Valutazione ambientale strategica (VAS): rilevanti modifiche si stanno palesando in questo inizio di 2016, in un percorso di mutamento disciplinare all’interno dei territori regionali che si sta già plasmando dallo scorso anno. Una delle ultime Regioni ad intervenire in materia è stata l’Emilia Romagna, la quale nel mese di dicembre appena trascorso ha dato nuova forma alla propria normativa sulla valutazione ambientale strategica.
Emilia Romagna: novità sulla VIA
Soggetti a Valutazione ambientale strategica sono tutti i piani e programmi dei settori previsti anche dalla normativa statale: agricoltura, foreste, pesca, energia, industria, trasporti, rifiuti e acque, telecomunicazioni, turismo, pianificazione del territorio. La Regione Emilia Romagna ha recentemente deliberato per adeguare le procedure alla riforma del sistema locale. Ciò è avvenuto mediante la delibera della giunta regionale 21 dicembre 2015, n. 2170, la quale ha coordinato le procedure in materia ambientale con le previsioni della legge regionale 13/2015 (in vigore dallo scorso 1° gennaio) di riforma del sistema di governo regionale e locale e di disciplina del sistema metropolitano bolognese.
Attraverso la nuova legislazione relativa all’organizzazione istituzionale sono state pertanto modificate le modalità per l’esercizio delle funzioni in materia ambientale attribuendo all’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia (Arpae) anche funzioni in materia di VAS. La nuova normativa regionale ha definito la mappa delle competenze, delle procedure e delle modalità di presentazione delle domande.
Anche dopo la nuova distribuzione delle funzioni, gli uffici della Regione continueranno a presidiare i procedimenti di VAS relativi ai piani territoriali provinciali, della città metropolitana di Bologna (che ha preso il posto della provincia) agli altri piani e programmi di competenza della Regione. La Provincia istruisce anche la VAS per piani e programmi comunali non urbanistici ed esprime i pareri sui procedimenti di VAS statali.
La situazione a livello nazionale
Diverse sono le Regioni che nel corso del 2015 hanno innovato tale disciplina afferente al campo del governo del territorio: tra di esse vanno citate Basilicata, Piemonte, Puglia e Umbria. Rammentiamo che la VAS, nello specifico, è quello strumento attraverso il quale viene fornita la cornice entro la quale svolgere le valutazioni per avvicinarsi il più possibile a uno sviluppo sostenibile: in questa direzione i dettagli della procedura di VAS vengono definiti dalle Regioni, mediante anche un processo di adattamento nei confronti di quelle che sono le evoluzioni dei contesti istituzionali.
Il parole del ministro dell’Ambiente
Una materia, quella del governo del territorio, che potrebbe essere investita da ampi cambiamenti anche a livello nazionale. Vanno infatti menzionate le dichiarazioni effettuate la scorsa settimana dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nel corso di una audizione in Commissione parlamentare per la semplificazione amministrativa: “È mio intendimento farmi promotore di una riforma delle discipline a regime vigenti in materia di valutazione d’impatto ambientale (VIA) e di valutazione ambientale strategica (VAS), allo scopo di semplificare e accelerare le relative procedure. Ciò, ovviamente, non può andare a discapito della qualità delle valutazioni, che devono continuare a svolgersi nel pieno rispetto del quadro normativo europeo”.
A parere del responsabile del dicastero preposto all’Ambiente sarebbe “possibile semplificare lo stato delle procedure ad oggi vigenti, ad esempio mediante la pubblicazione e la consultazione degli atti e provvedimenti sui siti informatici delle amministrazioni o la razionalizzazione delle tempistiche dei procedimenti. Credo inoltre che sia necessario fornire maggiori certezze giuridiche ai proponenti circa la verifica di assoggettabilità a VIA. Analogamente è possibile procedere con riferimento all’autorizzazione integrata ambientale (AIA), allo scopo sia di semplificare le procedure per il rilascio delle AIA statali e riordinare il riparto di competenze tra Stato e Regioni nella materia, sia di ridefinire i rapporti tra procedure di VIA e AIA statali”.
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