Secondo quanto predisposto dal Dl Cura Italia e il decreto Liquidità, manca ormai poco all’apertura dello sportello per le richieste di prestito da 25 mila euro. Al vaglio nelle ultime ore è l’iniezione di altri 5 miliardi sul Fondo di garanzia per le Pmi, ma è ancora un’ipotesi contenuta nelle bozze del provvedimento in corso di vidimazione (il decreto aprile, ormai decreto maggio).
Per la possibile introduzione del fondo perduto invece, servirà prima l’ok della Commissione europea. Intanto ecco alcune domande utili che gli interessati si saranno sicuramente chiesti. (Fonte domande: Il Sole 24 Ore)
Professionisti, domande utili su come ottenere il prestito da 25 mila euro
Il finanziamento è un prestito vero e proprio, da restituire in un massimo di 72 rate. I tassi sono ridotti al minimo, in quanto in presenza della garanzia dello Stato la banca è tenuta ad applicare il tasso minimo previsto, al netto del costo della garanzia. Richiesto un costo di istruttoria pari allo 0,25% della somma richiesta.
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Come fare la domanda?
La procedura è semplice: basta compilare il modello allegato. Nel modulo occorre solo indicare l’attività esercitata con il relativo codice ATECO, la finalità del prestito, e il fatto che che l’attività esercitata e è stata danneggiata dall’emergenza covid. Necessario poi indicare l’ammontare dei ricavi che risultano dall’ultima dichiarazione fiscale.
Finanziamenti disponibili fino a dicembre
Per questo tipo di finanziamenti non è previsto un plafond massimo disponibile, ma le condizioni semplificate e i tassi ridotti sono ammessi fino al 31 dicembre 2020.
Domande utili
>> In che modo il prestito di 25mila euro è cumulabile con finanziamenti sostenuti dal medesimo Fondo di garanzia?
L’importo di 25mila euro rappresenta l’aiuto massimo concedibile con garanzia del Fondo al 100% e, comunque, entro il limite del 25% dei compensi. Il professionista, quindi, potrà richiedere altri finanziamenti, ai quali, però, sarà prestata una garanzia inferiore.
>> Ai fini dell’entità del prestito se i dati dell’esercizio 2018 sono più bassi di quelli del 2019, posso far riferimento a questi ultimi, pur non avendo ancora presentato la dichiarazione?
La norma dispone che l’importo del finanziamento non sia superiore al 25% dei compensi dichiarati dal beneficiario, così come risultanti dall’ultima dichiarazione fiscale. Solo per i beneficiari costituiti dopo il 1° gennaio 2019 è possibile esibire un’autocertificazione.
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>> Per errore non ho presentato la dichiarazione dei redditi per il 2018, posso presentare un’autocertificazione?
No. La possibilità di presentare un’autocertificazione in sostituzione dell’ultima dichiarazione dei redditi per attestare i compensi percepiti, in modo che la banca verifichi il limite massimo di prestito erogabile con garanzia al 100%, è limitata ai soli beneficiari costituiti dopo il 1° gennaio 2019.
>> Posso presentare domanda anche se opero in forma di società tra professionisti (Stp)?
La risposta è affermativa. Anche le società tra professionisti potranno avere accesso al prestito con garanzia del 100% da parte del Fondo entro il limite massimo del 25% dei compensi complessivamente dichiarati per il 2018.
>> Molti clienti mi chiedono di rinviare i pagamenti delle consulenze. Come faccio a restituire le rate del mutuo?
Nonostante la durata del prestito sia fissata in un arco di tempo massimo di 72 mesi, la norma stabilisce un periodo di preammortamento di almeno 24 mesi. In tale frangente andrà rimborsata la sola quota interessi che, presumibilmente, sarà di importo relativamente esiguo.
>> È vero che il prestito mi sarà concesso senza alcuna istruttoria?
No. La banca deve in ogni caso eseguire un controllo formale sul rispetto dei requisiti del richiedente. Oltre ad acquisire l’ultima dichiarazione dei redditi per accertare il valore dei compensi dichiarati, la banca dovrà appurare che in capo al richiedente non ci siano posizioni classificate “in sofferenza” o come “inadempienze probabili”.
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>> Se passo tutte le verifiche preordinate dalla banca sarò sicuro di ricevere il prestito?
Come noto, alla banca compete una breve verifica delle attestazioni rese dal richiedente all’atto della presentazione della domanda che, se positive, le consentiranno di trasmettere la pratica al Fondo. Non è certo però che le risorse disponibili a oggi soddisferanno tutte le domande di liquidità.
>> Fra gli aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi o agevolazioni soggette ai limiti degli aiuti di Stato sono inclusi anche i 600 euro ottenuti?
Non esiste un chiarimento al riguardo. Alcune considerazioni, tuttavia, porterebbero a ritenere che il bonus dei 600 euro non presenti tutte le caratteristiche di selettività degli aiuti di Stato e, di conseguenza, non sarebbe da includere tra le agevolazioni che il professionista dichiara di aver già ricevuto.
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