Con la firma della Carta dei Valori di Centopiazze, Harley&Dikkinson – società di riferimento nella valorizzazione degli edifici esistenti – e otto tra le principali Associazioni e Consigli nazionali di categorie professionali e di impresa e realtà imprenditoriali italiane avviano un’alleanza per promuovere la coesione sociale, la rigenerazione urbana e la lotta alla solitudine nelle città.
“Immagina un mondo dove ogni casa è il cuore delle relazioni umane, il condominio la prima cellula sociale con vicini aperti al dialogo, e il quartiere un centro di connessione e crescita collettiva”: così si apre la Carta dei Valori promossa da Harley&Dikkinson, e firmata da Rete Professioni Tecniche (RPT), Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL), Consiglio Nazionale Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati (CNPI), Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali (CONAF), Collegio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati (CNPA), Confartigianato Imprese, CNA, e CAF ACLI – che si impegnano, insieme alla Fondazione Borghi Felici, a rigenerare i luoghi della socialità.
Un impegno ancora più significativo alla luce dell’approvazione del Piano d’Azione Nazionale per l’Economia Sociale, che recepisce e interpreta le direttive del Consiglio d’Europa.
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Indice
Suggeriamo:
Città per le persone
Dalla prefazione di Richard Rogers: … Le città – come i libri – possono essere lette e Jan Gehl capisce la loro lingua. La strada, il sentiero, la piazza e il parco sono la grammatica della città; forniscono la struttura che consente alla città di prendere vita e ospitare le diverse attività, da quelle tranquille e contemplative a quelle affollate e rumorose. Una città umana – con un’attenta progettazione delle strade, delle piazze e dei parchi – crea piacere ai visitatori e ai passanti, ma anche a coloro che vivono, lavorano e giocano ogni giorno in città. Tutti dovrebbero avere il diritto di accedere facilmente agli spazi aperti, così come hanno il diritto di avere acqua potabile. Tutti dovrebbero essere in grado di vedere un albero dalla loro finestra, di sedersi su una panchina vicino alla loro abitazione con uno spazio giochi per bambini o di avere un parco a una distanza di circa dieci minuti a piedi. I quartieri ben progettati ispirano le persone che vivono all’interno, mentre le città mal progettate maltrattano i propri cittadini. Come dice Jan: “Diamo forma alle città e loro ci plasmeranno.” Nessuno ha mai esaminato la morfologia e l’uso dello spazio pubblico come ha fatto Jan Gehl. Chiunque legga questo libro avrà informazioni preziose riguardo la comprensione sorprendentemente percettiva del rapporto tra gli spazi pubblici e la società civile e il modo in cui sono inestricabilmente intrecciati. Jan Gehl è un architetto ed ex professore alla Royal Danish Academy of Fine Arts. È socio fondatore dello studio Gehl Architects – consulente sulla qualità urbana e autore di Life Between Buildings, New City Spaces, Public Spaces – Public Life, e New City Life. Ha realizzato progetti per il miglioramento della città a Copenaghen, Stoccolma, Rotterdam, Londra, Amman, Muscat, Melbourne, Sydney, San Francisco, Seattle e New York. È inoltre un membro onorario di RIBA, AIA, RAIC e PIA.
Jan Gehl | Maggioli Editore 2017
23.75 €
Il progetto Centopiazze
Centopiazze è un progetto di rigenerazione urbana e sociale che trasforma piazze e spazi condivisi in luoghi di relazione, con l’obiettivo di ricostruire comunità più sostenibili, resilienti e solidali. Un percorso che unisce innovazione tecnologica e impegno civile, attraverso azioni concrete come l’istituzione di Community Manager di quartiere e la promozione di iniziative locali di coesione.
