Questa volta è il turno del Bonus Mobili ed Elettrodomestici: è possibile utilizzarlo per acquistare prodotti non destinati all’arredo dell’immobile su cui sono stati eseguiti interventi di recupero edilizio? La risposta è un secco no, vediamo il perché.
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Non si tratta di una novità, ma a seguito di una recente vicenda, Entrate ha voluto specificare e ribadire che il Bonus Mobili – che, lo ricordiamo, consente di portare in detrazione sulla propria dichiarazione dei redditi il 50% delle spese per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, per un limite di spesa di 8 mila euro per il 2023, e 5 mila euro per il 2024 – spetta “solo se il contribuente dimostra che gli arredi (o gli elettrodomestici) sono destinati all’immobile nel quale sono effettuati gli interventi di recupero edilizio” (quelli che danno diritto al Bonus Ristrutturazione 50%, per intenderci, perché ricordiamo che Bonus Mobili ed Ecobonus non sono invece compatibili).
Il fatto recente riguarda la notifica di un avviso di liquidazione (ex articolo 36-ter, Dpr n. 600/1973), con cui, in rettifica della dichiarazione per il 2013, veniva richiesto a un contribuente il pagamento di maggiori imposte oltre accessori, in relazione a detrazioni per spese di ristrutturazione e arredo.
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La contestazione del contribuente, andata avanti in vari step, si è conclusa con una sentenza di rigetto, oltre che di condanna al pagamento delle spese di giudizio (>> per i dettagli sulla vicenda, controversa, rimandiamo direttamente a FiscoOggi).
La conclusione è che, affinché possa essere riconosciuto il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, il contribuente deve poter dimostrare che sussistono tutti i presupposti per poter beneficiare della detrazione fiscale. In particolare, è necessario quindi poter dimostrare che i mobili o gli elettrodomestici “sono destinati all’arredo dell’immobile nel quale sono effettuati gli interventi di recupero edilizio, di cui all’articolo 16-bis del Tuir, che danno diritto all’agevolazione”.
Nessun problema invece se i mobili e gli elettrodomestici acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i beni acquistati sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente, come si legge nero su bianco sulla guida di Entrate al Bonus Mobili.
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Ricordiamo che l’Agenzia può svolgere attività di controllo sulle dichiarazioni dei contribuenti, e questa può essere eseguita mediante invito, anche telefonico, diretto al contribuente o al suo sostituto (ad esempio il CAF), al fine di ottenere i chiarimenti richiesti.
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