Legge di Bilancio 2025, a rischio settore costruzioni: le preoccupazioni di ANCE

ANCE sollecita misure mirate per sostenere la domanda abitativa, garantire la sicurezza del territorio, promuovere la sostenibilità degli edifici e favorire l’ammodernamento infrastrutturale

L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha partecipato, lo scorso 4 novembre 2024, ad un’audizione congiunta presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, offrendo un’analisi approfondita del disegno di Legge di Bilancio 2025 (DDL 2112/C).

Durante la seduta, la presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio, ha manifestato serie preoccupazioni sugli effetti potenzialmente negativi che le disposizioni contenute nel bilancio potrebbero avere sull’industria delle costruzioni e, di conseguenza, sull’economia nazionale. Brancaccio ha sottolineato come un rallentamento dell’edilizia rischi di paralizzare la crescita del Paese.

Ecco quali sono le criticità sollevate.

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Indice

L’importanza delle costruzioni nella crescita italiana

Negli ultimi tre anni, il settore delle costruzioni ha svolto un ruolo chiave nel superamento delle performance economiche italiane rispetto a Francia e Germania. L’Italia ha registrato una crescita del PIL del 14,8%, rispetto al 10,7% della Francia e al 4,8% della Germania. Secondo ANCE, circa un terzo di questa crescita è attribuibile al settore edile, che ha contribuito significativamente all’occupazione e allo sviluppo economico.

Tuttavia, la mancanza di una proroga delle misure contro il caro materiali per i lavori pubblici rappresenta una criticità rilevante che, senza adeguata risoluzione, potrebbe rallentare la realizzazione delle opere in corso.

Priorità strategiche indicate da ANCE

Nella sua analisi, ANCE ha evidenziato quattro aree strategiche su cui ritiene urgente intervenire: la casa, la sicurezza del territorio, la riqualificazione del patrimonio immobiliare e la prosecuzione dell’ammodernamento infrastrutturale iniziato con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Secondo l’associazione, la Manovra in discussione non assegna sufficienti risorse a questi ambiti cruciali, limitando di fatto la possibilità di risolvere problematiche rilevanti per il Paese.

Casa: un segnale insufficiente per il piano abitativo

Tra le misure che riguardano l’ambito abitativo, ANCE ha criticato la riduzione delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa, che penalizza in particolare i giovani. Il “Piano Casa Italia”, benché accolto come iniziativa positiva, rischia di essere inefficace senza una dotazione finanziaria adeguata.

ANCE propone un modello di intervento pubblico-privato per rispondere alle esigenze abitative, basato sulla riqualificazione di aree urbane degradate e sulla realizzazione di alloggi di utilità pubblica (es. case per studenti, RSA, silver house). Tale modello permetterebbe di affrontare la crisi abitativa garantendo abitazioni per ampie fasce della popolazione.

Sicurezza del territorio: fondi insufficienti e mancanza di prevenzione

In tema di sicurezza territoriale, la Legge di Bilancio prevede un fondo di 1.500 milioni di euro per il 2027, da destinare alla ricostruzione. Tuttavia, secondo ANCE, è fondamentale adottare misure preventive, in particolare alla luce dei recenti eventi climatici estremi che hanno colpito l’Italia e l’Europa. La prevenzione è vista come strumento essenziale per ridurre i rischi per la vita e contenere i danni economici causati da eventi naturali.

ANCE ha inoltre evidenziato negativamente i tagli di 2,4 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per i contributi destinati alla messa in sicurezza del territorio, giudicando tale scelta come inadeguata rispetto alle necessità del Paese.

Riqualificazione del patrimonio immobiliare: carenze nelle politiche di sostenibilità

Un altro aspetto centrale della discussione è la riqualificazione energetica e strutturale degli edifici. ANCE ha evidenziato l’assenza di una politica a lungo termine che consenta di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e conformità alla direttiva europea sulle “Case Green”.

Le nuove aliquote fiscali previste per le ristrutturazioni, inferiori al 50%, rischiano di incentivare il lavoro in nero, con impatti negativi sulla qualità degli interventi, la sicurezza dei lavoratori e le entrate erariali. ANCE sollecita una revisione delle aliquote per garantire incentivi adeguati e sostenibili.

Infrastrutture e PNRR: timori per i tagli agli investimenti pubblici

La riduzione degli investimenti pubblici prevista dalla Manovra rappresenta un’ulteriore preoccupazione per ANCE. Tagli per un totale di circa 8,9 miliardi di euro nel periodo 2025-2034, di cui 1,45 miliardi nel triennio 2025-2027, colpiranno programmi di spesa destinati alle opere pubbliche.

Ciò rischia di rallentare l’ammodernamento infrastrutturale avviato con il PNRR e di ridurre la capacità degli enti locali di pianificare investimenti significativi. Sebbene la Legge di Bilancio preveda un maxi-fondo da 24 miliardi di euro a partire dal 2027 per finanziare infrastrutture, ANCE teme che una gestione centralizzata delle risorse possa prolungare i tempi di attuazione, ostacolando il rilancio del settore.

Aumento costo materiali: ostacolo alla realizzazione delle opere

Un’ulteriore criticità sollevata da ANCE riguarda il costo elevato dei materiali, che rimane circa il 30% sopra i livelli di tre-quattro anni fa. Le imprese di costruzioni stanno affrontando difficoltà economiche nel portare avanti i progetti con costi insostenibili.

Senza un’adeguata proroga delle misure contro il caro materiali, ANCE stima che più di 10 miliardi di investimenti potrebbero essere a rischio nel 2025. Il cosiddetto “blocco cantieri” potrebbe compromettere le previsioni di crescita e ostacolare l’avanzamento dei progetti finanziati dal PNRR, con impatti negativi sul sistema economico italiano.

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Redazione Tecnica

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