In questi giorni i contribuenti sono alle prese con il calcolo del saldo Imu, a seguito delle modifiche delle aliquote comunali (consulta la mappa delle aliquote dei Comuni). Per l’abitazione principale la quota da pagare è totalmente destinata al Comune e il calcolo viene modificato sulla base dell’aggiornamento delle aliquote, diverso è quello per gli altri fabbricati.
Per questi, infatti, è necessario fare la suddivisione tra la quota statale e quella comunale. Ricordiamo che la rendita catastale va rivalutata del 5% e moltiplicata per i coefficienti della categoria dell’immobile (160 per cat. A esclusi gli A/10 e cat. C/2, C/6 e C7/, coefficiente è 80 per A/10, e 55 per C/1). Diverso il conto che deve essere effettuato in caso di aree fabbricabili: si parte dal valore venale in commercio al 1° gennaio 2012 che va moltiplicato per l’aliquota comunale.
Ricordiamo che la quota da versare allo Stato a dicembre per il saldo resta identica a quella versata a giugno per l’acconto , ovvero è pari allo 0,38%, perchè l’aliquota stabilita dalla normativa statale, 0,76% non può essere modificata dal Comune per la parte che spetta allo Stato. E’ necessario effettuare nuovamente il calcolo in caso di modifiche alla situazione dell’immobile durante l’anno.
Per il calcolo del saldo è importante ricordarsi di rapportare l’importo alla quota di possesso dell’immobile e al periodo di possesso (il mese va considerato per intero se il possesso è avvenuto per almeno 15 giorni). Una volta completato il calcolo (disponibile il software gratuito di calcolo del saldo Imu) l’importo va arrotondato, per difetto se i decimali sono fino a 49 centesimi, per eccesso se sono superiori ai 49 centesimi. Questa regola vale sia per la quota destinata allo Sato sia per quella indirizzata al comune.
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