Nei primi sei mesi del 2012 negli studi di avvocati, notai, commercialisti, medici, dentisti, architetti e ingegneri sono stati creati quasi 10 mila posti di lavoro. Tra gennaio e giugno 2012, infatti, sono stati assunti 31.905 impiegati e 6.135 apprendisti.
Nello stesso periodo, i rapporti di lavoro cessati sono stati 25.730 tra gli impiegati e 2.500 tra gli apprendisti. Il saldo complessivo, tra assunti e posizioni lavorative cessate, resta ampiamente positivo e si attesta sulla soglia record di 9.810 assunzioni, quasi il doppio rispetto ai 5.934 neoassunti di tutto il periodo del 2011. Un dato nettamente in controtendenza nel mercato del lavoro in Italia, che ha registrato nel primo semestre dell’anno una diminuzione degli occupati pari a 76 mila unità.
“Questi dati confermano la vivacità del settore professionale che, nonostante la crisi economica, riesce ancora a creare occupazione” commenta il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. “Nel desolante quadro della disoccupazione in Italia, gli studi professionali hanno una forte attrattiva, soprattutto per i più giovani e per le donne che rappresentano quasi il 90% degli occupati”.
A pubblicare i dati ci ha pensato Confprofessioni, la Confederazione italiana libere professioni, che ha incrociato i dati Inps sulle posizioni lavorative attive e le cessazioni nel periodo 1 gennaio-30 giugno 2012.
Dai dati Confprofessioni emergono importanti novità che ridisegnano la geografia occupazionale negli studi professionali. Se, infatti, il Nord si conferma come principale volano dell’occupazione per gli studi, con oltre 4.500 assunzioni nette, le regioni del Sud sono certamente le più dinamiche, con quasi 2.500 nuovi posti di lavoro creati. Un dato che supera le regioni del Centro, dove l’incremento occupazionale si attesta a quota 1.803 unità.
Secondo i dati diffusi da Confprofessioni sono i giovani a trascinare la ripresa occupazionale negli studi professionali attraverso un contratto di apprendistato. Tra nuove assunzioni e cessazioni, il saldo occupazionale è pari a 3.635 apprendisti che hanno trovato uno sbocco all’interno di uno studio professionale.
“Quale parte sociale del settore delle professioni abbiamo voluto vedere da vicino la realtà occupazionale all’interno dei nostri studi” continua Stella “Si tratta di numeri che ci hanno colto piacevolmente di sorpresa e testimoniano lo sforzo compiuto con il Ccnl studi professionali, ratificato lo scorso novembre, a favore dei giovani e dei nuovi profili professionali che operano all’interno degli studi”.
Tra le professioni più attive sul mercato del lavoro svetta l’area economico-amministrativa (commercialisti, consulenti del lavoro e studi di consulenza amministrativo-gestionale), che presenta un saldo occupazionale positivo pari a 5.687 unità, seguita dalle professioni dell’area sanitaria (medici generici, ambulatori e poliambulatori, medici specialisti, studi odontoiatrici e veterinari).
Seguono sul terzo gradino del podio le attività tecniche (studi di architettura e ingegneria, geometri, periti industriali, agrari, geologi…), con un saldo che sfiora le 700 unità. Più indietro le professioni giuridiche (avvocati e notai) che vedono pendere la bilancia tra posizioni lavorative cessate e nuovi assunti a favore di questi ultimi con un saldo di 210 unità.
Fonte: Confprofessioni
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