Poiché architetti e costruttori traggono ispirazione dalla natura, dalla matematica, dall’informatica e dalla meccanica, negli ultimi decenni sono emersi molti nuovi sviluppi e nuove tendenze in architettura. Qual è la differenza tra architettura bionica e organica? Da dove trae ispirazione la progettazione parametrica? Demistifichiamo le tendenze in architettura, che molto spesso vengono identificate erroneamente.
Architettura parametrica, generativa ed evolutiva
Quando si progettava in maniera completamente analogica, l’architetto chino sul tavolo da disegno era solo con il suo progetto. La forma che progettava doveva essere funzionale, estetica, sicura e in linea con le condizioni ambientali. Si tratta di un’enorme quantità di dati che devono essere presi in considerazione.
Le possibilità offerte dall’informatizzazione hanno consentito di tenere conto in fase di progettazione di centinaia di fattori: è così che è nata l’architettura parametrica, che rende possibile un adeguamento perfetto dell’edificio sia in termini di spazio in cui sarà collocato che di funzione da assolvere.
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L’architetto è diventato un creatore di idee progettuali, ma è il sistema che interpreta i dati ricevuti, che, anche se spazialmente sofisticati e atipici, sono sicuri e sfruttano lo spazio in modo appropriato.
“Lo sviluppo di questo tipo di progetti non sarebbe possibile senza l’accesso alle librerie BIM digitali, che costituiscono un supporto importante per architetti e costruttori. La progettazione basata sul BIM consente anche un notevole risparmio. Si stima che i miglioramenti offerti dal BIM alle singole fasi costruttive si traducano in una riduzione dei costi di costruzione fino al 30-40%“, sottolinea Marcin Giedosz, Regional Manager Italy, Spain, Portugal, Greece & Caribbean di Aluprof. “Pensando ai progettisti che desiderano utilizzare i sistemi per facciate e altri elementi Aluprof, abbiamo preparato un’ampia libreria BIM che può essere scaricata gratuitamente”, aggiunge lo specialista.
I progetti parametrici hanno spesso un aspetto futuristico – come esempi si possono citare Frank Gehry e il suo Peix Olimpic a Barcellona oppure i progetti di Zaha Hadid, ma è bene ricordare anche che l’architettura parametrica può essere utilizzata anche in forme più classiche come cubi o cuboidi.
L’architettura generativa è una forma evoluta di progettazione parametrica. Può essere considerata come una forma leggermente più completa di questo tipo di approccio, che tiene conto di algoritmi informatici avanzati per progettare il corpo dell’edificio. Dove il progettista è responsabile della preparazione dei dati di input, ma l’intero progetto è realizzato dal computer, che non è più solo uno strumento, ma diventa un co-creatore.
“Ciò che distingue l’architettura generativa da quella parametrica è il fatto che gli algoritmi partecipano attivamente alla creazione di un edificio. Sono loro a progettare la forma e non – come nel caso dei progetti di Gehry – l’architetto. Il ruolo del progettista è quello di definire correttamente le condizioni iniziali, per poi cercare la migliore soluzione tra quelle proposte dall’algoritmo e le sue modifiche in modo da ottenere i parametri e l’estetica attesi” – precisa Giedosz.
L’architettura evolutiva è uno sviluppo dell’architettura generativa, che tiene conto anche del tempo come dimensione. Di conseguenza il progetto prende in considerazione anche i cambiamenti dei fattori esterni che avranno luogo con il passare del tempo. Progettare all’interno di questa visione permette di creare un edificio che si adatterà ai cambiamenti e che – nel tempo – continuerà ad adeguarsi alle esigenze degli utenti. Proprio come gli organismi viventi, adattandosi in modo evolutivo ai cambiamenti del mondo esterno.
“Le tecnologie moderne nella progettazione vanno ben oltre a ciò a cui siamo abituati – non è più la progettazione assistita da computer. È la possibilità di condurre una simulazione completa, che consente di ottenere la forma ottimale della struttura, tenendo conto dell’ambiente, dei materiali utilizzati, delle soluzioni, delle esigenze dell’utente dell’edificio e quelle dell’investitore. È anche un’opportunità senza precedenti per verificare molte differenti possibilità e scegliere quella che sarà la più efficiente”, spiega il manager Aluprof.
Architettura organica e bionica
In questo caso l’obiettivo principale del progetto è la convergenza con la natura e le forme che può assumere. Foglie, steli, infiorescenze, struttura del mantello, ragnatela o la forma di batteri – tutto ciò può essere fonte di ispirazione per un architetto.
Attenzione però. Ciò non significa che ogni edificio dalle linee morbide o dalle forme ovali appartenga alla corrente dell’architettura organica. La regola principale qui è quella di riflettere le forme naturali il più fedelmente possibile e di fare in modo che l’edificio, per quanto possibile, si mimetizzi con la natura circostante.
Alcuni esempi di architettura organica sono: il Convention Center a Doha (Qatar) con la struttura del tetto assomigliante ad un albero.
“Occorre sottolineare che questo edificio ha ottenuto un certificato LEED oro” aggiunge Marcin Giedosz; il Hangzhou Sports Center con il tetto a forma di petalo, il Lotus Buiding a Wujin o il Grand Lisboa a Macao, ispirato al fiore di loto.
In Italia, un perfetto esempio di architettura organica è la fabbrica di ceramiche Solimene progettata da Paolo Soleri.
L’architettura organica è talvolta confusa con la progettazione bionica o biomimetica. Mentre nella progettazione organica l’edificio imita la natura solo con la sua forma, in quella bionica si ha un vero e proprio mimetismo dove si riproduce il comportamento della flora e della fauna che viene trasferito nella struttura dell’edificio. Effetto? Lo sfruttamento della meccanica del mondo vegetale per migliorare il comfort degli utenti dell’edificio, i suoi parametri e la sua ecologia.
Un esempio di tale tipologia di edificio è il Flor de Venezuela – centro culturale con un tetto composto da 16 “petali” che – a seconda del tempo, possono aprirsi o chiudersi. Il progetto che rispecchia pienamente l’idea di architettura bionica è la Bionic Tower – un edificio (ancora) non realizzato – un termitaio in cui i residenti troveranno tutto ciò di cui avranno bisogno per vivere. È un edificio unico, una città virtuale completamente indipendente e sufficiente per condurre una vita soddisfacente senza uscire dal complesso.
“È importante distinguere tra architettura organica e biomimetica poiché sono due approcci alla progettazione completamente diversi, ma spesso confusi. Vale anche la pena ricordare che l’architettura organica non ha nulla a che fare con la progettazione ecologica”, afferma Marcin Giedosz. “Molti degli edifici premiati con i certificati BREEAM o LEED, che utilizzano i sistemi ecologici Aluprof sono edifici dalle forme assolutamente tradizionali. Allo stesso tempo posso immaginare un progetto organico fatto di materiali che non riducono l’impronta di carbonio e non apportano benefici per la natura – nonostante la forma stessa dell’edificio sia esteticamente simile a qualcosa che conosciamo dalla natura” sottolinea l’esperto.
Let’s Build a Better Future
Aluprof supporta soluzioni architettoniche innovative non solo fornendo oggetti digitali per le librerie BIM, ma anche organizzando il concorso Edificio dell’Anno con Sistemi Aluprof, rivolto a studi di architettura e ad architetti i cui progetti sono stati realizzati utilizzando i sistemi Aluprof. L’idea del concorso non è solo quella di promuovere edifici interessanti, ma anche di stimolare l’architettura moderna e le discussioni circa il suo futuro.
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Aluprof.com
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