L’Ingegnere laureato con il vecchio ordinamento, abilitato alla professione e iscritto ai tre settori dell’Albo degli Ingegneri possiede già tutte le competenze necessarie per redigere la certificazione energetica degli edifici, senza essere obbligato a sostenere alcun corso o esame aggiuntivo.
Sono categorici gli Ingegneri italiani, che hanno inviato al Ministero dello sviluppo economico una richiesta di rivedere i requisiti dei soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici introdotti dal d.P.R. 16 aprile 2013, n. 75 (leggi anche Competenze dei tecnici abilitati alla certificazione energetica, l’analisi del decreto).
L’assenza di una disposizione transitoria all’interno del d.P.R. 75/2013, lamentano gli Ingegneri, non consente di disciplinare e salvaguardare le competenze acquisite dai professionisti operanti nel settore e a ciò si aggiunge una scrittura del testo di legge “non chiarissima che non consente di individuare agevolmente quali siano i requisiti e i titoli di studio che consentono di svolgere l’attività di certificatore energetico degli edifici”.
In base all’attuale formulazione del decreto, infatti, si determina una situazione paradossale: mentre un Ingegnere, abilitato all’esercizio della professione e iscritto all’albo, ma il cui titolo di studio non rientra tra quelli compresi nei decreti ministeriali, non è abilitato alla certificazione energetica degli edifici; lo è invece pienamente un laureato in Ingegneria non abilitato e non iscritto all’albo che ha però superato un corso formativo.
Il ragionamento del CNI, articolato e approfondito, è contenuto nella richiesta di parere del 9 settembre scorso che prende origine dal quadro normativo di riferimento e si conclude con l’analisi delle criticità del decreto.
La richiesta è quella di “un pronto intervento a definitivo chiarimento della possibilità per i laureati in Ingegneria vecchio ordinamento, iscritti ai 3 settori dell’albo, di poter svolgere l’attività di certificatore energetico senza la necessità di frequentare alcun corso di formazione più esame finale aggiuntivo”.
Staremo a vedere quale sarà la risposta del MISE e delle Autorità competenti.
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