Biodiversità e Edilizia, un binomio possibile

Gli obiettivi in materia di biodiversità fissati dall’UE possono essere integrati anche da un settore come quello dell’edilizia? Sì, e le aziende del comparto hanno una grossa responsabilità

Il termine biodiversità, coniato nel 1988 dall’entomologo americano Edward O. Wilson, indica la ricchezza di vita sulla terra, ed esprime quindi il numero, la varietà e la variabilità nel tempo degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono.

Perché è importante? La biodiversità è importante perché fornisce alle persone cibo, acqua dolce e aria pulita (ma anche risorse come i materiali da costruzione e il riscaldamento, ad esempio) e svolge un ruolo importante nel mantenere l’equilibrio della natura, contribuendo ad esempio anche a contrastare i cambiamenti climatici e a prevenire la diffusione di malattie infettive. È essenziale quindi tanto per gli esseri umani quanto per la protezione dell’ambiente e del clima.

E qual è il suo rapporto con l’edilizia? Secondo il Forum economico mondiale quasi la metà del PIL globale dipende dall’ambiente naturale e dalle sue risorse: tutti i settori economici più importanti, tra cui anche l’edilizia, dipendono in larga misura dalla natura.

Le attività dell’uomo causano inquinamento, e cambiamenti del clima e degli habitat che stanno mettendo a dura prova le specie e gli ecosistemi. Gli esperti stimano che addirittura un milione di specie di piante, insetti, uccelli e mammiferi in tutto il mondo siano attualmente minacciate di estinzione.

La rotta va quindi necessariamente invertita. L’UE e i suoi Stati membri stanno quindi mettendo in campo iniziative che vedono la biodiversità al centro. La strategia UE sulla biodiversità per il 2030 è un elemento chiave del Green Deal europeo, il pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l’UE sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 (>> ne abbiamo già parlato in questo articolo).

La biodiversità è stata infatti inserita tra i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile Sustainable Development Goals – SDGs), al numero 15, dove si legge infatti che l’obiettivo è quello di: “Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e invertire il degrado dei suoli e fermare la perdita di biodiversità”.

Il binomio Biodiversità e Edilizia è possibile?

Il Consiglio europeo ha sottolineato a più riprese la necessità di intensificare gli sforzi per contrastare le cause dirette e indirette della perdita di biodiversità e di risorse naturali, ribadendo l’esigenza di integrare gli obiettivi in materia di biodiversità in più settori possibili, come anche quello dell’edilizia.

L’applicazione del modello circolare al settore delle costruzioni (>> ne abbiamo parlato qui e qui), una conseguente riduzione del consumo di suolo, e una progettazione edilizia che risulti attenta ai vari aspetti della biodiversità (tra cui, ad esempio, anche alle relazioni tra edifici e fauna selvatica) potrà sicuramente contribuirne al recupero.

Il ruolo delle aziende del settore

In primis però sono le aziende del comparto che hanno il dovere e la responsabilità di intraprendere delle iniziative che mostrino un’inversione di tendenza, ad esempio mettendo in atto azioni orientate alla sostenibilità ambientale e specificatamente dirette al recupero e allo sviluppo della biodiversità nei pressi dei propri stabilimenti produttivi.

Tra le aziende virtuose che si stanno già muovendo in questa direzione troviamo sicuramente Wienerberger, produttrice di soluzioni in laterizio per l’involucro, che ha messo in campo varie azioni concrete per la biodiversità e ha previsto all’interno della propria organizzazione aziendale anche la figura del Biodiversity Ambassador, che ha l’obiettivo di gestirle e coordinarle al meglio.

Le azioni intraprese sono inserite all’interno di un vero e proprio “biodiversity action plan” applicato a tutti e quattro i siti produttivi, con l’obiettivo di valorizzare e proteggere le specie vegetali e animali autoctone del territorio che li ospita. Tra le attività di Wienerberger Italia troviamo ad esempio l’installazione di arnie nei pressi delle cave di estrazione, e quindi le attività di apicoltura e produzione di miele, il rimboschimento e la piantumazione di alberi e specie arbustive all’interno dei terreni che ospitano le attività produttive dell’azienda.

Si tratta di azioni importanti che danno a tutto il settore un segnale di cosa si possa fare per la cura dell’ambiente, e quindi il futuro del pianeta, a partire dai propri stabilimenti produttivi.

Immagine in alto: courtesy Wienerberger

Redazione Tecnica

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