Perché il Bonus facciate è pericoloso? E se diventasse un Ecobonus “potenziato”?

A proporlo è ANIT, che senza peli sulla lingua delinea i pro e i contro di questa nuova misura fiscale. Il rischio peggiore è di promuovere interventi di finitura estetica a discapito dell’efficientamento energetico

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Criticità e suggerimenti sul Bonus facciate: ANIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico, non teme di esporsi in queste ore calde, dato che il rimescolio delle carte è in atto. La legge di Bilancio 2020 è infatti in Parlamento in attesa del via libero finale (leggi questa anteprima: Legge di Bilancio 2020, l’edilizia è da red carpet! Il punto).

In generale, l’associazione non ritiene che «il provvedimento sia fine a se stesso», e che sia «indispensabile una strategia a lungo termine mirata al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale».

Riferendosi all’Art. 25 (che puoi leggere dal Disegno di Legge) sottolinea che il provvedimento può essere controproducente per tutta la politica energetico ambientale che l’Italia sta portando avanti ormai da anni.

Bonus facciate, ANIT la sa lunga. Ecco perché

Nella bozza del disegno di Legge di bilancio (Aggiornamento del 4 novembre 2019 – Clicca qui per il testo presentato per l’esame) è confermato che il bonus facciate sarà in vigore per il solo anno 2020 e che riguarderà tutti gli edifici privati, dalla villetta al condominio, gli interventi edilizi, anche di manutenzione ordinaria, il recupero o il restauro della facciata.

Il Bonus facciate, secondo Anit, risulterebbe di fatto comprendere qualsiasi intervento sulla facciata degli edifici: sia interventi di finitura estetica, di rifacimento dei balconi o dei cornicioni, di opere di lattoneria, di pura tinteggiatura o rivestimenti esterni sia interventi d’isolamento termico e quindi di efficientamento energetico con conseguente riduzione di consumi e di emissioni inquinanti.

Leggi anche: Bonus facciate, le soluzioni: l’intonaco termico

Cosa critica ANIT?

Suggerisce di incentivare al 90% interventi di pura finitura estetica e al 65%-75% interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza statica. Inoltre ribadisce che si riferisce soprattutto alle periferie, ossia a quegli edifici che, oltre che in stato di degrado, sono tra i meno efficienti energeticamente e meno sicuri dal punto di vista costruttivo.

La “polemica” continua, perché gli interventi di finitura estetica della facciata vengono quindi promossi a discapito degli interventi di efficientamento energetico o di messa in sicurezza. Infatti deliberare lavori puramente estetici su strutture su cui presumibilmente non verranno eseguiti altri interventi per moltissimi anni, significa per ANIT perdere un’ottima occasione per una riqualificazione energetica durevole, dato che, quando un condominio interviene sull’involucro esterno prevede un investimento importante, di cui una buona parte riguarda le opere provvisionali (ossia i ponteggi).

Altra segnalazione di ANIT: i progetti di riqualificazione energetica non ancora iniziati ma approvati, potrebbero essere bloccati con la prospettiva di poter usufruire nel 2020 di migliori coefficienti di detrazione e minori requisiti, senza alcun vantaggio energetico ambientale e con conseguente rischio di bloccare il mercato edilizio.

Cosa invece propone ANIT?

1. Che gli interventi ammessi al Bonus facciate (che trovi tutti qui) siano quelli che prevedono anche un miglioramento dell’efficienza energetica e che dovranno, nei propri ambiti di applicazione, rispettare i limiti di legge previsti per l’Ecobonus.

2. Che possano accedere al Bonus facciate anche interventi di finitura ma solo nel caso degli edifici di valore storico artistico e sotto la tutela dei beni culturali che oggi vengono esclusi dall’applicazione del dm 26 giugno 2015 e s.m.

3. Che nei soli casi 1 e 2 sopra citati rientrino tra gli interventi incentivabili anche quelli di manutenzione ordinaria e le opere accessorie a completamento dell’opera.

4. Che sia resa obbligatoria la comunicazione all’Enea come previsto per tutti gli interventi di efficientamento al fine di quantificare il risparmio conseguito.

Approfondisci con: Legge di Bilancio 2020, colpo di spugna forfettario e reddito dipendente

Così il Bonus facciate diventerebbe un Ecobonus potenziato, valido solo per l’anno 2020.

Si creerebbero in tal modo grandi opportunità di impulso alla riqualificazione (sia estetica, sia energetica) delle facciate e risulterebbe in linea con la strategia energetica nazionale necessaria per il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Europa e inseriti nelle direttive Europee.

Cosa ne pensate?

Leggi qui il comunicato stampa di ANIT

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Redazione Tecnica

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