Aggiornamento del 27 gennaio 2022_Le Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti, a meno di due anni dalla loro approvazione vengono aggiornate dal MIMS con il decreto n. 493 del 3 dicembre 2021.
Con l’aggiornamento non vengono apportate modifiche all’approccio multivello ma vengono fissati i termini per effettuare le attività di verifica, oltre a dare la possibilità a Regioni, Province e Comuni, che spesso non hanno in organico personale tecnico e professionisti per effettuare le nuove attività di controllo e analisi dei rischi, di avviare programmi di formazione per gli operatori del settore.
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Dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sono state oggetto di applicazione sperimentale in relazione al sistema di monitoraggio, anche dinamico, di ponti e viadotti (link al sito del Mit)
Nell’Assemblea Generale del 17 aprile 2020 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha approvato le Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti. Precisazione doverosa, si parla esclusivamente di ponti stradali.
Un documento, auspicato, atteso; indispensabile in questo periodo storico che ha visto affermarsi la consapevolezza sullo stato delle nostre infrastrutture. Un documento coraggioso già nel titolo: mette in fila parole importanti (classificazione, rischio, sicurezza, monitoraggio) e nelle successive 80 pagine non lascia particolari dubbi sulla loro attuazione.
Complimenti dunque ai redattori per queste linee guida innovative che, a parere di molti, segneranno il passo da ora in avanti per la conoscenza, la sicurezza e la gestione dei ponti stradali esistenti. Rimane ancora da capire in quale maniera questo strumento verrà inserito nel quadro normativo nazionale (strumento legislativo, obblighi a carico dei gestori, ecc …) ma questo non ne cambia la validità.
Vediamone dunque nel seguito una breve sintesi.
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Ponti, le nuove Linee Guida per la verifica e il monitoraggio sono innovative
Approccio multilivello
L’aspetto forse più innovativo, o comunque inusuale per una norma tecnica per come siamo abituati a conoscerle, è l’approccio multilivello subito esplicitato e ben riassunto nella prima figura delle linee guida.
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Risulta da subito evidente che non si parla solo di normative tecniche e numeri; per un ponte è necessario avere consapevolezza anche del tessuto economico e sociale e dell’impatto dell’opera su di essi. Occorre a tal fine un dialogo tra responsabilità del gestore e capacità del tecnico e si vedrà nel seguito che spesso le valutazioni di uno saranno influenzate dalle scelte dell’altro.
Le linee guida si sviluppano attraverso un flusso chiaro e un susseguirsi di operazioni e valutazioni, alcune consequenziali altre trasversali, al fine di giungere per livelli diversi e successive approssimazioni a:
– censimento e classificazione del rischio;
– verifica della sicurezza;
– sorveglianza e monitoraggio.
Livelli 0 e 1
I livelli 0 e 1 derivano dalla necessità di censire e catalogare tutte le opere presenti sul nostro territorio, con procedure univoche e oggettive e inserendole in un unico database (livello 0); individuare poi per ciascuna una scala di priorità (livello 1) di analisi o approfondimenti per le amministrazioni e gli enti gestori.
È evidente la consapevolezza del grande numero di ponti e dell’impossibilità a intervenire a breve su tutti (per motivi economici e logistici), per questo sono fondamentali i primi livelli di analisi.
In particolare il livello 0 si articola in:
– censimento di tutte le opere;
– creazione di un database;
– gestione dell’ordine di priorità, tra i ponti censiti, per le successive fasi di analisi.
A tale scopo le linee guida forniscono in allegato una apposita scheda di censimento; la struttura della scheda e le informazioni contenute sono coerenti con quanto previsto al D.M. n. 430, 08.10.2019, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la formazione dell’Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP).
>> Come accedere al database di AINOP? Leggi l’approfondimento
Il livello 1 invece prevede:
– ispezioni visive di tutte le opere catalogate al livello 0;
– per ogni opera rilievo fotografico, geometrico e sullo stato di conservazione.
