Cantieri e aumento prezzi rilevati dal Mims: in Gazzetta il Decreto con l’elenco dei materiali

I materiali da costruzione monitorati dal MIMS sono 56 e tra questi rientrano: ferro – acciaio tondo per cemento armato, acciaio corten e rame. Escluso il legno strutturale

Simona Conte 13/12/21

Aggiornamento del 13 dicembre 2021_Il MIMS interviene con una rettifica dell’allegato 1 e dell’allegato 2 del decreto 11 novembre 2021 caro materiali.

La rettifica è nel decreto 7 dicembre 2021 del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.294 dell’11 dicembre 2021 e interessa il prezzo medio annuo relativo al materiale Tubazioni in ghisa sferoidale per acquedotti.

Il termine di quindici giorni per la presentazione delle istanze di compensazione da parte delle imprese resta comunque quello stabilito con decorrenza dalla data di pubblicazione del decreto ministeriale 11 novembre 2021 nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 279 del 23 novembre 2021.

Così come il termine di sessanta giorni (22 gennaio 2022) per la presentazione delle istanze di accesso al Fondo.

**26 novembre 2021_Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, del 23 novembre 2021, il secondo Decreto con la rilevazione dell’aumento dei prezzi. Il decreto si aggiunge a quello emanato il 30 settembre 2021 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre 2021) che stabilisce i criteri di ripartizione risorse e accesso al Fondo Adeguamento Prezzi >ne avevamo parlato meglio qui<

A meno di due giorni dall’uscita del secondo Decreto in Gazzetta, è stata emessa una circolare del MIMS che fornisce le indicazioni sulla procedura da seguire per riconoscere le compensazioni alle imprese di costruzioni > qui tutti i dettagli <

La Commissione Consultiva Centrale si era riunita il 10 novembre 2021 per analizzare la situazione prezzi dei materiali che hanno subito aumenti oltremisura nel primo semestre 2021, in confronto alla media dell’anno 2021.

L’obiettivo è quello di intervenire attraverso delle compensazioni a favore delle imprese.

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I materiali da costruzione, monitorati dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS), sono 56 e tra questi rientrano: ferro – acciaio tondo per cemento armato (+43%), lamiere in acciaio Corten (+50%), fili di rame conduttori (+32%), tubazione in PVC rigido (+21%).

Presenti alla riunione: i rappresentanti del MIMS e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e i rappresentanti di Ance, Aiscat, Agenzia delle Entrate, Anas, Anci, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Finco, Federcasa, Istat, RFI, Unioncamere.

Un incontro che si è reso necessario anche in vista della pubblicazione del decreto (era atteso entro il 31 ottobre 2021 ma è stato pubblicato in Gazzetta il 23 novembre 2021) con il quale il MIMS rileva le variazioni percentuali dei singoli prezzi superiori all’8% intervenute nel primo semestre 2021 e dal quale, dunque, dipenderanno le compensazioni a favore delle imprese.

Ricordiamo che la ripartizione delle risorse tra piccole, medie e grandi imprese viene disciplinata dal Decreto Ministeriale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 settembre 2021.

L’istituzione del Fondo è avvenuta con il Decreto Sostegni-bis (Legge 106/2021) con l’obiettivo di calmierare la crescita continua dei prezzi delle materie prime in edilizia. Ne abbiamo parlato in maniera più approfondita in questo articolo > Rincaro materie prime, contro l’aumento dei prezzi arriva un Fondo di 100 milioni <

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+ 8% per 36 dei 56 materiali monitorati

La documentazione trasmessa dal MIMS in vista della riunione della commissione prezzi rileva incrementi percentuali, calcolati come media ponderata dei dati forniti dai tre rilevatori – Provveditorati, Unioncamere e Istat – superiori all’8% per 36 dei 56 materiali oggetto della rilevazione (Allegato 1).

I 56 materiali sono gli stessi, sui quali il Ministero ha calcolato le variazioni percentuali anche per gli anni 2003-2019 per tener conto dei diversi anni di offerta (Allegato 2).

Le tabelle sono state approvate a maggioranza dalla Commissione e verranno poste alla base del decreto relativo al caro materiali del 1° semestre 2021.

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ANCE: gli aumenti sono maggiori e mancano alcuni materiali all’appello

Tuttavia ANCE ha evidenziato che per molti materiali gli aumenti rilevati sono di intensità molto inferiore rispetto alla realtà dei cantieri, per tale motivo l’associazione ha espresso la sua contrarietà all’approvazione delle tabelle.

L’ANCE, attraverso un comunicato stampa, ha fatto sapere che continuerà la sua azione in tutte le sedi opportune per far riconoscere alle imprese compensazioni all’altezza degli elevati incrementi di prezzo dei materiali registrati in questi mesi.

Per l’associazione occorre, inoltre, inserire per le rilevazioni alcuni materiali aggiuntivi all’attuale elenco dei 56 monitorati, ovvero: energia elettrica, calcestruzzo e gas naturale.

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Legno strutturale: il grande assente

Angelo Luigi Marchetti, presidente di Assolegno di FederlegnoArredo, ha evidenziato una problematica che rischia di causare una perdita per 60 milioni di euro: “140 cantieri, 60 milioni di perdita ed esuberi sino a 1.800 unità. Sono queste le cifre stimate per il comparto industriale legato al settore dell’edilizia in legno, qualora il decreto del Mims che regolerà la lista dei prodotti oggetto di compensazione in materia di caro materiali all’interno dei bandi pubblici, non contemplasse il legno”.

Per Marchetti “Se non verrà trovata quanto prima una soluzione, inquadrando con chiarezza la situazione del legname da costruzione all’interno del decreto, si potrebbe innescare un pericoloso effetto domino su tutto il settore delle costruzioniIn tal senso abbiamo avviato un costante e proficuo dialogo con le istituzioni che confidiamo porti a una risoluzione positiva del problema”.

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Per il Presidente di di Assolegno, le perdite potrebbero essere ancora più ampie in quanto la situazione riguarderà tutte le opere in cui si prevede l’utilizzo del materiale legno, come ad esempio nella realizzazione di una copertura. Infatti, anche in questo caso la compagine appaltante avrà delle effettive difficoltà di accesso al fondo di compensazione previsto dal Governo. E dato che nel 2020 il legno da costruzione ha subito aumenti tra il 180% e 230% sono facilmente intuibili le conseguenze negative sia per la filiera che per la collettività in termini di servizi e infrastrutture non completate.

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“Ci sembra paradossale – conclude Marchetti – che proprio nel momento storico in cui la sostenibilità è obiettivo primario dell’Europa e perno delle politiche del governo nazionale, venga scarsamente considerato proprio il materiale sostenibile per eccellenza, ovvero il legno strutturale che, più di ogni altro è in grado di aiutare il settore edile nel processo di transizione ecologica che porti a considerare il comparto delle costruzioni non più fonte di emissione di CO2 ma possibile bacino di stoccaggio della stessa”.

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Foto:iStock.com/inyoun

Simona Conte

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