Superbonus, la proroga al 2023 non è nel PNRR

Sì alla super semplificazione, ma nell’ultima versione del Piano non si parla di proroga, che sarà inserita nella prossima legge bilancio 2022. E addio a tutti i bonus che verranno sostituiti da un’unica detrazione al 75%. Ecco le novità dal PNRR e dal Sostegni bis

Aggiornamento 26 aprile 2021_Per ora non cambia nulla: niente proroga del Superbonus al 2023. Nell’ultima versione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) del 5 maggio 2021, le date di validità del Superbonus 110% rimangono le stesse attualmente in vigore.

Quindi la proroga al momento non rientra nel PNRR, ma secondo le ultime dichiarazioni ministeriali, sarà finanziata con la legge di bilancio 2022.

Nello specifico la validità del Superbonus rimane:
– al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione che almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022,
– al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente. 

Quanto sopra, viene specificato nel nuovo testo del PNRR, sezione M2C3.2 Efficientamento energetico e sismico edilizia residenziale privata e pubblica [p. 191]: […] si intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente. (>>> Scarica il pdf della versione del 5 maggio 2021 del PNRR).

L’obiettivo generale fissato dall’UE è di raddoppiare il tasso di efficientamento degli edifici entro il 2025. Il Piano mira a migliorare l’efficienza energetica sia degli edifici pubblici che di quelli privati.

>>> Ma cosa c’entra il Superbonus col PNRR? Qui facciamo chiarezza su Recovery fund, Next Generation EU e PNRR

Cosa rimane valido e invariato del Superbonus

Oltre alle date specificate sopra, invariate dal governo Conte, sono confermate in generale:
– le modalità di erogazione del Superbonus 110% in 5 anni (con possibilità di cessione del credito o sconto in fattura >>> leggi qui la differenza),
– la possibilità di eseguire interventi su zone comuni, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e unità plurifamiliari con uno o più accessi indipendenti dall’esterno, nonché su singole unità immobiliari (>> Massimale di spesa per parti comuni e in presenza di altre unità immobiliari),

– lavori (trainati e trainanti) riguardanti l’isolamento, infissi efficienti, sostituzione di sistemi di riscaldamento e condizionamento e installazione di impianti per la generazione di energia rinnovabile,
– l’ammissibilità alle agevolazioni a condizione che si esegua condizionata un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, dimostrabile tramite il confronto con l’attestato di prestazione energetica (APE) prima e dopo l’intervento, equivalente ad un risparmio energetico medio (in relazione ad un consumo medio annuo di energia primaria dell’edificio residenziale) di circa 240 kWh/mq e ad un risparmio minimo atteso (sia energetico che di emissioni) del 30-40%.

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Superbonus e proroga al 2023? Il riassunto degli ultimi passaggi sulla questione

*** 23 aprile 2021_Regna il caos sulla proroga Superbonus. Stando ai dati riportati nelle tabelle allegate al PNRR, le risorse destinate all’incentivo sono rimaste le stesse già previste dal piano presentato lo scorso Gennaio dal Governo Conte.

Si parla in tutto di 18,5 miliardi dei quali 10,26 miliardi dai fondi Ue e 8,25 dal fondo complementare. Il Piano precedente prevedeva un’ estensione della misura, ma limitata a una proroga per i lavori negli edifici Iacp e un allungamento a fine 2022 per i condomini «a prescindere dalla realizzazione di almeno il 60% dei lavori».

Il fatto che le risorse siano rimaste le stesse fa intuire uno stop della proroga dell’agevolazione fino a tutto il 2023. Resta ancora tutto da confermare, intanto imprese e professionisti attraverso le associazioni del settore costruzioni chiedono a gran voce la proroga della detrazione al 31 dicembre 2023, alcuni anche al 2024.

*** 19 marzo 2021: Tra le ultime sensazionali notizie si è parlato di addio a tutti i bonus edilizi, che verranno sostituiti da un unica detrazione fiscale al 75%. Niente più Sismabonus, Ecobonus 65%Ristrutturazioni al 50%. La decisione verrà inserita nel prossimo Sostegni bis che andrà in Consiglio dei Ministri giovedì prossimo.

E il Superbonus? Sembra vi sia la volontà di confermarne la proroga al 2023 per poi cancellarlo.

Avevamo dato la notizia qualche giorno fa in merito alla proroga e semplificazione del Superbonus 110 e aliquota unica del 75% per bonus ristrutturazioni e ecobonus. Il settore dell’edilizia è di fatto in fermento, specialmente per quanto contenuto nellarelazione delle commissioni Bilancio e Politiche Ue sul Recovery Plan, approvata con risoluzione di maggioranza il primo aprile dal Senato.

Questa risoluzione di fatto impegna il Governo a redigere la versione definitiva del PNRR “tenendo conto degli orientamenti” contenuti nella relazione (>>per una panoramica su Next Generation EU, Recovery Plan e PNRR vai qui<<).

