Bonus facciate a rischio “contagio”. Che c’entra il Corona virus?

Le procedure relative all’agevolazione rischiano di saltare a causa dell’emergenza in corso. L’ANAMMI propone al Governo di introdurre una proroga

Le procedure relative al bonus facciate rischiano di saltare a causa dell’emergenza coronavirus. È l’allarme lanciato dall’ANAMMI, l’Associazione Nazional-europea degli Amministratori d’Immobili.

Il blocco delle assemblee condominiali, reso necessario dell’emergenza coronavirus, rischia di rallentare l’iter della detrazione fiscale, che consente di effettuare lavori importanti in molti immobili degradati. L’Associazione propone al Governo di introdurre una proroga.

Bonus facciate e Corona virus, ANAMMI chiede una proroga

Dai vari comunicati stampa di ANAMMI sembra la situazione sia critica. La detrazione fiscale prevede infatti una serie di passaggi e di adempimenti che il blocco delle assemblee condominiali, reso necessario dall’emergenza coronavirus, ha ovviamente rallentato.

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«Lo stop è sacrosanto e lo abbiamo ribadito ai nostri associati – osserva Giuseppe Bica, presidente dell’ANAMMI – tuttavia, il rallentamento dell’intero iter procedurale mette in forse i tempi delle ristrutturazioni e rischia di far saltare l’intera operazione».

La detrazione del 90%, prevista dall’ultima Legge di Bilancio, spetta infatti per tutte le spese sostenute esclusivamente nel 2020 per il rifacimento della facciata del condominio. Quindi, al fine di documentare gli esborsi, entro dicembre è necessario aver effettuato i pagamenti dei lavori.

«I condòmini ci avevano manifestato in queste settimane un grande interesse per questa detrazione – spiega il presidente Bica –. In media, un immobile nelle grandi città ha almeno 50 anni di età e non sempre è costruito con materiali di qualità. Il nostro patrimonio edilizio, ormai piuttosto invecchiato, ha dunque bisogno di queste iniziative».  Rallentare gli adempimenti, insomma, «significa bloccare una macchina che era già partita e che stava portando vantaggi ai condòmini, di solito molto restii a spendere sulle ristrutturazioni condominiali, e all’edilizia, che dopo anni di crisi, si stava risollevando».

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Cosa chiede ANAMMI?

Oltre alle zone a rischio, parecchi amministratori stanno segnalando all’Associazione che è difficile organizzare assemblee anche in regioni prive finora di contagi, perché vanno deserte. È bene ricordare, inoltre, che le riunioni condominiali non sempre riescono a raggiungere i quorum necessari al bonus con una sola convocazione.  «Per avviare l’iter occorre la delibera dell’assemblea condominiale – precisa il presidente dell’ANAMMI – con il voto della maggioranza degli intervenuti all’assemblea e la metà del valore dell’edificio, ovvero 500 millesimi. Non sappiamo quanto durerà l’emergenza sanitaria ed il timore che tutto questo si tramuti in un progressivo blocco dei lavori di rifacimento, con il relativo danno economico per il parco immobiliare, i condòmini e le ditte coinvolte, è molto forte».

Ecco perché l’ANAMMI chiede al Governo di rivedere le norme sul bonus facciate. «Ci serve più tempo per la procedura – afferma il presidente Bica – al Governo e all’amministrazione fiscale chiediamo dunque una proroga sul termine dei pagamenti, in modo da permettere ai condòmini di usufruire di questa agevolazione. Sul tema, siamo disponibili a collaborare, individuando soluzioni idonee, di concerto con le istituzioni».

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Redazione Tecnica

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