Cemento armato, riparazione e conservazione delle strutture: una sfida continua per l’ingegneria

Una analisi del Centro Studi CNI mette in evidenza spazi di mercato e fabbisogni formativi legati ad interventi di recupero del cemento armato

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Per il settore dell’ingegneria italiana la ricerca di soluzioni innovative a questioni complesse rappresenta una sfida continua, non solo in ambiti emergenti come l’intelligenza artificiale, la sostenibilità e la robotica, ma anche in aree consolidate come quella dell’ingegneria dei sistemi edilizi.

Un esempio significativo è il cemento armato, utilizzato dalla fine dell’Ottocento e soggetto a continui miglioramenti grazie a sperimentazioni e innovazioni che ne aumentano le prestazioni e riducono l’impatto ambientale.

Le tecniche di diagnosi, riparazione, rinforzo e conservazione delle strutture in cemento armato rappresentano un segmento cruciale del mercato dell’ingegneria. Questo settore richiede un costante aggiornamento delle competenze tecniche per affrontare la necessità di interventi riparativi e conservativi. In Italia, la parte maggioritaria degli oltre 12 milioni di edifici residenziali è stata costruita prima degli anni ’70, indicando una diffusa esigenza di interventi su strutture in cemento armato.

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FORMATO CARTACEO

Tecniche di diagnosi, riparazione e miglioramento di strutture in calcestruzzo armato degradate

Il problema del degrado delle strutture ed infrastrutture in calcestruzzo armato in Italia ha assunto negli ultimi anni il carattere di vera emergenza. Il manuale tratta vari casi di interventi sulle strutture esistenti in calcestruzzo armato ponendosi quale ideale complemento del testo sul Degrado delle Strutture in Calcestruzzo Armato curato da Felitti e Mecca.L’opera, illustrando alcuni interventi realizzati dagli stessi Autori nello loro ultraventennale attività professionale, offre suggerimenti e spunti di approccio ai problemi che il progettista ed il costruttore si trovano più comunemente ad affrontare. Per tutti i casi studio il testo accenna all’esigenza “storica” (in funzione del dettato normativo)che influenza la capacità e l’accuratezza delle analisi sul comportamento del calcestruzzo armato, che nel tempo hanno visto il modificarsi sia delle tecniche di rilievo del danno e sia delle modalità di intervento. Allo stesso modo si sono modificati gli obiettivi progettuali passando dagli approcci prescrittivi a quelli prestazionali.Vengono esaminati, con dovizia di immagini e schemi commentati, casi che riguardano interi sistemi strutturali e interventi locali (travi, pilastri, fondazioni, ecc.).Matteo Felitti Titolare dello studio tecnico ENGINEERING & CONCRETE CONSULTING, si occupa principalmente di calcolo strutturale, dissesti statici nelle costruzioni esistenti, degrado dei materiali e risoluzione contestazioni in collaborazione con lo Studio Legale dell’Avv. Paola Tucci. Svolge, inoltre, attività di consulenza tecnologica presso importanti Aziende che operano nel settore della prefabbricazione e della fornitura di calcestruzzi prestazionali. Docente Esterno di “Calcolo Automatico delle Strutture” presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II (Titolare Cattedra: Prof. Francesco Marotti de Sciarra). Certificato Livello 2 per i metodi PND: ES-MG-MO-PC-SC-UT-VT. Certificato Livello 3 per i metodi PND: TT. Settore: Ingegneria Civile, Beni Culturali e Architettonici. Autore di testi e pubblicazioni per collane e riviste di settore. Lucia Rosaria Mecca Ingegnere strutturista, titolare dello studio MECCAINGEGNERIA nel quale si occupa prevalentemente di progettazione e direzione lavori di opere ed infrastrutture realizzate in ambito civile ed industriale. Svolge attività di consulenza negli ambiti dell’ingegneria geotecnica e strutturale per Professionisti, importanti Società ed Aziende operanti in ambito nazionale ed internazionale. È direttore tecnico e socio titolare della Geomonitor srl, società di Ingegneria specializzata nel settore delle prove, dei monitoraggi e dei controlli non distruttivi, per i quali possiede la qualifica di Esperto. Autrice di testi e pubblicazioni per collane e riviste di settore.

