Modifiche Nuovo Codice Appalti, i Tecnici chiedono un Ministero più collaborativo

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Fondamentale è rilanciare la centralità del progetto e risolvere i punti critici dei servizi di ingegneria e architettura del Nuovo Codice Appalti, attraverso un tavolo di confronto tra professioni tecniche e Ministero delle Infrastrutture. È la richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) dopo l’apertura manifestata dal Governo nei confronti dell’Ance. Le principali richieste sono:

 

Proposte di modifica dei tecnici

– L’obbligo di utilizzare il DM Parametri bis per la determinazione dei compensi a base di gara.

– Nelle gare di progettazione e nei concorsi di idee, i successivi livelli di progettazione e la direzione dei lavori dovrebbero essere affidati al vincitore e la Stazione Appaltante dovrebbe dare adeguate motivazioni in caso di scelte contrarie a questo principio.

– Bisogna infine indicare in modo più preciso che l’incentivo del 2% per i professionisti dipendenti della Pubblica Amministrazione non si applica alle attività di progettazione.

Tutte le proposte di modifica sono state riassunte in un documento e inviate al Governo per un esame e un confronto.

Obiettivo dei professionisti tecnici è partecipare alla stesura del primo correttivo al Nuovo Codice Appalti, che dovrà essere realizzato entro il 19 aprile 2017, a un anno dalla pubblicazione del Nuovo Codice in Gazzetta, il tempo necessario per valutare l’efficacia della norma e la necessità di eventuali cambiamenti. Già settimana scorsa sono state pubblicate le prime correzioni: si trattava di primi interventi sulle soglie e di correzioni di alcuni refusi.

Scarica il testo del Dlgs 50/2016, coordinato con tutte le modifiche

Le correzioni richieste dai tecnici sono basate soprattutto sul rispetto della Legge delega (Legge 11/2016). Il Nuovo Codice Appalti ha infatti disatteso i principi di quel testo.

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Cosa dicono gli Architetti

Giuseppe Cappochin, Presidente del CNAPPC:

“E’ indispensabile un intervento correttivo sul nuovo Codice Appalti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che è quello di rilanciare la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche. Serve rimuovere una serie di criticità che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualità del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d’opera e delle opere incompiute. Non è più rinviabile l’apertura da parte del Governo – come già fatto con l’Ance – di un Tavolo di confronto anche con le professioni tecniche proprio per superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria”.

Rino La Mendola, Vicepresidente del CNAPPC: 

“Abbiamo molto apprezzato il contenuto delle Linee Guida emanate dall’ANAC che, di fatto, superano buona parte delle criticità emerse in questa prima fase di applicazione del nuovo Codice. Le modifiche che abbiamo chiesto all’Autorità sono finalizzate ad aprire in modo ancora più concreto il mercato alle strutture professionali medio-piccole; siamo consapevoli che le criticità strutturali della norma potranno essere superate solo con un decreto correttivo che riconduca il nuovo Codice dei contratti lungo il percorso proficuamente tracciato con la Legge delega, grazie al prezioso lavoro svolto dalle Commissioni parlamentari e dai relatori, Sen. Stefano Esposito e On. Raffaella Mariani.”

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Redazione Tecnica

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