Nella relazione si legge:
La misura del superbonus del 110 per cento deve essere semplificata e prorogata nel tempo e, comunque, al fine di facilitare l’immissione anche di capitale e risparmio privato in un ampio processo di rigenerazione urbana, appare opportuno razionalizzare tutti gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75 per cento, modificando l’articolo16-bis del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917, prevedendo anche per questi la durata della detrazione in cinque anni.” >> Leggi e scarica qui la Relazione approvata dal Senato.

>> Esempio pratico Superbonus: caso di ristrutturazione e costo netto <<

Superbonus semplificato e fino al 2023

Dell’ulteriore proroga del Superbonus a dicembre 2023 per tutte le tipologie di immobili si era già parlato (dopo quella  al 30 giugno 2022 già stabilita dall’ultima Legge di Bilancio), ma questa volta si parla anche di “semplificazione”, cosa quanto mai importante per una misura che dal suo esordio ha scatenato più polemiche di ogni altra, tanto che l’Agenzia delle Entrate continua a pronunciarsi per chiarire dubbi e interpretazioni contrastanti. L’ipotesi è quindi quella di una semplificazione burocratica e della creazione di un’”infrastruttura digitale” per la certificazione e la circolazione dei crediti d’imposta.

A questo proposito nella relazione si legge:

  1. costituire un portale unico in cui i contribuenti e i professionisti possano effettuare tutte le comunicazioni necessarie;
  2. approvare appositi formulari a cui i professionisti possano far riferimento e attenersi;
  3. disciplinare l’ipotesi in cui sia riscontrata ex post la non sussistenza dei requisiti necessari per l’ottenimento del superbonus, ma sussistano, viceversa, quelli occorrenti per accedere ad altre forme di bonus;
  4. estendere il superbonus ai monoproprietari;
  5. subordinare l’intervento del cappotto termico alla diagnostica della resistenza delle strutture;
  6. prevedere il ravvedimento operoso per i professionisti tecnici;
  7. estendere il superbonus alle spese relative alla rimozione e allo smaltimento dell’amianto;
  8. istituire presso il Ministero dello sviluppo economico un osservatorio di carattere consultivo sulla materia a cui possano partecipare anche esperti di categorie e ordini professionali”.

>> Lo sai che il Superbonus vale anche su abusi edilizi?

Unico Bonus 75%

Più nuova è invece la notizia di razionalizzazione dei bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75%, che andrebbe quindi a modificare l’articolo 16 bis del TUIR, e la durata della detrazione che passerebbe da 10 a 5 anni.

Nella relazione si parla anche di una stabilizzazione di tutti gli altri bonus edilizi (“bonus ristrutturazione edilizia, ecobonus, sismabonus, bonus verde, bonus arredi, bonus facciate, bonus idrico e bonus colonnine, per gli interventi su tutte le tipologie di immobili”), che saranno anch’essi semplificati a livello burocratico e resi strutturali fino ad almeno il 2025.

Si attende una conferma di queste misure, che presumibilmente arriverà a breve, considerando che la versione definitiva del PNRR andrà trasmessa all’Unione Europea entro il 30 aprile 2021.

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Proroga Superbonus 2023: lo dice il Recovery Plan

*** 15 marzo 2021: Come risaputo, il Superbonus è già stato prorogato dall’ultima Legge di Bilancio fino al 30 giugno 2022 (e a fine 2022 negli edifici plurifamiliari, a certe condizioni), e a questo fine sono già stati usati molti degli aiuti europei che la Ue deve ancora sbloccare. Per questo la notizia di un’ulteriore proroga al 2023 della maxi agevolazione al 110% lascia esterrefatti: le risorse saranno sufficienti?

Intanto, le bozze del Recovery Plan inviate negli scorsi giorni da Governo (schede tecniche incluse) confermano l’estensione del Superbonus 110% agli interventi completati entro la fine del 2023. Il documento non è definitivo, ma costituisce ben più di una base per tutte le misure allo studio del Parlamento.

>> Recovery Fund: un’opportunità per le opere infrastrutturali del nostro Paese <<

Va ricordato che i tempi per avere certezza della misura non sono lunghi, dato che Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (Pnrr) deve essere inviato all’Europa entro il mese di aprile 2021, per una valutazione delle misure e delle azioni intraprese per superare e affrontare le conseguenze economiche e sociali causate dal Covid-19.

>> Su questo: Edilizia, verso lo standard zero Energy

Una specifica: il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si sviluppa in 6 missioni, non è altro che il Recovery Plan italiano.

Leggi anche: Documentazione Super Ecobonus: guida su cosa produrre e presentare

Per far ripartire l’Europa dopo la pandemia da Coronavirus, infatti, lo scorso luglio l’UE ha approvato il Next generation EU, noto in Italia come Recovery Fund o “Fondo per la ripresa”. È un fondo speciale per finanziare la ripresa economica nel triennio 2021-2023 con titoli di Stato europei (Recovery bond) che serviranno a sostenere progetti di riforma strutturali previsti dai Piani nazionali di riforme di ogni Paese: i cosiddetti Recovery Plan.

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