Matteo Felitti, Lucia Rosaria Mecca | Maggioli Editore 2019

Indice

Progetto CONCRETO e il ruolo degli ingegneri

Per comprendere meglio le prospettive degli ingegneri su questi temi, il Centro Studi CNI ha condotto un sondaggio nel maggio 2024, nell’ambito del Progetto CONCRETO, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Erasmus+. Il progetto è guidato dalla Fondazione Pier Luigi Nervi e coinvolge 13 enti tra cui strutture di formazione, organismi di rappresentanza di professionisti tecnici e centri di ricerca.

Dal sondaggio, che ha coinvolto quasi 3 mila intervistati (la quasi totalità ingegneri operanti nell’ambito civile-edile), è emerso che il 71,5% dei partecipanti è impegnato frequentemente o saltuariamente in progetti di riparazione e conservazione di strutture in cemento armato.

Circa il 30% degli ingegneri ha affermato che questi interventi costituiscono il 25% del loro volume di lavoro annuale, mentre per il 21% rappresentano addirittura il 40%.

Le tipologie di strutture su cui si interviene maggiormente sono edifici residenziali (80%) e pubblici (46%). Anche le infrastrutture (30%) e gli edifici moderni vincolati (24%) richiedono frequenti interventi di riparazione e recupero. La multidisciplinarità emerge come un aspetto rilevante, con ingegneri e architetti che collaborano strettamente.

Tipologie di interventi e formazione necessaria

Gli interventi più frequenti includono la riparazione delle parti sottostanti l’intonaco esterno (patch repair), interventi di rinforzo e riparazioni delle fessurazioni e gli interventi riparativi e di rinforzo con materiali fibrorinforzati.

Il mercato dell’ingegneria riparativa del cemento armato è in espansione, evidenziando una crescente domanda di esperti. Tuttavia, solo il 42% degli ingegneri ha seguito corsi specialistici universitari o possiede certificazioni specifiche per gli interventi sul cemento armato. La maggior parte acquisisce competenze attraverso l’esperienza pratica e corsi di aggiornamento professionale. Il 98% degli intervistati riconosce l’importanza di approfondimenti specifici, suggerendo la necessità di eventi formativi sia brevi che di lunga durata.

In questo contesto, il confronto tra professionisti è essenziale. Il convegno “Concreto Day”, organizzato nell’ambito del progetto europeo CONCRETO, si terrà il 10 giugno al Politecnico di Milano. Durante l’evento, esperti discuteranno tecniche di riuso, restauro e ristrutturazione del cemento armato, presentando casi studio come il restauro della Chiesa della Beata Vergine Immacolata a Bergamo, la ristrutturazione del Mercato di Corso Sardegna a Genova e il recupero della Nuova Libreria Civica a Torino.

Prospettive future

Il progetto CONCRETO, promosso dalla Fondazione Pier Luigi Nervi, è un esempio di collaborazione tra enti di formazione, università e professionisti. Il Consigliere CNI, Sandro Catta, e il Presidente del Centro Studi CNI, Marco Ghionna, sottolineano l’importanza dell’aggiornamento professionale continuo per mantenere competitiva la categoria degli ingegneri.

L’innovazione nelle tecniche di intervento e l’uso di materiali avanzati come i fibrorinforzati richiedono un costante sviluppo delle competenze. Iniziative come il progetto CONCRETO e convegni tematici contribuiscono a stimolare il dibattito e la crescita professionale nel settore dell’ingegneria dei sistemi edilizi.

Dal comunicato stampa a cura di Antonio Felici, capo Ufficio Stampa Consiglio Nazionale degli Ingegneri

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