La notizia arriva da ARPA Piemonte che ha messo in atto un metodo riproducibile e validabile per determinare la presenza del virus in aria in ambienti interni ed esterni. Si tratta di un criterio attraverso il quale viene eseguito il campionamento e le analisi delle matrici ambientali coinvolte nella diffusione del virus del quale è possibile determinarne la concentrazione.
Un sistema nato per dare risposta alla necessità di rendere noti e comunicare dati affidabili e sicuri agli organi competenti nella gestione del rischio sanitario legato alla diffusione Covid-19.
Qual è la novità?
Angelo Robotto, Direttore Generale di Arpa Piemonte, spiega di cosa si tratta e qual è l’obiettivo: “A fronte della carenza di standardizzazione, quello della validazione di un metodo nuovo di campionamento e di analisi delle matrici ambientali coinvolte nella diffusione del virus è un lavoro complesso. Complesso ma allo stesso tempo assolutamente indispensabile per fornire dati affidabili e sicuri agli organi competenti nella gestione del rischio sanitario della popolazione. È un lavoro che può essere portato a compimento con successo solo attraverso un approccio multidisciplinare che va dalla chimica alla biologia, alla fisica, con l’impiego di tecnologie diversificate a seconda della matrice ambientale e della finalità della ricerca. Una multidisciplinarietà propria delle Agenzie Ambientali, grazie alle professionalità diverse, studi diversi, ambiti diversi che collaborano per ottenere traguardi comuni”.
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Un progetto che ha visto una stretta collaborazione tra ARPA Piemonte ed il Laboratorio di Virologia Molecolare e Ricerca Antivirale del Polo Universitario San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO), il Centro regionale di Biologia molecolare di ARPA Piemonte in La Loggia (TO).
Nello specifico, attraverso il supporto del Laboratorio di Virologia Molecolare e Ricerca Antivirale del Polo Universitario San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO) è stato possibile sviluppare i protocolli di desorbimento, di concentrazione per ultracentrifugazione e di trasporto di particelle virali specifici in riferimento alla tipologia di campionamento ambientale.
Il Centro regionale di Biologia molecolare di ARPA Piemonte in La Loggia (TO) ha poi messo a punto un metodo analitico da applicare all’analisi dei campioni ambientali per ottimizzare la fase di recupero e di estrazione dell’acido nucleico virale e la fase di amplificazione molecolare di frammenti genomi virali mediante la tecnica RT-PCR.
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Come avvengono le tecniche di campionamento?
Le tecniche messe a punto sono state testate presso:
- ambiente interno ed esterno ai reparti ospedalieri COVID-19,
- ambienti interni delle abitazioni di nuclei famigliari contagiati dal virus,
- ambiente esterno in Via della Consolata a Torino.
ARPA Piemonte dettaglia quali sono le tecniche di campionamento sviluppate e i sistemi utilizzati, ovvero:
- un impattatore centrifugo in grado di accelerare il flusso d’aria aspirato alla velocità del suono, minimizzare le perdite per evaporazione, mantenere l’infettività e l’integrità delle particelle virali trasferendole direttamente in una soluzione di trasporto adeguata;
- un campionatore a basso volume per la filtrazione dell’aria su filtri in PTFE, materiale che garantisce la massima capacità di cattura delle particelle virali di dimensioni comprese tra 10 e 900 nanometri;
- un campionatore ad alto volume per la filtrazione dell’aria su filtri in fibra di vetro o quarzo, in grado di aspirare l’intero volume di una stanza in meno di un’ora.
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Quali sono i risultati ottenuti dalla rilevazione SARS-COV-2 aria?
In seguito all’applicazione delle tecniche è stato constatato che:
- outdoor nelle vie del centro di Torino, il virus non è rilevabile nell’aria;
- nei reparti ospedalieri Covid-19 le concentrazioni del SARS-CoV-2 sono risultate contenute, questo grazie all’elevato tasso di ricambio dell’aria garantito negli ambienti (si parla di 6-8 ricambi d’aria ogni ora);
- in ambiente casalingo, invece le concentrazioni di virus sono risultate maggiormente consistenti. Rilevate fino a 40÷50 copie genomiche del virus al metro cubo di aria. La frequenza di ricambio d’aria e dal numero di soggetti positivi presenti nelle abitazioni possono influenzare molto questi dati così come la presenza di sintomi più comuni della malattia quali tosse secca.
