TARI 2014, problema riscossione: l’enigma del tributo senza volto

Marco Brezza 03/11/14
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IMU, IUC, TASI, TARI e chi più ne ha più ne metta: il 2014 è stato l’anno della grande confusione, una vera e propria babele normativa (e applicativa) in materia di tributi sulla casa. Mentre la TASI non si trova più al centro degli incubi per gli italiani (ancora per poco visto che il 16 dicembre scadono i termini per pagare la seconda rata del tributo) questa settimana è la TARI ha procurare preoccupazione ad un cospicuo numero di sindaci.

Il tributo sui rifiuti (TARI, appunto) insieme a TASI e IMU compone la IUC, l’imposta unica comunale, in realtà nulla di nuovo, soltanto un cappello che raccoglie e coordina (in teoria!) la mole complessiva dei tributi (forse troppi) che gravano sull’abitazione. In proposito Maggioli Editore propone l’interessante e-book La TASI e la IUC, comprensivo di normativa di riferimento e commento sistematico della disciplina anche del tributo rifiuti.

Tornando alla questione TARI 2014: a confermare la delicatezza della questione è il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che rispondendo lo scorso giovedì in commissione Finanze alla Camera a un’interrogazione parlamentare ha spiegato che una norma in arrivo consentirà la riscossione anche a chi non ha definito in tempo aliquote e parametri. Si tratta di una vera e propria riapertura dei termini. Che arriva, è il caso di sottolinearlo, a tempo abbondantemente scaduto, dal momento che anche la TARI (come l’IMU) andava approvata entro il 30 settembre scorso, ultimo giorno utile anche per il varo definitivo dei bilanci preventivi locali.

Ma attenzione all’inghippo: a differenza dell’IMU, che in caso di mancata delibera continua a funzionare con le aliquote decise l’anno precedente, e della TASI, che senza le decisioni delle amministrazioni locali viene declinata nell’aliquota standard dell’1 per mille senza detrazioni, per la TARI non esiste alcuna soluzione cuscinetto.

Ed i problemi per le amministrazioni comunali potrebbero essere ingenti in questo senso: infatti, attraverso un regime di deroghe a cascata venitesi a creare negli anni scorsi, potrebbe diventare difficile per molti comuni trovare gli strumenti per far pagare ai propri cittadini il costo del servizio. Il Sole 24 Ore afferma che, in questa particolare circostanza, in molti Comuni, la tassa rifiuti oggi “non ha più base normativa”.

Per tutte le informazioni necessarie in materia di tassa sui rifiuti leggi l’articolo TARI 2014: le scadenze, le esenzioni e le modalità per il pagamento.

Per sopperire alla (neanche tanto) potenziale situazione di emergenza il Governo ha deciso venire in aiuto a questi enti che senza una riapertura dei termini sarebbero costretti a raccogliere i rifiuti “gratis”, senza corrispettivo dagli utenti, creando buchi inaccettabili nei bilanci (non essendo possibile bloccare, per evidenti ragioni, il servizio di igiene ambientale). Tale disposizione dovrebbe riuscire ad annidarsi in un decreto legge che confluirà nella Legge di Stabilità. L’ennesima “pezza” che conferma la scarsa coerenza sistematica e il deficitario ordine della IUC 2014: l’anno prossimo un’altra rivoluzione? Per gli ultimi aggiornamenti in materia leggi l’articolo Casa: superamento TASI, Governo al lavoro sulla tassa unica.

Marco Brezza

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