Crescono gli edifici efficienti, scendono quelli energivori: rapporto ENEA-CTI fotografa lo stato degli immobili italiani

Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e riduzione delle emissioni, occorrono politiche di incentivazione e miglioramento delle metodologie di calcolo

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Il Rapporto Annuale 2024 sulla Certificazione Energetica degli Edifici, pubblicato da ENEA in collaborazione con il Comitato Termotecnico Italiano (CTI), offre una panoramica dettagliata dello stato energetico del patrimonio edilizio italiano, basato sui dati degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) emessi nel 2023.

Uno degli aspetti più rilevanti evidenziati nel Rapporto 2024 è il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici in Italia. Per la prima volta, la percentuale di edifici classificati nelle classi energetiche meno efficienti, F e G, è scesa sotto il 50% del totale, un traguardo significativo rispetto alle rilevazioni precedenti. Questo risultato riflette l’impatto positivo delle politiche di incentivazione per la riqualificazione energetica e delle misure per la sostenibilità ambientale.

In particolare, si è registrato un aumento nella percentuale di edifici classificati nelle classi energetiche più efficienti, A4-B, rispetto all’anno precedente. Questa crescita è stata guidata principalmente dalle ristrutturazioni e dagli interventi di riqualificazione energetica profonda.

Riportiamo di seguito altri dati interessanti, analizzati all’interno del documento edito sulla base delle informazioni e dei dati disponibili al 31 luglio 2024.

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Indice

Distribuzione geografica e settore residenziale

Dal punto di vista geografico, la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di APE emessi (21,7% del totale), seguita da Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio.

Nel settore residenziale, che rappresenta la maggior parte del campione analizzato, gli interventi di miglioramento energetico hanno giocato un ruolo chiave. Il rapporto segnala un incremento significativo nelle riqualificazioni importanti, che hanno rappresentato il 7,9% degli APE emessi, a conferma di un maggiore interesse per l’efficientamento energetico degli edifici esistenti.

Ruolo sociale dell’APE

La certificazione energetica non è solo un obbligo normativo, ma si configura come una leva culturale fondamentale.

Essa contribuisce a creare consapevolezza tra cittadini e imprese riguardo all’importanza dell’efficienza energetica. Il rapporto sottolinea come l’informazione contenuta negli APE aiuti a comprendere l’impatto ambientale dei consumi e promuova comportamenti virtuosi.

Evoluzioni normative e direttive

Il rapporto evidenzia anche l’impatto delle nuove direttive europee sulla prestazione energetica degli edifici. La Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) ha introdotto requisiti più stringenti per gli edifici esistenti e nuovi, incentivando l’adozione di soluzioni innovative.

La necessità di edifici a zero emissioni diventa quindi centrale, richiedendo un approccio integrato che consideri non solo l’efficienza energetica ma anche la sostenibilità ambientale.

Nonostante i progressi, il rapporto mette in luce alcune sfide future. È necessario accelerare la riqualificazione degli edifici meno efficienti e garantire un accesso più ampio agli strumenti di incentivazione.

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