I provvedimenti (sono tre decreti attuativi) riguardano lo spalma incentivi fotovoltaico di potenza superiore a 200 kW e lo spalma incentivi per le rinnovabili non fotovoltaiche. I tre provvedimenti sono stati firmati dal ministro dello Sviluppo economico e hanno avuto l’ok dall’AEEGSI.
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Vengono attuate le disposizioni del decreto Competitività (decreto legge n. 91/2014 convertito con modificazioni con la legge n. 116/2014) per la riduzione del costo dell’energia elettrica in bolletta in particolare per le piccole e medie imprese.
Con lo spalma incentivi fotovoltaico non si prevede una riduzione degli oneri di incentivazione dell’energia elettrica da 500 a 700 milioni di euro l’anno, dal 2015.
AssoRinnovabili ha denunciato il ritardo nell’emanazione del decreto attuativo che deve disciplinare le percentuali di rimodulazione dell’incentivo. L’Associazione lamenta l’assenza del decreto del Mef che dovrebbe disciplinare l’accesso ai finanziamenti bancari garantiti dalla Cassa depositi e prestiti.
Il decreto spalma incentivi fotovoltaico e non prevede anche:
– per gli anni compresi tra il 2015 e il 2019, l’applicazione di un incentivo costante e ridotto rispetto all’attuale di una apposita percentuale e, per gli ultimi cinque anni di incentivazione di ciascun impianto, l’applicazione di un incentivo costante e incrementato rispetto all’attuale di una percentuale identica a quella utilizzata ai fini della riduzione (articolo 1, comma 1, e Allegato 1);
– sempre per il periodo compreso tra il 2015 e il 2019, un incremento graduale, anno per anno, dell’incentivo che consenta di passare dal valore previsto per gli anni tra il 2015 e il 2019 al valore previsto per l’ultimo periodo di diritto (articolo 1, comma 1, e Allegato 1);
– la definizione della percentuale di rimodulazione in funzione del numero di anni e dei mesi solari durante i quali gli incentivi sono già stati erogati e del numero di anni e dei mesi solari residui del periodo di incentivazione (articolo 1, comma 1, e Allegato 1), attualizzando quanto già percepito sulla base di un tasso pari all’1,5% e facendo in modo che, per il periodo 2015-2019, si ottenga un risparmio di 600 milioni di euro annui nel caso di adesione di tutti gli aventi titolo all’opzione;
– che, nei casi in cui gli strumenti incentivanti siano tariffe fisse onnicomprensive, le riduzioni di cui sopra si applichino alla sola componente incentivante, calcolata secondo le modalità di cui al decreto interministeriale 5 luglio 2012 (articolo 1, comma 2), coerentemente con quanto previsto dall’articolo 26, comma 3, lettera a), del decreto legge 91/14 (cioè al netto della parte afferente al prezzo di mercato dell’energia elettrica).
Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto spalma incentivi fotovoltaico e non fotovoltaico.
Rimodulazione volontaria degli incentivi all’energia elettrica da fonti rinnovabili non fotovoltaiche
“Un primo provvedimento, concertato con il Ministro dell’Ambiente Galletti e su cui si è espressa favorevolmente l’Autorità per l’energia, riguarda la rimodulazione volontaria degli incentivi all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Il decreto consente ai produttori da fonti rinnovabili interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito di ottenere un prolungamento di sette anni del periodo di diritto agli incentivi, con una conseguente riduzione dell’erogazione annua”, spiega il Ministero dello Sviluppo economico.
Con il Parere 478/2014/I/EFR del 2 ottobre, l’Autorità per l’energia aveva dato al Ministro dello Sviluppo Economico il suo ok (con modifiche) in merito allo schema di decreto contenente i criteri per la rimodulazione volontaria degli incentivi spettanti per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili diverse da quella solare – lo spalma incentivi volontario non fotovoltaico previsto all’articolo 1, commi da 3 a 6 del decreto “Destinazione Italia” (DL n. 145/2013 convertito, con modificazioni, nella legge n. 9/2014).
Spalma incentivi fotovoltaico e non: modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico
“Un secondo decreto attiene alle modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del Gestore dei servizi energetici – GSE Spa. Sulla base del provvedimento, ai produttori sarà riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell’anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall’invio delle misure sulla produzione effettiva e comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo. Il decreto disciplina le modalità di calcolo dell’acconto, le verifiche che il GSE è tenuto ad effettuare per evitare erogazioni indebite e la periodicità dei pagamenti, differenziata sulla base della dimensione degli impianti. Il decreto consentirà di programmare e rendere più certe le erogazioni”.
Il terzo decreto “regolamenta la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell’arco dei venti anni, offrendo così ai produttori il quadro completo delle opzioni ai quali gli stessi produttori possono accedere”.
Con il Parere 504/2014/I/efr del 16 ottobre 2014, l’Autorità per l’energia ha rilasciato al Ministro dello Sviluppo Economico parere favorevole allo schema di decreto per la rimodulazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW.
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