L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), rispondendo ad una domanda pervenuta dai costruttori napoletani dell’Acen, ha affermato che negli appalti misti con quote di lavori per i concorrenti è indispensabile specificare la categoria di qualificazione Soa e dimostrare di esserne in possesso, pena l’illegittimità della gara. L’Acen aveva deciso di chiamare in causa l’Anac per provare ad opporsi contro l’appalto da 63 milioni sponsorizzato dall’Università Federico II con per affidare la manutenzione e la gestione degli immobili dell’ateneo.
Leggi anche Codice Appalti: come può intervenire l’Anac sulle irregolarità
L’Università ha cercato di difendere la propria decisione di non chiedere i requisiti essenziali allo svolgimento dei lavori, dichiarando che il bando interessava un’attività di servizi “secondo la definizione fornita dal MEF sulla piattaforma acquisti in rete”, con lo scopo di affidare “la manutenzione intesa quale mantenimento della funzionalità dell’impianto/immobile/manufatto e del suo valore”, “applicando logiche manutentive di tipo preventivo e/o predittivo”.
Anac, difesa dell’Università non convincente
Ma queste giustificazioni non hanno minimamente persuaso l’Anac che ha chiosato: “Qualora tra le prestazioni del bando siano previste, sia pure a carattere accessorio, attività qualificate come lavori, in tale ipotesi il concorrente deve possedere, oltre ai requisiti previsti per i servizi, anche la qualificazione per i lavori per la categoria e l’importo corrispondente alle lavorazioni oggetto dell’appalto (Determinazione n.7 del 28 aprile 2015 recante Linee guida per l’affidamento dei servizi di manutenzione degli immobili”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento