E se i diversi interventi fanno parte di una stessa CILA, cambia qualcosa? Quali sono le regole da seguire in queste situazioni per non sbagliare?
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Domande che si stanno facendo in molti. Vediamo come regolarci con qualche esempio concreto.
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Due criteri alternativi
La lettera b) del comma 1-ter dell’art. 121 del decreto Rilancio stabilisce che l’asseverazione delle spese e il visto di conformità per la cessione del credito (tranne il caso di Bonus Facciate) non si applicano:
- alle opere già classificate come attività di edilizia libera ai sensi dell’articolo 6 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 2 marzo 2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 2018, o della normativa regionale;
- agli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro.
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Con queste norme sono stati introdotti due criteri diversi relativamente all’esenzione da asseverazione e visto.
Il primo prevede l’esclusione dalle asseverazioni le fatture di qualunque importo per le “opere” che rientrano nell’ambito dell’edilizia libera, ossia sostanzialmente per tutti i lavori per i quali non è necessaria la CILA, in quanto non incidono sulle caratteristiche catastali dell’immobile e non richiedono, quindi, il pagamento di nessun onere al comune.
Il secondo, invece, ricomprende anche gli interventi per i quali è necessaria la CILA ma fa riferimento in questo caso all’ammontare complessivo dei lavori a progetto.
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Oltre i 10.000 euro ma senza CILA
Prendiamo un caso concreto:
bonus ristrutturazioni per realizzazione tramezzi (per soppalco uso ripostiglio), rifacimento con modifica dell’impianto idraulico del bagno (e correlata sostituzione dei sanitari), sostituzione infissi.
Il ripostiglio viene fatturato per 2.500 euro, l’impianto idraulico (con mattonelle e sanitari) per 5.000, gli infissi per 7.500. Fornitori diversi, nessuna CILA. Servono asseverazione e visto per cedere le spesa considerando che la somma delle fatture supera i 10.000 euro?
No, non servono.
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Il fatto che si tratti di più interventi realizzati sullo stesso appartamento non è rilevante in questo caso dato ciascun lavoro è a sé e può essere realizzato indipendentemente dagli altri. Quindi si rientra nel primo caso di esclusione, quello relativo all’edilizia libera, e si può effettuare la cessione del credito senza altre formalità.
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Tutti interventi sotto i 10.000 euro ma con la CILA
Diverso invece il caso di un intervento realizzato tramite CILA che prevede un insieme di opere da effettuare congiuntamente al fine di ottenere il risultato finale.
Ad esempio se gli stessi tramezzi fossero stati realizzati per creare un angolo cottura nel salone, trasformare la cucina in un secondo bagno e la revisione dell’impianto idraulico necessaria per questo stesso scopo, come pure la sostituzione degli infissi a seguito della la suddivisione in due di una finestra, l’intervento va necessariamente considerato nella sua interezza, poiché le varie opere sono funzionali al raggiungimento del risultato finale, che è quello di creazione di nuovo servizio e modifica della distribuzione interna degli spazi.
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CILA con opere entro i 10.000 euro
Vediamo infine un caso di presentazione della CILA per la sostituzione degli infissi con cambio di dimensione di alcune finestre, per una spesa complessiva di 8.200 euro più una parcella del tecnico per 1.200 euro.
In questo caso l’intervento è unitario ma sotto la soglia, per cui è possibile effettuare la cessione del credito senza asseverazioni e senza visto, dato che si resta entro il tetto massimo indicato dalle norme.
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