Una macchina bioclimatica a garanzia di efficienza energetica e sostenibilità per la PA

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L’esigenza di ridurre i consumi energetici per la climatizzazione sia invernale che estiva rappresenta oggi un aspetto essenziale della progettazione per la sostenibilità; gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, la limitata disponibilità di fonti di energia primaria fossile e, non ultimo, l’aumento del costo dell’energia, impongono la realizzazione di edifici e impianti con caratteristiche tali da conciliare i requisiti di comfort con la razionalizzazione dei consumi energetici.

Approfondendo tale tematica legata alla sostenibilità e aprendo gli occhi su una realtà territoriale, seppur poco estesa, come la città di Ferrara, ma imperniata su un’emergente esigenza di rinnovamento ed attenzione alle nuove sensibilità energetico-ambientali del costruito, emerge un evidente caso di best practice, dove i principi di un’architettura di forme semplici ma innovative ha sposato l’uso di tecnologie, materiali e soluzioni architettoniche capaci di rispondere a requisiti di ottimizzazione energetica e comfort di utilizzo degli spazi.

Una macchina bioclimatica a garanzia di efficienza energetica e sostenibilità per la PA 2 ARP E A MCA 3001 PL
Planimetria dell’intervento di progetto: emerge il rapporto fra l’edificio esistente, quello di nuova costruzione e l’area di progetto collegati dal verde, sia in forma di corte-giardino, sia di piantumazioni esistenti. – (fonte MCA Archive)

 

Il progetto nasce con un concorso internazionale di architettura bandito dalla Sezione Provinciale dell’ARPA – Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente – di Ferrara nel 2006 per la ristrutturazione dell’attuale sede e la realizzazione di un nuovo edificio per ospitare uffici e laboratori di ricerca esteso su un’area di 5.000 mq; veniva richiesto un immobile che, data la mission dell’Agenzia committente, rispondesse evidentemente ai più alti standard di qualità architettonica e ambientale e che fosse caratterizzato da un livello massimo di sostenibilità ambientale. Emerge vincitore il progetto redatto dallo Studio MCA – Mario Cucinella Architects – insieme principalmente alle società Technopolis S.p.a. per le strutture e Manens-Tifs S.p.a. per il controllo energetico-ambientale, ora in fase di ultimazione e vincitore, ulteriormente nel 2009 del premio Mipim, nella categoria Sustainability Future Project.

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Vista del prospetto ovest: evidente il rapporto fra l’edificio esistente ed il nuovo, con i caratteristico profilo segmentato dei camini, attraverso la connessione in vetro e vegetazione. – (fonte MCA Archive)

 

L’intervento è capace di generare attraverso la sua forma e la sua immagine un nuovo spazio di lavoro e ricerca caratterizzato da un’alta qualità architettonica ed ambientale. L’edificio nasce dall’idea di coniugare le funzioni richieste dalla committenza con l’opportunità di contribuire alla definizione di un’espansione attenta alle tematiche ambientali. In una logica che guarda ad un futuro più sostenibile, la proposta è di un edificio capace di contribuire a rispondere a esigenze di minore impatto ambientale, minori consumi energetici, minori emissioni inquinanti e migliore qualità degli spazi

Foto del camino solare. Si noti come l’elevata altezza dei camini permette di schermare l’irradiazione solare diretta all’interno, evitando il surriscaldamento estivo. – (foto di Moreno Maggi)
Foto del camino solare. Si noti come l’elevata altezza dei camini permette di schermare l’irradiazione solare diretta all’interno, evitando il surriscaldamento estivo. – (foto di Moreno Maggi)

 

* Articolo di Valentina Modugno, Architetto, Dottore di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura e docente a contratto  presso Università degli Studi di Ferrara – Dipartimento di Architettura, membro del Centro di ricerca Architettura>Energia AE, svolge attività libero professionale

 

Nell’immagine di apertura: Foto della copertura dall’alto. Spiccano le punte dei camini solari ed il loro orientamento verso Sud. – (foto di Moreno Maggi)

La versione integrale del presente articolo sarà pubblicata sul n. 6/2015 della rivista L’Ufficio Tecnico.

Redazione Tecnica

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