Negli ultimi anni la sensibilità verso il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale sta avendo un processo di mutamento; si rispetta l’ambiente con l’utilizzo di materiali ecocompatibili: riciclabili, recuperabili, biosostenibili, provenienti da fonti rinnovabili e locali.
In particolare, in questo articolo, si analizzerà l’innovazione produttiva dei materiali termoisolanti in edilizia.
Tra le novità del mercato si ritrovano i pannelli in fibra di legno, in lana di pecora, in canna palustre, in sughero, e quelli derivanti dal riciclaggio di bottiglie e di tessuti.
L’isolante in fibra di legno, biodegradabile e riciclato, viene realizzato attraverso l’utilizzo di legno derivante dalla pulitura dei boschi. Esse si ottengono mediante processi e trattamenti con appositi sfibratori. Le fibre vengono legate tra loro con l’utilizzo di collanti termoindurenti, questo processo conferisce al pannello buone caratteristiche meccaniche, ottima stabilità dimensionale e compattezza. La sua conducibilità termica risulta circa 0,038 W/m K.
L’isolante in lana di pecora risulta essere biodegradabile, rigenerabile e di origine naturale; la lana viene inizialmente sottoposta ad un lavaggio e successivamente a trattamenti antitarme dunque pressata e agugliata. La lana di pecora ha un alto potere igroscopico, termoisolante e traspirante. In particolare è in grado di assorbire una quantità di vapore acqueo pari al 33% del proprio peso e poi cederlo nell’ambiente. Questa capacità, non produce altrettante perdite di isolamento termico. La sua conducibilità termica si aggira intorno ai 0,037 W/m K.
Un’altra tipologia di isolante rigenerabile risulta essere composta da canna palustre. Viene realizzato per mezzo di canne che vengono compresse e fatte essiccare nonché si realizzano i pannelli assemblandoli con fili di ferro. Una volta dismesso, separato dal filo di ferro, diventa totalmente biodegradabile, resistente e inodore. Ha buone capacità termoisolanti, è traspirante, favorisce la diffusione del vapore. La sua conducibilità termica si aggira intorno ai 0,056 W/m K.
Infine risulta interessante anche la diffusione di isolanti di sughero. Il sughero è un prodotto ecologico al 100%. Esso viene inizialmente macinato e poi espanso in autoclave con vapore in modo che raggiunga un diametro di 3-12 mm. La resina del sughero, la suberina, serve da legante. Per le sue elevate capacità di insonorizzazione acustica e isolamento termico ha largo utilizzo nel mondo dell’edilizia. La sua conducibilità termica si aggira intorno ai 0,040 W/m K.
È rilevante anche l’utilizzo di isolanti derivanti da prodotti riciclati: bottiglie, tessuti. Quindi prodotti caratterizzati da un ciclo di vita chiuso. I primi risultano derivanti da poliestere riciclato da bottiglie di PET. Il processo produttivo è cosi sintetizzabile: lavaggio, macinazione, cardatura e termolegatura. Tale processo produce pannelli con densità, peso e spessore variabili la cui conducibilità termica si aggira intorno ai 0,036 W/m K.
I secondi iniziano a diffondersi nel Comune di Prato: si realizzano isolanti derivanti da elementi totalmente riciclati, fibre tessili provenienti dagli scarti delle lavorazioni industriali. Le materie prime vengono sterilizzate e vengono lavorate senza l’uso di prodotti chimici. Ad esempio, con semplici indumenti quali un cappotto, due maglioni e due paia di jeans, è possibile ottenere un metro quadro di pannello isolante. La sua conducibilità termica risulta circa 0,036 W/m K.
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