Al via il restauro di San Miniato al Monte a Firenze: sarà un cantiere-museo

Avviati i lavori per il restauro e la messa in sicurezza sismica della Basilica di San Miniato al Monte a Firenze, con un cantiere innovativo che sarà presto accessibile al pubblico

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Avviati i lavori per il restauro e la messa in sicurezza sismica della Basilica di San Miniato al Monte, tra i più noti e rilevanti monumenti di Firenze, con un cantiere innovativo che sarà presto accessibile al pubblico: una volta allestito nella sua interezza garantirà infatti l’ingresso ai fedeli e ai turisti durante tutto il periodo di esecuzione dei lavori, attraverso un percorso guidato.

L’intervento è stato avviato da Agenzia del Demanio in qualità di stazione appaltante, finanziato dal Ministero della Cultura con fondi PNRR e realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

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Indice

Restauro San Miniato al Monte Firenze: cosa prevede l’intervento

L’intervento – del valore di 3.630.000 euro – durerà circa un anno e prevede la messa in sicurezza della facciata della Basilica, dei paramenti del campanile e delle coperture, oltre al consolidamento di murature e colonne e all’installazione di un sistema di monitoraggio.

Gli interventi sono programmati da tempo. La Soprintendenza, già nel 2021, aveva reso noti i risultati del rilievo strumentale del monumento e dell’ispezione da distanza ravvicinata per indagare i fenomeni di degrado e lo stato di conservazione dei materiali lapidei (>> più dettagli qui ).

Queste operazioni contribuiranno a migliorare il comportamento strutturale della Basilica, sito ampiamente frequentato da fedeli e visitatori, e garantiranno la conservazione del monumento preservandone gli elementi architettonici e decorativi di grande valore storico e artistico.

La musealizzazione del cantiere

L’Agenzia del Demanio, in accordo con il Ministero della Cultura (MiC), ha previsto una serie di attività innovative e sostenibili per la musealizzazione del cantiere, al fine di permettere la fruizione della Basilica anche durante l’esecuzione dei lavori. L’organizzazione del cantiere prevede, infatti, percorsi guidati per consentire ai visitatori di accedere agli spazi senza interferire con gli addetti ai lavori.

Sarà realizzata anche una pagina web dedicata al cantiere, da cui sarà possibile prenotare le visite, seguire l’avanzamento dei lavori, consultare pubblicazioni scientifiche e ottenere informazioni in tempo reale. Inoltre, grazie a un progetto tridimensionale dell’opera consultabile online, si potrà accedere al cantiere anche da remoto. Per rendere l’esperienza più immersiva, verranno realizzate installazioni interattive olografiche e video mapping da proiettare sulla facciata principale della Basilica, verranno utilizzati i teli dei ponteggi per spettacoli di luce e saranno organizzati eventi tematici.

Queste iniziative saranno presentate nel corso di un evento istituzionale organizzato dall’Agenzia del Demanio e dal MiC a fine novembre. L’incontro sarà un’occasione per condividere l’importanza dell’intervento per la tutela del patrimonio storico-artistico di Firenze.

San Miniato al Monte, cenni storici

La Basilica di San Miniato al Monte è un capolavoro dell’architettura romanica toscana dell’XI secolo, situata sulla collina di Monte alle Croci. Si distingue per la facciata in marmi di Carrara e verde di Prato, la cui composizione classicheggiante e geometrica a intarsi marmorei bicromi ha influenzato l’architettura regionale e contribuito alla codifica degli stilemi rinascimentali.

restauro san miniato al monte firenze
Immagine: iStock/Orietta Gaspari

L’interno è diviso in tre navate separate da arcate su colonne. In fondo si trova il presbiterio, rialzato sopra la cripta, e l’abside con il grande mosaico del catino. Sul presbiterio spiccano il pulpito e i plutei, finemente decorati a intarsi, e, sul retro, il coro ligneo. Al centro campeggia la Cappella del Crocifisso, opera di Michelozzo. Nella navata sinistra si apre la Cappella del Cardinale del Portogallo, mentre dalla navata destra si accede al chiostro dell’annesso monastero e alla sagrestia. Tutto il paramento è in pietra forte.

L’origine dell’insediamento religioso è legata a un luogo di culto paleocristiano dedicato a San Miniato. L’atto fondativo di Ildebrando (1018) conferma l’intenzione del Vescovo di rinnovare l’esistente e diroccata chiesa e di fondarvi un annesso monastero. Miniato, il martire protocristiano fiorentino a cui è intitolata la chiesa, sembra essere vissuto intorno al 250 d.C. e, dopo il suo martirio, i suoi compagni lo avrebbero seppellito sul monte nei pressi della città. Tra il VII e il IX secolo, gli imperatori Carlo Magno, Lamberto e Ottone II elargirono donazioni alla Basilica di San Miniato al Monte. La costruzione della basilica si è protratta sino al XIII secolo, arricchendosi poi nel corso del ‘400 di straordinarie opere d’arte. L’attuale campanile, disegnato da Baccio d’Agnolo, fu protagonista delle vicende dell’assedio di Firenze del 1529.

Dopo secoli di abbandono e incuria, nell’800 furono realizzati alcuni interventi di manutenzione e riparazione a cura dell’Opera Pia degli Esercizi Spirituali. Il compendio monumentale, divenuto di proprietà statale, nel corso del ‘900 ha visto succedersi numerosi interventi di restauro curati dalla Soprintendenza fiorentina, che aveva il bene in consegna. Ancora oggi il complesso è custodito e vissuto dai monaci benedettini olivetani.

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