Aggiornamento del 27 giugno 2019: con l’approvazione da parte del Senato della fiducia posta dal governo sul Decreto Crescita, il provvedimento diventa legge.
Sconto sui lavori invece di Ecobonus e Sismabonus. Niente più complicazioni per la cessione del credito ma la possibilità di pagare solo una minima quota all’impresa che realizza i lavori e non pensarci più. La nuova opzione inserita nel Decreto Crescita, pubblicato in GU e in vigore dal 1° maggio, e convertito in legge, è destinata a dare un nuovo impulso agli interventi di risparmio energetico e di consolidamento degli immobili, a partire da quelli condominiali.
Decreto Crescita: come cambiano le detrazioni
L’articolo 10 del Decreto prevede un meccanismo molto semplice che fa piazza pulita di tutte le inutili complicazioni previste dalla cessione dell’ecobonus. Secondo il testo, infatti, da ora in poi per gli interventi di efficienza energetica come pure per quelli di consolidamento antisismico, chi ha diritto alle detrazioni può optare per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che effettua gli interventi. Al fornitore lo sconto applicato viene riconosciuto sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione.
Un meccanismo semplice, trasparente, e già adottato per diverse altre forme di bonus, da ultimo, per esempio, per favorire l’acquisto delle auto meno inquinanti. Certo in questo caso lo sconto è più consistente, e spetta comunque al fornitore decidere se concederlo o meno, ma sicuramente questa possibilità darà un nuovo impulso ai lavori, soprattutto a quelli di importo rilevante.
Un’altra novità importante del Decreto Crescita è
Dove stanno i vantaggi?
Il meccanismo previsto dal governo, infatti, è pensato per risolvere superare le criticità operative riscontrate nel funzionamento dello strumento della detrazione fiscale. Non per tutti è possibile anticipare cifre consistenti a fronte di una detrazione da usufruire in futuro, senza contare il fatto che in caso di bassi redditi c’è il rischio di non poter godere della detrazione fiscale. Lo stesso meccanismo della cessione del credito, poi, si è rivelato poco praticabile dal momento che anche in questo caso occorre anticipare l’intera somma e solo dopo aver effettuato l’intero pagamento si può avere il rimborso.
Invece pagare solo la metà una nuova caldaia da mettere in casa, solo il 35% quella condominiale, e addirittura appena il 15% i lavori di risparmio energetico e consolidamento sull’intera palazzina non può che essere un vantaggio per tutti, anche per le imprese. Nel caso dei lavori condominiali, infatti, si riducono i rischi di ritardi nei pagamenti o addirittura di morosità e necessità di recupero crediti. E questo dovrebbe portare anche ad accelerare l’avvio dei lavori.
In attesa delle norme attuative
A mettere nero su bianco tutte le disposizioni attuative a partire dalla modalità di esercizio dell’opzione da effettuarsi d’intesa con il fornitore sarà un decreto ministeriale che dovrà essere varato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Poiché però le nuove norme sono già in vigore, è prevedibile che gli amministratori di condomini che debbono mettere in cantiere lavori di peso inizino a sondare il mercato per verificare la disponibilità delle imprese a concedere lo sconto.
Allo stesso modo è possibile che le imprese stesse si attrezzino per pubblicizzare direttamente questa nuova opportunità, esattamente come pubblicizzano la vendita dei prodotti con il richiamo della detrazione fiscale.
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