Rinnovabili, ASSISTAL: il nuovo Testo Unico è un ostacolo per gli obiettivi energetici

Invece di semplificare le procedure amministrative, il decreto rischia di appesantire ulteriormente l’iter per lo sviluppo degli impianti rinnovabili

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La bozza di decreto del Testo Unico Rinnovabili, che il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare, ha sollevato diverse preoccupazioni tra gli operatori del settore.

In particolare ASSISTAL, l’associazione di Confindustria che rappresenta i costruttori di impianti e dei servizi di efficienza energetica – ESCo e Facility Management, ha espresso forti critiche. Il presidente di ASSISTAL, Ing. Roberto Rossi, ha sottolineato come il testo, così come concepito, possa ostacolare seriamente lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili (FER) in Italia.

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Indice

Le preoccupazioni di ASSISTAL

Secondo l’Ing. Roberto Rossi, la bozza del decreto sui regimi amministrativi per la produzione di energia rinnovabile non facilita lo sviluppo delle FER, ma anzi introduce nuovi ostacoli. Questo va contro gli obiettivi fissati sia a livello comunitario che nazionale, come delineato nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Invece di semplificare le procedure amministrative, il decreto rischia di appesantire ulteriormente l’iter per lo sviluppo degli impianti rinnovabili.

Attualmente, la normativa in vigore permette di ammodernare e potenziare gli impianti già installati senza richiedere ulteriori autorizzazioni, visto che tali apparecchiature hanno già ottenuto tutte le necessarie approvazioni. Tuttavia, la nuova bozza del decreto prevede che anche per questi interventi sarà necessaria una nuova autorizzazione. Questo non solo introduce costi aggiuntivi e allunga i tempi burocratici, ma rischia di compromettere il raggiungimento degli obiettivi europei in materia di energia rinnovabile.

Implicazioni per il settore energetico

L’introduzione di una nuova autorizzazione per l’ammodernamento e il potenziamento degli impianti esistenti comporta un aumento dei costi e dei tempi burocratici. Questo potrebbe disincentivare gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, rendendo più difficile per le aziende rispettare le scadenze imposte dalle normative europee.

Il decreto, così com’è, potrebbe rendere difficile il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea per la produzione di energia rinnovabile. L’Italia rischia di non rispettare gli impegni presi, con conseguenti ripercussioni sia a livello ambientale che economico. L’UE ha stabilito target ambiziosi per ridurre le emissioni di CO2 e aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e ogni rallentamento potrebbe avere conseguenze significative.

Bozza da rivedere

L’ASSISTAL chiede al governo di rivedere la bozza del decreto per evitare che le nuove disposizioni diventino un freno allo sviluppo delle energie rinnovabili. È fondamentale che il testo venga modificato in modo da semplificare realmente le procedure amministrative, in linea con gli obiettivi del PNIEC e del PNRR. Solo così sarà possibile favorire una crescita sostenibile del settore energetico e garantire che l’Italia possa rispettare gli impegni presi a livello europeo.

Infine, è essenziale la collaborazione tra governo e operatori del settore. Solo attraverso un dialogo costruttivo sarà possibile sviluppare una normativa efficace che supporti realmente lo sviluppo delle FER.

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