Anche in questo caso è presente una scheda descrittiva per l’ispezione di livello 1, da completarsi poi con ulteriori “schede difettologiche” mediante le quali attribuire un peso da 1 a 5 ai difetti presenti. L’obiettivo è quello di individuare gli elementi critici; in alcuni casi infatti potrebbero emergere situazioni tali da dover procedere subito con il livello 4, cioè la Valutazione di sicurezza i sensi delle NTC2018.
Il livello 1 contempla già alcune valutazioni su rischio frane e rischio idraulico, fondamentali per il corretto funzionamento di un ponte. Inoltre si evidenzia da subito che nel caso di impalcati in c.a.p. a cavi post-tesi è necessario procedere da subito con ispezioni speciali.
Livello 2
Il livello 2 ha come obiettivo l’ottenimento della “CdA Classe di Attenzione” al fine di definire ordine delle priorità per le verifiche e la programmazione nella gestione dell’opera. La CdA di un ponte si ottiene combinando le seguenti CdA specifiche:
– CdA rischio strutturale;
– CdA rischio sismico;
– CdA rischio frane;
– CdA rischio idraulico.
Trattandosi di rischio, ogni singola CdA si forma componendo pericolosità, vulnerabilità ed esposizione, mediante un flusso logico così identificato.
L’analisi di livello 2, da effettuarsi ogni 2 anni, consente di porre l’opera all’interno di una delle 5 CdA classi di attenzione: bassa, medio-bassa, media, medio-alta, alta. Da qui vengono a dipendere ispezioni ordinarie, straordinarie, monitoraggio, valutazioni più approfondite.
Risulta evidente la necessità di tecnici specialisti (sia per le parti strutturali che per geotecnica e idraulica) e uso di strumenti avanzati (droni, GIS, monitoraggio, raccolta e archiviazione dati, ecc.). Il rischio è che professionalità e strumenti non adeguati portino a valutazioni troppo cautelative sul ponte, o errate.
Livello 3
Nel livello 3 si analizzano con maggiore dettaglio le criticità emerse nel livello 1 e si procede approfondendo le risorse dell’opera in base al periodo e alla normativa di progettazione.
In sostanza si procede valutando, sulle varie componenti del ponte, il rapporto tra la domanda indotta dai carichi previsti in progetto e la domanda ottenuta dalle attuali normative. Risulta fondamentale conoscere la categoria di strada per la quale l’opera era stata calcolata, altrimenti è necessario porsi nella condizione più sfavorevole (classe inferiore riferita alla progettazione).
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Livello 4
Il livello 4 prevede l’esecuzione della Verifica di sicurezza ai sensi del §8 delle NTC2018, con l’esplicitazione di alcuni importanti concetti:
- tempo di riferimento TREF. La verifica deve essere riferita ad un arco temporale specifico, da comunicarsi agli organi di controllo e da inserire nel database nazionale. Questo aspetto è fondamentale anche in relazione alle responsabilità del gestore;
- occorre tenere conto, soprattutto per certi tipi di opera, del degrado e del conseguente eventuale cambio di configurazione strutturale o comportamento;
- azioni da traffico. Alla valutazione di sicurezza ai sensi delle NTC2018 va data una corretta lettura, tenendo conto che le azioni da traffico sono riferite ai nuovi ponti e potrebbero non essere verosimili per quelli esistenti.
Premesso che gli esiti della verifica devono essere espressi sempre con i coefficienti zV e zE, risulta ovvio che il coefficiente di sicurezza nei confronti delle azioni di servizio deve essere sempre almeno pari all’unità.
A valle della valutazione di sicurezza di cui al livello 4 il ponte potrà avere 3 classificazioni e l’esito dovrà essere inserito nel database nazionale.
- Adeguato. Il livello di sicurezza è pari a quello di un’opera realizzata ai sensi delle NTC2018.
- L’opera è verificata alle NTC2018 ma con un tempo di riferimento ridotto a 30 anni.
- Sono previsti interventi o riduzione di transito e/o portata, e il tempo di riferimento è abbassato a 5 anni.
Al termine del tempo di riferimento ridotto, nel caso in cui non si sia provveduto all’adeguamento, occorre valutare e adottare idonei provvedimenti, compresa l’eventuale messa fuori servizio, ove necessaria.
