Nella Conferenza Unificata del 1° ottobre l’ANCI ha espresso parere favorevole al Dpcm, su proposta del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, che definisce le modalità di impiego delle risorse della Protezione Civile destinate a interventi di antisismica scuole (adeguamento strutturale degli edifici scolastici) e alla costruzione di nuovi edifici dove è necessario. Si tratta di 40 milioni di euro per gli anni 2014 e 2015.
Queste risorse, dopo la legge sulla Buona scuola, pubblicata in Gazzetta il 1° ottobre, sono confluite nel Fondo Unico per l’edilizia scolastica gestito dal MIUR.
Vincolo decisivo: gli interventi devono riguardare edifici ubicati nella zone sismiche 1, 2 o 3. Sono ammessi anche interventi di adeguamento nelle Regioni e Provincie autonome interamente classificate in zona 4. I progetti devono essere raccolti dalle Regioni e inviati al Ministero dell’Istruzione e p.c. alla Protezione Civile, entro il 30 novembre prossimo. Non più entro il 15 novembre, quindi. Viene data priorità a interventi esecutivi, cantierabili o definitivi appaltabili.
A proposito della pubblicazione della Buona Scuola sulla Gazzetta Ufficiale n. 228 del 1 ottobre 2015, il decreto-legge in questione è il n. 154/2015 recante “Disposizioni urgenti in materia economico-sociale” (articolo 1), in vigore dal 1° ottobre, cosiddetto Scuole Belle.
L’articolo 1, recante “Misure urgenti in materia sociale per garantire il decoro degli edifici scolastici”, dispone che “Per la celere prosecuzione degli interventi relativi al piano straordinario per il ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici, di cui alla delibera CIPE 30 giugno 2014, n. 21, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 220 del 22 settembre 2014, è disposto l’immediato utilizzo delle risorse già assegnate dal CIPE nella seduta del 6 agosto 2015, nell’importo di 50 milioni di euro per l’anno 2015 e di 10 milioni di euro per l’anno 2016, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione – programmazione 2014-2020. È autorizzata la spesa di ulteriori 50 milioni di euro per l’anno 2015, cui si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, di cui all’articolo 18 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2”.
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