Active House. Edifici che danno più di quanto consumano

I principi di Active House propongono un quadro di riferimento su come progettare e rinnovare edifici che contribuiscono positivamente. Ecco i dettagli

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Active House è una visione per edifici che creano ambienti con condizioni interne per una vita più sana e più confortevole per i propri occupanti, senza influire negativamente sul clima e sull’ambiente esterno, portandoci verso un mondo più pulito, più sano e più sicuro.

La Vision di Active House definisce obiettivi ambiziosi a lungo termine per il patrimonio edilizio futuro.

Lo scopo è di unire tutte le parti interessate e gli attori del settore delle costruzioni, sulla base di un approccio equilibrato e olistico alla progettazione delle prestazioni degli edifici e di facilitare la cooperazione in attività come progetti, sviluppo di prodotti, iniziative di ricerca e obiettivi che possono spostare sempre oltre il traguardo finale, per uno sviluppo innovativo e continuo.

Quali sono i principi sulla quale si basa l’Active House?

I principi di Active House propongono un quadro di riferimento su come progettare e rinnovare edifici che contribuiscono positivamente alla salute e al benessere umano concentrandosi sull’ambiente interno ed esterno e sull’uso di energia rinnovabile.

Un’Active House, una casa attiva, viene valutata in base all’interazione tra consumo di energia, condizioni climatiche interne e impatto sull’ambiente, secondo i tre principi cardine di Comfort, Energia e Ambiente.

Comfort – assicurare salute e benessere per una vita migliore. Un’Active House crea condizioni indoor più sane e più confortevoli per gli occupanti, garantendo un abbondante apporto di luce e ventilazione naturale.

Energia – contribuire positivamente al bilancio energetico dell’edificio. Un’Active House è ad alta efficienza energetica. Tutta l’energia necessaria è fornita da fonti energetiche rinnovabili integrate nell’edificio o provenienti dal sistema energetico collettivo locale e in rete.

Ambiente – avere un impatto positivo sull’ambiente. Una casa attiva interagisce positivamente con l’ambiente, attraverso un rapporto ottimale con il contesto locale, l’uso mirato di risorse e un impatto ambientale neutro per tutto il suo ciclo di vita.

È proprio la combinazione, o “integrazione”, di questi tre fattori che può raccontare la storia esatta della qualità architettonica dell’edificio, l’efficienza energetica, la salute, il comfort e il benessere degli occupanti e i benefici ambientali.

Active House. Come viene gestita l’energia

Un’Active House è un edificio ad alta efficienza energetica. Tutta l’energia necessaria dovrebbe essere fornita da fonti energetiche rinnovabili, possibilmente integrate all’edificio o provenienti dal sistema energetico collettivo locale e in rete.

A livello globale, il consumo energetico degli edifici rappresenta il 40% di tutti i consumi di energia. Considerando il consumo totale di energia durante tutto il ciclo di vita di un edificio, la prestazione energetica e la fornitura di energia sono temi importanti per i cambiamenti climatici, la sicurezza degli approvvigionamenti e la riduzione del consumo globale di energia.

Progettazione, orientamento e prodotti per una casa attiva sono ottimizzati per utilizzare meno energia possibile e utilizzare fonti di energia rinnovabili. La progettazione di una casa attiva deve essere basata sull’approccio Trias Energetica alla progettazione sostenibile (Figg. 1-2):

 

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Fig. 1- Rappresentazione dell’approccio denominato Trias Energetica, che rappresenta la metodologia cardine delle strategie di progettazione energetica: 1. Ridurre il fabbisogno energetico globale; 2. Fare ricorso a fonti di energia rinnovabili; 3. Usare le risorse fossili in modo efficiente (fonte: Active House Alliance)_©Active House – Maggioli Editore
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Fig. 2- Radar Active House e il parametro Energia (fonte: Active House Alliance)_©Active House – Maggioli Editore

In un’Active House, la domanda di energia è calcolata includendo tutta l’energia necessaria per la costruzione (compreso il riscaldamento, la produzione di ACS (acqua calda sanitaria), la ventilazione, l’aria condizionata comprensiva di raffreddamento, gli impianti tecnici e l’illuminazione.

Le nuove costruzioni in genere hanno un basso fabbisogno energetico, mentre gli edifici oggetto di ristrutturazione hanno una domanda maggiore. In fase di progettazione è importante concentrarsi sulla minimizzazione dell’uso di energia e della dispersione termica.

È fondamentale adottare un approccio olistico per l’uso dell’energia. Questo significa, per esempio, che un’Active House deve ottimizzare l’uso di soluzioni con il minor spreco di energia possibile, come lo sfruttamento degli apporti solari gratuiti, della luce e della ventilazione naturale, ecc. Tale approccio è importante anche per il raffrescamento dell’edificio.