Sorveglianza e monitoraggio
La gestione della sicurezza di un’opera passa attraverso sorveglianza, controllo, ispezione, monitoraggio; la procedura è risk-based e dipende dalla collocazione dell’opera nelle diverse CdA classi di attenzione.
– Diagnosi: valutazione dello stato di conservazione con riferimento alla sua idoneità all’uso previsto.
– Prognosi: stima delle tendenze evolutive.
– Anamnesi: dati raccolti nel livello 0.
Lo scopo è migliorare la conoscenza dell’opera, aggiornare la valutazione del rischio e pianificare gli interventi. Gli strumenti da mettere in campo so diversi e su più livelli.
- Fornisce evidenza della corretta gestione dell’infrastruttura e supporto alle decisioni per la programmazione degli investimenti.
- Associa dati e informazioni, ricavati dal sistema di sorveglianza, ai diversi elementi costruttivi del ponte. La scomposizione del ponte in oggetti è funzionale anche alla gestione dei flussi BIM e alla modellazione FEM.
- Da svolgersi con frequenza definita (al massimo biennale), possono essere ordinarie o straordinarie e possono essere accompagnate da prove in opera.
- Prove di carico statiche e rilievi dinamici. Consentono di porre a confronto i valori di spostamenti e deformazioni ovvero delle caratteristiche dinamiche ottenuti dalle misure con i risultati di modelli numerici per una loro validazione sperimentale; consentono inoltre di aggiornare i parametri dei modelli ai risultati delle prove per renderli aderenti al comportamento reale delle strutture.
- Consente una tempestiva segnalazione dei difetti o addirittura di situazioni pericolose ben prima che queste producano manifestazioni evidenti; detti sistemi possono ritenersi efficaci qualora inseriti in un processo di analisi e gestione dei dati anche capace, ove necessario, di determinare immediati provvedimenti di restrizione del traffico attuabili anche attraverso idonee apparecchiature di interdizione del traffico.
Per saperne di più sull’aggiornamento 2021 delle Linee Guida Ponti, leggi:
Linee guida monitoraggio ponti e viadotti: nuovo aggiornamento
Conclusioni
Le Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti prendono atto in maniera evidente della vastità e complessità delle singolarità che contraddistinguono i posti stradali esistenti nel nostro territorio.
Vanno quindi a definire un percorso che pone al centro l’ente gestore dell’opera; quest’ultimo, affidandosi a tecnici competenti e strumentazioni adeguate sarà in grado di valutare in maniera univoca e coerente la propria responsabilità e le azioni da intraprendere per l’utilizzo del ponte che, in quanto infrastruttura, è fortemente interconnessa con il tessuto sociale ed economico nel quale si colloca.
> Scarica le linee guida aggiornate <
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La sicurezza dei ponti stradali esistenti
L’approvazione ad aprile 2020 delle Linee Guida per la verifica e il monitoraggio dei ponti stradali esistenti impegna le amministrazioni, gli enti gestori e i professionisti a fare un balzo in avanti per il miglioramento del nostro patrimonio infrastrutturale.Un testo all’avanguardia che va dalla conoscenza al monitoraggio passando per le normative tecniche, con analisi multilivello per tenere conto anche di parametri sociali ed economici. Uno strumento fondamentale per aumentare la conoscenza, la consapevolezza e aiutare nelle scelte, necessarie e spesso coraggiose, sui nostri ponti esistenti.Il volume è corredato dal testo integrale delle Linee Guida del Consiglio superiore dei lavori pubblici comprensivo di indice sistematico, inoltre, associato al manuale vengono fornite le schede editabili in formato Excel relative all’allegato B (schede ispezione ponti di livello 1).Andrea BarocciIngegnere, fondatore di IDS-Ingegneria Delle Strutture, si occupa di strutture e rischio sismico sia in ambito professionale che come componente di Organi Tecnici, Comitati, Associazioni. Autore di pubblicazioni in materia e docente in numerosi corsi e seminari. Le schede allegate in Excel sono state realizzate da Matteo Vandi, laureato in Ingegneria civile, con una predisposizione sviluppata durante il percorso di studi per le strutture e ponti e una particolare attitudine al calcolo automatico.
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