La Carta dei Valori raccoglie i princìpi che guidano questa alleanza: la centralità della persona come fulcro di ogni azione di rigenerazione; lo sviluppo sostenibile nelle sue dimensioni economica, ambientale e sociale; la collaborazione tra pubblico e privato come leva per costruire comunità inclusive; e la lotta alla solitudine, riconosciuta come una delle nuove sfide dell’integrazione sociale. Con la firma della Carta dei Valori, Harley&Dikkinson consolida una rete di professionisti, imprese e istituzioni che condividono questi princìpi, con l’obiettivo di raggiungere 100 piazze e 100 Community Manager in tutta Italia. Dopo la prima esperienza pilota avviata a Cinisello Balsamo, il progetto è stato presentato al Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale di Milano, ricevendo un forte interesse da parte del mondo istituzionale e imprenditoriale.
Al cuore del progetto c’è un approccio alla rigenerazione urbana e sociale che parte dalla riqualificazione degli edifici per arrivare alla rinascita delle relazioni, trasformando l’abitare in un’esperienza collettiva: attraverso il miglioramento degli spazi fisici, la figura del Community Manager e il coinvolgimento delle attività economiche di prossimità, Centopiazze mira a creare un circuito virtuoso in cui cura del territorio, inclusione e sviluppo locale si sostengono a vicenda. Ogni quartiere diventa un laboratorio di convivenza e innovazione sociale, dove la partecipazione viene riconosciuta e premiata (anche grazie alla web app LoQal).
Building Values
L’iniziativa ha compiuto un ulteriore passo avanti in occasione di Building Values – Costruire futuri migliori, insieme (Milano, 20 novembre 2025), appuntamento che l’ha trasformata in una rete concreta di collaborazione tra imprese, istituzioni e associazioni del mondo edilizio e sociale. L’evento, promosso da Harley&Dikkinson, ha consolidato legami e sinergie, favorendo il confronto e la definizione di soluzioni pratiche per contrastare la perdita di socialità nelle città contemporanee.
Tra i momenti più rilevanti, una tavola rotonda durante cui esperti e rappresentanti del settore hanno analizzato lo stato dell’arte della nostra società in termini di coesione sociale, economia civile e architettura inclusiva, esplorando il ruolo delle imprese come attori di cambiamento sociale. Tra i relatori intervenuti, Flaviano Zandonai, sociologo ed esperto di terzo settore, coautore del volume Neo-Mutualismo; Giovanni La Varra, architetto e docente di progettazione urbana specializzato in architettura inclusiva; Paolo Riva, Professore associato Psicologia sociale Università Bicocca; Francesca Santaniello, Responsabile del progetto Centopiazze.
La tavola rotonda ha portato all’attenzione quanto l’isolamento a cui sono esposti in particolare gli abitanti delle città possa risultare in conseguenze psicologiche ed economiche rilevanti sia per il singolo sia per le comunità, e ha analizzato le possibili soluzioni, riflettendo su come si possa incorporare valore sociale (la “S” dei criteri ESG) nella filiera del mondo edile, fornendo degli esempi pratici di realizzazione di luoghi per l’inclusione sociale (orti urbani, giardini terapeutici, teatri all’interno delle carceri, e molto altro).
Le parole di alcuni dei protagonisti
“Con il progetto Centopiazze vogliamo portare la rigenerazione urbana oltre la dimensione edilizia, trasformandola in un impegno collettivo di integrazione sociale e lotta alla solitudine”, ha dichiarato Alessandro Ponti, Presidente di Harley&Dikkinson. “Crediamo che la qualità della vita nelle città dipenda dalla capacità di costruire relazioni, non solo edifici. Per questo invitiamo imprese, istituzioni e cittadini a unirsi in una rete di collaborazione e responsabilità condivisa: solo insieme possiamo generare comunità più coese, sostenibili e capaci di prendersi cura delle persone”.
“La città è la creazione pubblica per eccellenza, la forma più alta di relazione collettiva. Anche in un mondo che tende all’immateriale, resta la piattaforma fondamentale su cui costruiamo la nostra identità civile. Lo spazio urbano è il più duraturo esperimento di convivenza che abbiamo ideato: ci permette di essere cittadini e, al tempo stesso, di trovare nel fitto della “foresta” urbana un “nido” in cui coltivare il privato. L’architettura ha il compito di custodire e rinnovare questo equilibrio, rendendolo sempre più ricco di significato e di possibilità”, ha affermato Giovanni La Varra, architetto, co-fondatore dello studio Barreca & La Varra e docente di Progettazione al Politecnico di Milano.
