In questo momento tutto italiano di attesa per il Nuovo Codice Appalti, è stata recentemente pubblicata in tutti i paesi dell’Unione la guida della Commissione europea “Orientamenti per i funzionari responsabili degli appalti sugli errori più comuni da evitare nei progetti finanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei”.
L’obiettivo è garantire la regolarità e la trasparenza e in secondo luogo migliorare l’efficienza e l’efficacia degli appalti pubblici guadagnando in termini di concorrenza leale e di qualità degli investimenti, a beneficio dei diversi attori: pubbliche amministrazioni, società coinvolte e beneficiari dei progetti.
La Guida ha quindi due scopi, affrontati in due parti:
1) migliorare l’efficienza e la qualità degli appalti pubblici e di garantire il giusto valore ai contratti. Cioè: offrire un orientamento ai funzionari pubblici che gestiscono i Fondi strutturali e di investimento europei per dargli un quadro che permetta loro di evitare gli errori frequenti e adottare le migliori pratiche per l’esecuzione delle procedure d’appalto. Vengono presentate man mano le situazioni in cui vengono commessi errori.
Questa è la prima parte, che presenta gli orientamenti, suddivisi nelle sei fasi della procedura di appalto pubblico:
1. Preparazione e pianificazione
2. Pubblicazione
3. Presentazione delle offerte e selezione degli offerenti
4. Valutazione delle offerte
5. Aggiudicazione dell’appalto
6. Esecuzione del contratto di appalto.
Alla fine di ogni sezione c’è un elenco degli errori più frequenti con alcuni esempi: i link rimandano, nel caso esistano, a risorse supplementari.
Gli orientamenti riguardano gli appalti finanziati con fondi europei per l’approvvigionamento di lavori, forniture e servizi come stabilito dalla direttiva 2004/18/CE1. La direttiva, le soglie applicabili e le comunicazioni interpretative su argomenti specifici (come “Accordi quadro e appalti al di sotto delle soglie”) sono sul sito dell’Unione europea.
2) Trovare consigli su come pianificare, pubblicare e assegnare appalti evitando gli errori più comuni. Non fornisce un’interpretazione giuridica delle direttive UE ma costituisce uno strumento che, grazie a consigli pratici, guida nelle fasi in cui gli errori sono più frequenti e presenta una serie di buone pratiche, esempi, spiegazioni su temi specifici, studi di casi e modelli. Inoltre, sono stati inseriti punti di allerta ed elementi interattivi, addirittura ancora con link ai testi legislativi e altri documenti utili.
Questa è la seconda parte, che contiene i documenti di riferimento che illustrano esempi di buone prassi su cosa fare e cosa non fare nel ciclo dell’appalto. Insomma, una Guida utile a migliorare la qualità del processo di realizzazione degli appalti pubblici.
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