La Legge di Stabilità ha attraversato utilmente in ieri pomeriggio il “ponte levatoio” della Camera, transitando pertanto alla settimana decisiva (quella che incomincia oggi) per l’approvazione al Senato: 324 sì e 108 no il computo dei voti di ieri nell’aula di Montecitorio, l’ok è giunto all’inizio del pomeriggio alle ore 15. Con un colpo di scena, in materia di edilizia ed ambiente: si tratta del via libera all’Ordine del giorno alla Legge di Stabilità presentato dal presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci al fine di incentivare la bonifica dell’amianto.
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Ecobonus 65% per interventi di bonifica amianto: l’Ordine del giorno
65″È un segnale molto importante il via libera dato oggi alla Camera a un Ordine del giorno alla Legge di Stabilità di cui sono primo firmatario, sottoscritto da molti colleghi del Pd di altre forze politiche, che chiede al Governo di estendere l’Ecobonus al 65% anche agli interventi di rimozione e bonifica dell’amianto dagli edifici esistenti“: queste le dichiarazioni di Realacci subito dopo la presentazione a Montecitorio.
È un’emergenza drammatica quella rappresentata dalla presenza di amianto negli edifici del nostro paese: la sentenza sul caso Eternit della scorsa settimana è solo l’ultima, accecante vicenda avvenuta con riferimento a questo tema negli ultimi anni in Italia. Realacci parla di vera e propria “emergenza ambientale”.
Per approfondire il tema più in generale consulta l’articolo Rimozione amianto: quando diviene obbligatoria la bonifica?
Le conseguenze dell’esposizione all’amianto
“Proprio per questo la VIII Commissione Ambiente della Camera aveva evidenziato il tema degli incentivi fiscali per gli interventi di rimozione dell’amianto già nella sua relazione al Disegno di Legge di Stabilità 2015” afferma il Realacci, che poi prosegue: “Come dimostrato ormai dagli anni Settanta del secolo scorso secolo, l’esposizione alle polveri di amianto rappresenta un grave pericolo per la salute, pericolo che mette a rischio innanzitutto gli ex lavoratori del settore, ma dal quale non sono esenti anche i tanti cittadini che entrano in contatto con l’asbesto. L’amianto può infatti provocare l’insorgere delle cosiddette patologie asbesto-correlate: mesotelioma pleurico, tumore al polmone, alla laringe, all’ovaio, e altro”.
Le parole di Realacci e le stime di Cnr e Legambiente
“Già oggi in Italia – continua il presidente della Commissione Ambiente – sono 1600 l’anno le vittime dell’amianto, ma la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente: vista la grande diffusione dei manufatti in amianto nel nostro Paese è atteso il picco di morti per mesotelioma pleurico nel 2025 e da qui ad allora si stimano almeno altre 25 mila vittime. Secondo le stime di Cnr, Ispesl e Legambiente, ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto sparse per il territorio nazionale e sono oltre 34mila i siti ancora da bonificare tra edifici pubblici e privati, cave, reti idriche, ex siti industriali”. Un tema sensibile dal peso ingente: che la strada degli incentivi possa essere una scintilla efficace per dare avvio ad uno smantellamento strutturale in materia di amianto?
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