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Perché è importante il campionamento?
Riuscire a conoscere la presenza dell’agente patogeno all’interno degli ambienti consente di attivare una gestione del rischio e, nello specifico, dei luoghi più frequentati dalla popolazione come i mezzi di trasposto, le stazioni, le palestre, i teatri, i cinema.
Attraverso i campionamenti di aeriformi è possibile determinare con affidabilità la presenza di SARS-CoV-2 ed altri patogeni a trasmissione aerogena in aria.
ARPA Piemonte precisa che gli studi in questione rappresentano una base affidabile per la messa in atto di metodiche che consentano la quantificazione della carica virale nell’aria e di conseguenza la valutazione del grado di rischio di contagio in uno specifico ambiente oltre ad essere uno strumento di supporto per combattere eventuali epidemie future.
Le tecniche di desorbimento dai filtri in quarzo per un maggiore approfondimento della qualità dell’aria monitorata nelle centraline dell’ARPA, la validazione del metodo di analisi sulle acque reflue, e lo sviluppo delle attività di coltivazione del virus, sono gli ultimi sviluppi messi in atto nel campo della Virologia Ambientale.
Sviluppare strumenti e tecniche per conoscere e quindi prevenire “le mosse” del virus è fondamentale per combatterlo.
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Sistema di gestione Covid-19
Il Sistema di Gestione COVID-19 nasce dall’idea di fornire alle aziende un utile strumento – una sorta di cassetta degli attrezzi – che assicuri la corretta gestione del rischio legato alla diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro.Si tratta di un vero e proprio sistema di gestione per il rischio legato al contagio da COVID-19 – verificato da auditor esperti – applicabile da aziende di tutti i settori di attività.È stato sviluppato seguendo la struttura ISO dell’ultima revisione delle norme, quali ad esempio la 9001, la 14001 e la 45001 alle quali può integrarsi, ma al contempo risulta autonomo e completo: può quindi essere adottato sia da aziende già certificate, sia da aziende che non hanno ancora sviluppato un sistema di gestione ISO.Una delle maggiori spinte che hanno portato gli autori – consulenti aziendali in materia di sicurezza sul lavoro con esperienza nelle più svariate categorie merceologiche, dalla logistica alla ristorazione, passando per gli uffici amministrativi e i servizi di cura della persona – è rappresentata da quanto indicato sulla circolare n. 22 del 20 maggio 2020 dell’INAIL, nella quale viene stabilito che il contagio da SARS-CoV-2 sul luogo di lavoro è considerato come infortunio e, in quanto tale, soggetto a liquidazione.Il documento chiarisce inoltre che «[…] la responsabilità del datore di lavoro è ipotizzabile solo in caso di violazione della legge o di obblighi derivanti dalle conoscenze sperimentali o tecniche, che nel caso dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 si possono rinvenire nei protocolli e nelle linee guida governativi e regionali di cui all’articolo 1, comma 14 del decreto-legge 16 maggio 2020, n.33 […]».Il Sistema di Gestione COVID-19 può essere considerato come la naturale evoluzione del manuale La gestione del rischio COVID-19, redatto dagli stessi autori, che ha seguito di pari passo l’evolversi dell’epidemia e il conseguente aggiornamento normativo.È stato studiato affinché le aziende possano dimostrare l’avvenuta applicazione di tutte le misure riportate nei protocolli e nelle linee guida governative, ed è facilmente adattabile alle normative regionali.Per il datore di lavoro rappresenta uno scudo, in quanto fornisce tutte le evidenze necessarie a superare eventuali controlli da parte di enti preposti (quali ad esempio INAIL o Dipartimento di Igiene e Prevenzione delle Aziende Sanitaria competenti) o a eventuali audit di terze parti (come clienti o enti di certificazione).Le soluzioni proposte nel Sistema di Gestione COVID-19 sono adattabili alla specificità di ogni tipologia di azienda, dalla più semplice alla più complessa, sia nel caso in cui un’impresa sia dotata di un Sistema di Gestione ISO, sia che non l’abbia ancora implementato.Sono presenti dei preziosi allegati in formato word:- Manualela struttura base del sistema, che offre linee guida per la sua realizzazione e l’eventuale integrazione.