L’ombreggiatura delle facciate e l’esposizione delle finestre vanno progettate tenendo conto dell’ombreggiatura estiva permanente o dell’ombreggiatura dinamica e va previsto un isolamento intelligente delle facciate vetrate. La definizione della superficie riscaldata deve seguire le norme nazionali. Il metodo di valutazione è costituito da:

  • il fabbisogno energetico annuale comprende la domanda di energia per il riscaldamento, il riscaldamento dell’acqua, ventilazione, aria condizionata, impianti tecnici e di energia elettrica per l’illuminazione;
  • segue la metodologia di calcolo nazionale. Il calcolo della superficie riscaldata deve seguire il metodo nazionale;
  • i requisiti per i singoli prodotti ed elementi della costruzione (resistenze termiche minime, ponti termici massimi e tenuta all’aria) devono rispettare i requisiti minimi stabiliti dalle normative nazionali.
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Criteri quantitativi per la valutazione Active House in merito al parametro Energy demand – fabbisogno energetico (fonte: Active House Alliance)_©Active House – Maggioli Editore

L’obiettivo di un’Active House è quello di garantire che la fornitura di energia si basi su fonti rinnovabili e che sia CO₂ neutral (emissioni di biossido di carbonio tendenti a zero) in conformità con la classificazione di prestazione energetica prescelta. Non ci sono requisiti specifici su dove e come si produca l’energia rinnovabile. Si deve, tuttavia, essere certi che l’energia provenga da fonti rinnovabili.

Il metodo di valutazione è costituito da:

  • l’approvvigionamento energetico annuo da fonti rinnovabili e da fonti di energia priva di CO2 è calcolato e diviso in diverse fonti (solare termico, pompe di calore, biomasse, fotovoltaico, eolico, ecc.);
  • la definizione di fonti energetiche rinnovabili segue la direttiva UE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (2009/28/ CE del 23 aprile 2009);
  • le prestazioni della singola fonte rinnovabile devono rispettare i requisiti della legislazione nazionale o, in alternativa, quelli della direttiva 2009/28/CE;
  • l’energia rinnovabile può essere prodotta nell’edificio, sul sito, o provenire da un sistema energetico locale, dalla rete elettrica o può essere un mix di queste fonti.
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Criteri quantitativi per la valutazione Active House in merito al parametro Energy supply – copertura del fabbisogno attraverso fonti di energia rinnovabili (fonte: Active House Alliance)_©Active House – Maggioli Editore

Immagine di copertina ©C.F. Møller Architects Copenhagen International School Nordhavn Copenhagen

Articolo originariamente pubblicato su Ingegneri.cc

Active House

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La tecnologia di costruzione stratificata a secco ha ormai raggiunto la piena maturità ed è sempre più impiegata per rispondere alle sfide di sostenibilità che il settore delle costruzioni è chiamato ad affrontare. Seguendo i tre principi cardine di Active House (Ambiente, Energia e Comfort), gli edifici realizzati con la tecnica integrale “strutture/rivestimenti – S/R” a secco permettono, senza aumento eccessivo degli spessori e sfruttando le intercapedini per gli isolanti, di raggiungere parametri caratteristici di un edificio ad alta efficienza energetica.Questo manuale offre al lettore gli strumenti operativi per la realizzazione di strutture che presentano indubbi vantaggi: l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili per il fabbisogno degli impianti, la massima libertà architettonica al progettista, la garanzia del benessere ambientale per gli occupanti, la riduzione dei tempi di costruzione, il miglioramento delle prestazioni antisismiche e la possibilità di reimpiegare tutti i materiali utilizzati in un nuovo ciclo produttivo al minimo costo (secondo i dettami dell’economia circolare).L’opera, ricca di immagini commentate, stratigrafie e particolari costruttivi, si completa con un’importante sezione dedicata a numerosi casi di studio relativi ad architetture di nuova costruzione e di trasformazione dell’esistente.Marco Imperadori, ingegnere PhD, professore ordinario di Produzione Edilizia presso il Politecnico di Milano. Svolge attività di ricerca e ha pubblicato libri e articoli su riviste di settore in Italia e all’estero. Rappresenta il Politecnico di Milano nel network internazionale Active House Alliance. Arianna Brambilla, ingegnere PhD e lecturer in Architectural Technology per l’Università di Sidney. Federica Brunone, ingegnere e dottoranda di ricerca al Politecnico di Milano in Produzione Edilizia. Lone Feifer, architetto, è General Secretary di Active House Alliance e Director of Sustainability & Architecture in VELUX Group. Graziano Salvalai, ingegnere PhD, ricercatore in architettura tecnica presso il Politecnico di Milano. È responsabile di diverse ricerche a livello nazionale ed europeo ed è autore di numerose pubblicazioni su riviste internazionali di settore. Andrea Vanossi, architetto, ingegnere PhD, è professore a contratto presso il Politecnico di Milano e BIM Manager per CMB – Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi.

Graziano Salvalai, Marco Imperadori, Arianna Brambilla, Federica Brunone, Lone Feifer, Andrea Vanossi | 2019 Maggioli Editore

39.00 €  31.20 €

Redazione Tecnica

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