Il disegno di legge in materia di consumo di suolo continua a perdere velocità nel labirinto dell’iter procedurale (anche a causa dell’opposizione di Comuni e Regioni): a contribuire a questo rallentamento è stata la transizione dalla Conferenza unificata, dove si è combattuto per trovare un accordo (ancora non raggiunto, “l’incontro degli enti locali con il Governo in sede di Conferenza unificata non ha prodotto allo stato alcun risultato” Ermete Realacci dixit) sulle competenze affidate a presidenti di Regione e ad Enti locali. Il disegno di legge infatti contribuirebbe ad aggravare il carico organizzativo dei sindaci, ridefinendo il ruolo delle Regioni in materia di pianificazione.
Ora il ddl sul consumo di suolo rischia di rimanere invischiato nelle risacche e nelle correnti incrociate di un mancata intesa. In questo momento sarebbe calendarizzato per l’Aula a fine aprile, ma resta in attesa del parere della commissione Bilancio. Nel frattempo, i relatori Massimo Fiorio e Chiara Braga continuano a proporre ceselli e limature al testo, dando l’ok a ulteriori altri emendamenti: tra le ultime novità affiorano la possibilità di prevedere una fiscalità di vantaggio per le operazioni di rigenerazione urbana e la volontà di potenziare il ruolo delle Regioni attribuendo un ruolo più forte ai pareri della Conferenza unificata in diverse procedure. Inoltre le nuove regole non verranno applicate ai centri storici “e alle aree urbane ad essi equiparate”, salvo espressa autorizzazione della Sovrintendenza. Ovviamente tutto ciò è subordinato al fatto che l’iter legislativo riesca ad allontanarsi dalle sabbie mobili in cui è rimasto incagliato.
Leggi qui il nostro aggiornamento sull’iter legislativo del ddl sul consumo di suolo di 15 giorni fa.
Il problema da risolvere, evidenziato con forza anche dalle commissioni consultive, concerne il carico organizzativo eccessivo per i Comuni e il difficile coordinamento tra le regole del disegno di legge e quelle che disciplinano i rapporti tra i diversi livelli di Governo in materia di pianificazione. Nei fatti, il disegno di legge affiderebbe agli enti locali compiti nuovi e scavalcando diverse competenze, scombinando i rapporti tra Comuni, Regioni e amministrazione centrale.
La prospettiva di questo percorso di cambiamento normativo osservato dal punto di vista delle amministrazioni locali: approfondisci questo tema nell’articolo Consumo di suolo: cosa cambierà nel 2016, con le Regioni protagoniste.
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