“sOFFRIAMO a basso costo” con la Certificazione Energetica

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Non smettono di destare interesse e preoccupazione tra gli addetti al lavoro in tema di certificazione energetica, le bassissime offerte che continuano ad essere pubblicate online, in particolare su Groupon, ma non solo.

 

E’ di poco più di un paio di settimane fa l’interessantissimo articolo di Lucia Navone, Certificazione energetica. Regione e ingegneri lombardi: “più professionalità e competenze”, nel quale, attraverso una lunga intervista al presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Brescia, e non solo, si pone nuovamente l’accento sulla problematica delle certificazioni offerte online, contro le quali, pare, solo la Regione Lombardia abbia iniziato a considerare la possibilità di effettuare controlli dettagliati. Di recente, infatti, la Regione ha pubblicato (delibera di Giunta IX/2554) i criteri di indirizzo e le modalità di accertamento delle infrazioni in materia di certificazione energetica (vedi anche Lombardia, scattano gli accertamenti sulle certificazioni energetiche degli edifici). Tra queste modalità la scelta del campione da sottoporre a verifica terrà conto, tra le altre cose, anche di un elevato numero di ACE redatti da uno stesso soggetto certificatore.

 

Sacert, ente accreditato secondo la UNI EN ISO 17024 per la certificazione delle competenze dei tecnici certificatori energetici, da tempo ha intrapreso delle azioni di denuncia di chi svilisce lo strumento della certificazione energetica attraverso offerte online a basso costo. La campagna è stata nominata “sOFFRIAMO a Basso Costo” e ad oggi ha già raccolto 42 segnalazioni di offerte di certificazione energetica a prezzi stracciati. Tuttavia, come si evince da tali segnalazioni è allarmante come la frequenza di tali offerte stia aumentando, segno che il fenomeno, invece di retrocedere, cresce.

 

In un intervista rilasciata al programma televisivo in onda su RaiTre, “Presa Diretta”, del 11 marzo 2012, il Prof. Giuliano Dall’O’, direttore generale di Sacert, ha giustamente sottolineato come sia demandato alle regioni il compito di effettuare i controlli sui certificati, e che, ad oggi, a parte la Lombardia, solo Emilia Romagna, Piemonte e Liguria sia siano mosse in tal senso, mentre nel resto d’Italia, laddove il certificatore non rediga conformemente alla normativa i certificati, nessuna sanzione è prevista.

 

Il risultato è il far west della certificazione energetica, con attestati spesso non veritieri e con la conseguenza non solo di offerte a basso costo, e quindi di un mercato drogato che danneggia i professionisti seri, ma anche dello screditamento presso il cittadino – che invece dovrebbe goderne i benefici – di uno strumento nato per promuovere l’efficienza energetica, quindi supportare la lotta ai cambiamenti climatici, ma anche e soprattutto per aiutare il consumatore nella scelta di acquisto di un edificio rispetto ad un altro in relazione ai costi energetici a parità di confort termico garantito.

 

E’ opinione personale dello scrivente che, fatto salvo uno sparuto gruppo di ordini professionali, troppi sono gli ordini che disinteressano la materia, denunciando poca sensibilità in tema di efficienza energetica, e che non dialogano con i propri iscritti per garantire il miglior servizio possibile ai committenti, che dovrebbe poi essere il loro obiettivo principale.

 

Nell’attesa, dunque, che la stragrande maggioranza delle regioni muova i primi passi verso il recepimento della legislazione nazionale in materia e ponga in essere quelle azioni necessarie per effettuare controlli e comminare sanzioni laddove necessario sia su soggetti certificatori che su costruttori o proprietari, come ad esempio riguardo l’obbligo di indicare l’indice di prestazione energetica negli annunci commerciali, lungi ancora dall’essere largamente rispettato, c’è curiosità attorno alle novità da troppo tempo attese riguardo alla rivisitazione della normativa sulla certificazione energetica, annunciata da Clini a inizio anno.

 

C’è soprattutto curiosità sulle sorti dell’autodichiarazione di prestazione energetica da parte del proprietario, anomalia tutta italiana, per la quale la Commissione Europea potrebbe infliggere gravi sanzioni al nostro Paese, ma anche per i requisiti professionali dei soggetti certificatori, decreto attuativo mancante del decreto legislativo 192/2005, e per i nuovi limiti di legge per gli edifici di nuova costruzione, rivisitazione del DPR 59/2009.

 

Questi ultimi saranno e potranno essere i temi trattati al Secondo Forum Nazionale sulla Certificazione Energetica (27 Marzo 2012 presso Rho, Fiera di Milano), nella speranza che, laddove non arrivino le regioni, ed alcune regioni sono ancora troppo lontane dall’obiettivo, possa spingersi il Ministero dello Sviluppo Economico, il cui intervento sarà oggetto di sicuro interesse.

Enrico Ninarello

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