L’installazione di un impianto fotovoltaico avviene attraverso l’Autorizzazione Unica, con la documentazione prevista dall’art. 6 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, fatte salve le relative norme emanate dalle singole regioni per il proprio territorio.
Pertanto, senza tener conto di particolari vincoli che gravano sull’area di intervento, i documenti da presentare nella pratica dell’Autorizzazione Unica sono differenti per ogni singola regione ma, in base alla legislazione generale di base, occorre presentare:
– la Comunicazione inizio lavori, di cui all’articolo 6, comma 2 e seguenti, del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380;
– la PAS, (Procedura Abilitativa Semplificata), prima chiamata DIA, documento di dichiarazione di inizio attività;
– l’AU, il documento di Autorizzazione Unica (AU).
Quindi la costruzione, l’esercizio e la modifica di impianti di produzione di energia elettrica fotovoltaica e delle opere ad essi connesse sono soggetti ad Autorizzazione Unica, il cui rilascio è di competenza della Regione o dalla Provincia qualora delegata.
L’Autorizzazione Unica è un provvedimento che costituisce titolo a realizzare e mettere in funzionamento un impianto, compreso le relative opere, in conformità al progetto approvato e nei termini previsti nel medesimo.
Nel caso in cui un progetto di impianto fotovoltaico interessi il territorio di più regioni o di più province in via di delega, la richiesta di autorizzazione deve essere inoltrata all’ente nel quale sono installati il maggior numero di pannelli: in tal caso gli enti interessati dialogano e si accordano tra loro.
L’istanza per ottenere l’autorizzazione unica deve contenere con la seguente documentazione:
– il progetto definitivo dei lavori da realizzare, compreso la connessione alla rete, le opere relative alla posa dell’impianto e la sua dismissione;
– la relazione tecnica di intervento con l’indicazione dei dati del soggetto proponente, l’analisi della producibilità dell’impianto, la descrizione dei lavori suddivisa per fasi, tempi, modalità di esecuzione e del piano di dismissione dell’impianto;
– una stima dei costi di dismissione;
– la documentazione inerente l’area di intervento (inquadramento territoriale, identificazione catastale, idoneità alla realizzazione dell’intervento, ecc.);
– preventivo dei costi per la connessione alla rete elettrica nazionale, redatto dal gestore di rete;
– certificato di destinazione urbanistica;
– estratto dei dati catastali;
– documentazione per l’autorizzazione paesaggistica, qualora interessati;
– documentazione per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale ed eventuale valutazione di impatto ambientale;
– ricevuta di pagamento degli oneri istruttori;
– garanzie relative agli interventi di smantellamento dell’impianto.
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