Efficientamento energetico e rigenerazione urbana: nuovi fondi per i Comuni tra Legge di Bilancio e PNRR

PNRR e nuova Legge di Bilancio destinano ingenti somme ai Comuni per questi obiettivi. Capiamo meglio di cosa si tratta e come gli enti interessati possono accedervi

Non solo bonus nella Legge di Bilancio 2022 per quanto riguarda l’edilizia: un intero articolo (il numero 136) è infatti dedicato ai contributi per la rigenerazione urbana da destinare ai Comuni con popolazione inferiore a 15 mila abitanti (>> se invece ti interessano le novità sui bonus edilizi introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 vai qui).

Si tratta, in sintesi, di 300 milioni di euro per favorire gli investimenti in “progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale” e al “miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”. Questa somma va ad aggiungersi ai fondi stanziati con il DL di attuazione del PNRR (ndr, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 novembre 2021 n. 152 >> ne parliamo qui), destinati alla rigenerazione urbana dei Comuni sopra i 15 mila abitanti e delle Città metropolitane.

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Capiamo meglio di cosa si tratta e come i Comuni possono accedere a queste importanti risorse.

300 milioni per Comuni sotto 15 mila abitanti (Legge Bilancio 2022)

L’articolo 136 della prima bozza della Legge di Bilancio 2022 (uscita, come abbiamo visto, il 28 ottobre 2021) prevede l’apertura di una procedura per la richiesta di contributi – nel limite complessivo di 300 milioni di euro per l’anno 2022 – da parte dei seguenti enti:

– Comuni sotto i 15 mila abitanti che, in forma associata, hanno una popolazione di oltre 15 mila abitanti, nel limite massimo di 5.000.000 di euro;
Comuni che non risultano beneficiari delle risorse attribuite con il DM di cui all’art. 5 del DPCM 21 gennaio 2021 (cioè dal bando di aprile 2021), nel limite massimo della differenza tra gli importi previsti dall’articolo 2, comma 2, del citato DPCM e le risorse attribuite dal bando di aprile, che, lo ricordiamo, assegnava:

  • 5 milioni di euro ai Comuni con popolazione da 15 mila a 49.999 abitanti,
  • 10 milioni di euro ai Comuni con popolazione da 50 mila a 100 mila abitanti,
  • 20 milioni di euro ai Comuni con popolazione superiore a 100 mila abitanti, capoluogo di provincia o sede di Città Metropolitana.

Le richieste di contributo dovranno riguardare singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici relativi a:

  • manutenzione per riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico (compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree);
  • miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
  • mobilità sostenibile.

Le richieste di contributo dovranno essere inviate dai Comuni interessati al Ministero dell’Interno entro il 31 marzo 30 aprile 2022 (la proroga di un mese per la presentazione di richiesta di contributi è stata prevista da una disposizione inserita nel disegno di legge di conversione del decreto-legge 27 gennaio 2022, n.4 – Sostegni ter, approvato con modifiche dal Senato il 17 marzo 2022, ndr).

Nelle richieste andranno indicati il quadro economico dell’opera, il cronoprogramma dei lavori, nonché le informazioni riferite al codice unico di progetto (CUP) e ad eventuali forme di finanziamento concesse da altri soggetti sulla stessa opera. Nel caso di Comuni in forma associata, andrà indicato anche l’elenco di comuni che fanno parte della forma associativa.

L’ammontare del contributo attribuito a ciascun Comune sarà determinato dal Ministero dell’Interno entro il 30 giugno 2022. Pena la revoca dei contributi, i Comuni beneficiari dovranno affidare i lavori entro ben precisi termini indicati nell’articolo 136 della Legge di Bilancio, proporzionali all’entità del finanziamento.

Qualora le richieste dovessero superare il plafond di 300 milioni di euro per l’anno 2022, sarà data la precedenza ai Comuni che presentano un valore più elevato dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM).

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Efficientamento energetico Comuni e 500 milioni per Città metropolitane (DL PNRR)

Il DL di attuazione del PNRR approvato il 29 ottobre 2021 prevede (al titolo II Ulteriori misure urgenti finalizzate all’accelerazione delle iniziative PNRR, capo II Efficientamento energetico, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile e messa in sicurezza degli edifici e del territorio) che almeno il 50% delle risorse che i Comuni ricevono siano destinate a opere di efficientamento energetico, compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Inoltre, per “favorire una migliore inclusione sociale riducendo l’emarginazione e le situazioni di degrado sociale, promuovere la rigenerazione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche, nonché sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico”, sono assegnate risorse alle Città Metropolitane, in attuazione della linea progettuale “Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2” nell’ambito del PNRR, per un ammontare complessivo pari a 2493,79 milioni di euro per il periodo 2022-2026, nel limite massimo di:

  • 125,75 milioni di euro per l’anno 2022,
  • 125,75 milioni di euro per l’anno 2023,
  • 632,65 milioni di euro per l’anno 2024,
  • 855,12 milioni di euro per l’anno 202,
  • 754,52 milioni di euro per l’anno 2026.

A queste quote vanno aggiunti 500 milioni di euro (100 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024) a valere sul Fondo Next Generation EU-Italia. A queste risorse si applicheranno le disposizioni di cui al DPCM 21 gennaio 2021: ci potrebbe quindi essere un nuovo bando, analogo a quello di aprile scorso.

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Immagine: iStock/MartinGood

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