- Moduli Realizzati sulla base dell’esperienza degli autori, contengono le prescrizioni minime previste dai vari protocolli.- Procedure Studiate per chiarire come applicare correttamente le misure di prevenzione previste dai protocolli. – IstruzioniDelineate in modo semplice e chiaro, affinché siano facilmente applicabili.- SegnaleticaRealizzata ottimizzando la comprensibilità di figure e indicazioni scritte.Carmine Moretti Ingegnere ambientale, è consulente aziendale e titolare dello studio TMA srl di Bologna. Dal 2003 si occupa di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, formazione e ambiente. È consulente per aziende con sedi dislocate in varie regioni del territorio nazionale. Negli ultimi anni ha realizzato e curato diverse pubblicazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Marco Ballardini Ingegnere ambientale, è consulente aziendale e formatore. Dopo aver lavorato per 10 anni nel settore petrolifero come tecnico specializzato e responsabile di cantiere, dal 2016 ha avviato la collaborazione con lo studio TMA srl di Bologna, occupandosi di consulenza e formazione in ambito sicurezza e salute sul lavoro e sistemi di gestione (ISO 9001 / ISO 14001 / ISO 45001). Gli autori desiderano ringraziare Francesca Ceccolini per il lavoro di editing svolto, per la collaborazione e l’insostituibile aiuto nella redazione e preparazione di questo lavoro.Un sentito ringraziamento va anche agli auditor che hanno fornito un prezioso contributo: l’Architetto Franco Ienna e il Dottor Piero Cristilli.
Carmine Moretti, Marco Ballardini | 2021 Maggioli Editore
89.00 € 71.20 €
Progettare l’aria
Passiamo la maggior parte del nostro tempo in ambienti confinati, suddividendo il 90% della nostra esistenza tra famiglia, lavoro e/o scuola.Anche molti sport vengono ormai praticati al chiuso.È ormai chiaro che le caratteristiche termoigrometriche, fisiche, chimiche e biologiche degli ambienti indoor debbano essere conosciute e gestite in maniera corretta fin dalle fasi progettuali.Il tecnico deve essere consapevole dell’importanza di garantire un microclima salubre all’interno degli spazi che realizza.Questo manuale fornisce le indicazioni e le soluzioni per “progettare l’aria” e la sua qualità con l’obiettivo di assicurare a chi usa e frequenta spazi chiusi (dalle case agli edifici pubblici) un ambiente salubre.L’Autore, dopo avere chiarito il concetto di “Classificazione di salubrità ambientale”, esamina i differenti contesti, passando in rassegna i metodi (diretti e indiretti) di misurazione dei vari inquinanti, che possono essere presenti negli spazi confinati (dal radon alle muffe, fino alle fibre inorganiche).Il manuale contiene utili approfondimenti di diagnostica e sono presentate al lettore le migliori soluzioni per risolvere i problemi di inquinamento (sistemi di ventilazione, sanificazione e purificazione dell’aria) oltre a diversi e utili protocolli procedurali.Chiude il volume una disamina dei criteri e degli standard di riferimento.Leopoldo BusaArchitetto progettista e consulente energetico, Direttore tecnico di Biosafe, Certificazione di Salubrità ambientale, dopo avere conseguito il Master di II Livello “CasaClima” presso la Libera Università di Bolzano, si specializza nella salubrità degli ambienti interni affiancando alle sue conoscenze accademiche una particolare attenzione verso i principi di prevenzione ambientale.
Leopoldo Busa | 2020 Maggioli Editore
18.00 € 14.40 €
Foto: iStock.com/narvikk
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