Il parere di geometri, periti industriali e CNA Costruzioni
“La categoria che rappresento è sempre stata sensibile ai temi dell’inclusione e dell’ascolto dei problemi dei cittadini, cercando le migliori soluzioni per ridurre il disagio in modo pragmatico ed efficace. Le situazioni di povertà di varia natura che si stanno verificando negli anni dovranno vedere sempre più i professionisti, quale corpo intermedio, al centro delle potenziali soluzioni”, ha commentato Paolo Biscaro, Presidente Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati.
“La sottoscrizione della Carta dei Valori è per noi motivo di grande orgoglio. Da tempo, oramai, il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali si impegna nel promuovere la riqualificazione energetica e urbana, attraverso eventi e progetti che portiamo avanti su tutto il territorio nazionale, e crede fermamente nell’utilizzo di strumenti di coesione sociale e sviluppo sostenibile. Per questo motivo abbiamo deciso di aderire al progetto e di costruire un percorso di collaborazione con Harley&Dikkinson basato su valori condivisi per generare un impatto positivo sull’ambiente, i territori e sull’evoluzione della professione di Perito Industriale”, ha commentato Giovanni Esposito, Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati.
“Costruire non significa solo realizzare edifici, ma generare prossimità, legami e comunità vive. Le nostre imprese, con il loro saper fare e la loro presenza quotidiana nei territori, sono protagoniste nel trasformare gli spazi in luoghi di identità e relazione. Per questo siamo al fianco di questa sfida: mettere al centro il valore sociale dell’edilizia e la capacità delle imprese di contribuire alla cura e alla rigenerazione dei territori”, ha commentato infine Riccardo Roccati, Presidente Nazionale CNA Costruzioni.
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Dalla prefazione di Richard Rogers: … Le città – come i libri – possono essere lette e Jan Gehl capisce la loro lingua. La strada, il sentiero, la piazza e il parco sono la grammatica della città; forniscono la struttura che consente alla città di prendere vita e ospitare le diverse attività, da quelle tranquille e contemplative a quelle affollate e rumorose. Una città umana – con un’attenta progettazione delle strade, delle piazze e dei parchi – crea piacere ai visitatori e ai passanti, ma anche a coloro che vivono, lavorano e giocano ogni giorno in città. Tutti dovrebbero avere il diritto di accedere facilmente agli spazi aperti, così come hanno il diritto di avere acqua potabile. Tutti dovrebbero essere in grado di vedere un albero dalla loro finestra, di sedersi su una panchina vicino alla loro abitazione con uno spazio giochi per bambini o di avere un parco a una distanza di circa dieci minuti a piedi. I quartieri ben progettati ispirano le persone che vivono all’interno, mentre le città mal progettate maltrattano i propri cittadini. Come dice Jan: “Diamo forma alle città e loro ci plasmeranno.” Nessuno ha mai esaminato la morfologia e l’uso dello spazio pubblico come ha fatto Jan Gehl. Chiunque legga questo libro avrà informazioni preziose riguardo la comprensione sorprendentemente percettiva del rapporto tra gli spazi pubblici e la società civile e il modo in cui sono inestricabilmente intrecciati. Jan Gehl è un architetto ed ex professore alla Royal Danish Academy of Fine Arts. È socio fondatore dello studio Gehl Architects – consulente sulla qualità urbana e autore di Life Between Buildings, New City Spaces, Public Spaces – Public Life, e New City Life. Ha realizzato progetti per il miglioramento della città a Copenaghen, Stoccolma, Rotterdam, Londra, Amman, Muscat, Melbourne, Sydney, San Francisco, Seattle e New York. È inoltre un membro onorario di RIBA, AIA, RAIC e PIA.
Jan Gehl | Maggioli Editore 2017
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