“Aiutiamo i giovani a trovare lavoro all’estero”. A questo deve aver pensato la Commissione UE quando ha inventato l’iniziativa “Il tuo primo lavoro Eures”, e in particolare deve aver pensato ai “poveri” giovani professionisti tecnici italiani, spagnoli, greci, che si ritrovano in una valle di lacrime. “Il tuo primo lavoro Eures” è giunta al terzo bando, lanciato pochi giorni fa, e stanzia 5 milioni di euro.
Il progetto è valido per il biennio 2012-14 e intende aiutare 5.000 giovani a trovare un impiego all’interno dell’UE. Le attività sono state avviate nel 2012 e per il momento interessano solo un numero limitato di servizi per l’impiego e di offerte di lavoro.
In generale vale, quindi, vale anche per i giovani professionisti tecnici, ma vediamo in dettaglio chi può usufruire dello stanziamento.
Posso partecipare al progetto i giovani che stanno cercando un lavoro, che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, siano cittadini di un paese dell’UE e legalmente residenti in un paese dell’UE.
Il sostegno disponibile per i giovani consiste in interventi per favorire l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro e sostegno al collocamento, in finanziamenti per coprire le spese di un viaggio per sostenere un colloquio e/o di trasferimento all’estero per iniziare un nuovo lavoro e in corsi di formazione (lingue, competenze generiche)
Possono partecipare anche datori di lavoro con sede in un paese dell’UE, alla ricerca di un profilo specifico che non trovano sul mercato nazionale, che offrono contratti di almeno 6 mesi con una retribuzione e condizioni conformi al diritto nazionale del lavoro. Il sostegno disponibile per i datori di lavoro consiste nel sostegno all’assunzione (le imprese con meno di 250 dipendenti possono richiedere un sostegno finanziario per coprire parte dei costi destinati alla formazione e all’inserimento dei neoassunti).
Non sono compresi gli impieghi presso le istituzioni o gli organi dell’UE e altre organizzazioni internazionali di carattere politico, economico, sociale o scientifico (organismi delle Nazioni Unite, OCSE, Consiglio d’Europea, OIL…) o presso organi normativi sopranazionali.
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