da un lato cessano i regimi transitori e, dall’altro, in considerazione del fatto che la nuova disciplina non prevede ipotesi deroga o esenzione, neanche quelle correlate a determina soglie di importi.

La disciplina della digitalizzazione del ciclo dei contratti pubblici, prevista dal Libro I, Parte II del Codice dei contratti pubblici – approvato con D.Lgs. n. 36 del 31 marzo 2023, ha acquisito efficacia dal 1° gennaio 2024 ed è applicabile anche alle procedure di affidamento comprese nel PNRR.

>> Vorresti ricevere news come questa? Clicca qui, è gratis

L’attuazione della digitalizzazione ha comportato la realizzazione dell’ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale (e-procurement) fondato sull’infrastruttura tecnologica della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) di cui all’articolo 50-ter del CAD (D.Lgs. n.82/2005). La PDND gestita da Anac consente l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati e, al contempo, garantisce l’assolvimento degli obblighi di trasparenza di cui all’articolo 28 del Codice. Inoltre, la PDND permette di pubblicare – a far data dal 1° gennaio 2024 – i programmi triennali dei lavori pubblici e delle forniture e servizi, mediante la piattaforma SCP (Servizio Contratti Pubblici) del Ministero delle Infrastrutture.

Non perderti: Pubblicazione atti di gara: cosa cambia dal 1° gennaio 2024 per gli appalti pubblici

Dal 1° ottobre 2024 obbligatorio il ricorso alle piattaforme certificate PAD

Dal 1° gennaio 2024 è fatto obbligo alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti – per tutte le procedure di affidamento (sopra e sottosoglia) e di esecuzione dei contratti pubblici l’utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale (PAD) certificate. Tali piattaforme consentono lo scambio di dati e informazioni con la BDNCP e di acquisire i CIG; nonché l’utilizzo appieno del fascicolo virtuale dell’operatore economico, ai fini delle opportune verifiche previste.

L’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha delineato, d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nella delibera n.582/2023 gli steps principali per il passaggio dal precedente sistema alla nuova digitalizzazione dell’intero ciclo dei contratti pubblici.

Inoltre, per semplificare nel primo periodo di operatività della digitalizzazione le attività di approvvigionamento con il comunicato del 10 gennaio 2024  ha previsto, in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD, l’utilizzo fino al 30 settembre 2024 dell’interfaccia web della PCP (piattaforma contratti pubblici) anche per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5 mila euro. Per gli affidamenti di importo pari o superiore a 5 mila euro restano, invece, ferme le indicazioni in merito all’obbligo di svolgere le procedure di affidamento mediante PAD.

Il passaggio alla digitalizzazione, dunque, è graduale; eppure, necessità l’impegno di tutti gli attori coinvolti perché occorre essere necessariamente al 1° ottobre 2024. Tale data è la vera deadline, ovvero il termine a partire dal quale per tutti gli affidamenti sarà obbligatorio il ricorso alle piattaforme certificate PAD.

Leggi anche: Codice appalti: limiti e difficoltà interpretative dell’avvalimento

Le piattaforme di approvvigionamento digitale (PAD) certificate

Con la disciplina della digitalizzazione dell’intero ciclo dei contratti pubblici, le stazioni appaltanti e gli enti dovranno utilizzare le piattaforme di approvvigionamento digitale (PAD) certificate, anche quelle rese disponibili da parte di altre amministrazioni, purché iscritte nell’elenco consultabile gestito da ANAC.

L’utilizzo delle PAD è previsto a partire dal 1° gennaio 2024 obbligatoriamente per tutti gli affidamenti, sopra e sottosoglia.  L’ANAC, come vedremo meglio nel prosieguo, nel primo periodo di adozione della nuova disciplina ha concesso una deroga per coloro che non riescono o sono impossibilitati a utilizzare la piattaforma PAD. Tali operatori potranno utilizzare, almeno fino al 30 settembre 2024, anche l’interfaccia web della PCP nel caso di affidamenti diretti inferiore a 5 mila euro.

Codice appalti: digitalizzazione con regime transitorio fino al 30 settembre 2024 Immagine 1

Potrebbe interessarti: Costo della manodopera negli appalti: criticità e come risolverle

Acquisizione CIG: come fare

La fase di passaggio alla nuova disciplina di digitalizzazione degli appalti pubblici non è così facile e sono molte le Amministrazioni pubbliche, in particolar quei Comuni di dimensioni ridotte, ad aver manifestato le prime difficoltà operative nell’adozione della nuova disciplina.

Per questo motivo l’ANAC ha accolto la richiesta dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ed ha previsto un regime transitorio sull’applicazione delle disposizioni del codice dei contratti pubblici in materia di digitalizzazione degli affidamenti di importo inferiore a 5 mila euro, come si legge nel comunicato del 10 gennaio 2024.

L’Autorità – sentito il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – per il primo periodo di operatività della digitalizzazione ha concesso l’utilizzo della PCP (piattaforma contratti pubblici). In pratica, per poter garantire il pieno svolgimento delle ordinarie attività di approvvigionamento, in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD, si potrà utilizzare anche per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5 mila euro la PCP (piattaforma contratti pubblici).

È importante segnalare agli addetti ai lavori che tale previsione comporta che l’acquisizione dei CIG sia contestuale all’invio della richiesta. Pertanto, in caso di affidamenti diretti di importo inferiore a 5 mila euro, anche il CIG potrà essere acquisito, oltre che attraverso la piattaforma di certificata PAD, anche tramite l’interfaccia web disponibile tramite PCP.

Nel quadro appena delineato è importante sottolineare che, invece, resta confermato l’obbligo di svolgere le procedure di affidamento mediante PAD nel caso di affidamenti di importo pari o superiore a 5 mila euro.

A partire dal 1° ottobre 2024, invece, tutto è uniformato. Sarà sempre obbligatorio il ricorso alle piattaforme certificate PAD, anche per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000.

Restano valide le indicazioni di cui alla delibera n. 585/2023 con riferimento alle spese giornaliere di importo inferiore a 1.500 euro.

Hai già visitato la sezione Risorse Gratuite di Ediltecnico?
Qui trovi ebook e corsi online utili per la professione

Consigliamo

Foto:iStock.com/Sitthiphong

Monica Greco

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento