L’attività di rappresentazione grafica e digitale dei manufatti del patrimonio immobiliare è complessa ma con il BIM è possibile. Le informazioni da gestire sono molte e l’utilizzo di procedure informatizzate è necessario per ridurre il rischio di errori e velocizzare l’attività. Al di là di questa complessità, dal 2009 tutte le amministrazioni pubbliche devono obbligatoriamente (dall’art. 2 comma 222 della Legge 191/2009 e art. 2 del Dlgs 118/2011) trasmettere al Ministero dell’Economia e delle Finanze l’elenco dei propri beni immobiliari, per pemettere la rendicontazione patrimoniale delle Amministrazioni pubbliche a valori di mercato e una corretta gestione e alienazione del patrimonio stesso.
BIM e gestione del patrimonio
Oggi, come dicevamo, si può censire e gestire il patrimonio immobiliare esistente in modo efficiente e interoperabile con il BIM: per la gestione del patrimonio, il BIM è inteso come un sistema in cui vengono raccolti determinati dati, per essere elaborati e resi noti ai responsabili della risorse patrimoniali.
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BIM e processo di manutenzione
Il BIM permette anche la gestione del processo manutentivo (Facility Management) che deve essere pianificato, gestito e controllato: la norma UNI 10951 definisce le linee guida per progettare, realizzare, usare e aggiornare i sistemi informativi per la gestione della manutenzione dei patrimoni immobiliari. Un’altra norma UNI, la 11337, ancora in fase di stesura, nelle parti 2 e 3, indicherà una metodologia per la denominazione e l’identificazione dei prodotti da costruzione e un modello operativo strutturato per raccogliere e archiviare dati e informazioni tecniche dei prodotti da costruzione.
Concludiamo quindi che il BIM non è solo uno strumento per la progettazione e cantierizzazione ex novo ma anche per la gestione e il controllo della manutenzione del patrimonio edilizio italiano. Un caso pratico? L’Università della Basilicata è tra i primi enti del Sud Italia che ha adottato la metodologia BIM per gestire il patrimonio immobiliare e i cespiti a servizio delle sedi di Potenza e Matera.
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