Fase 2 cantieri edili, le proposte OICE per riaprire

Sono un’integrazione al Protocollo di regolamentazione realizzato a supporto delle piccole, medie e grandi imprese nella fase di ripartenza

Verrà sempre ricordato il giorno 1 della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, e lo sarà di certo anche per i cantieri edili. Riaprire, ma come? Quali controlli sarà necessario fare? D’accordo sulle parti relative alla sicurezza anti-contagio, ma si riuscirà davvero a lavorare con queste nuove regole?

Molte sono state delineate nel Protocollo di regolamentazione, documento realizzato da Cncpt in collaborazione con Ance che contiene indicazioni specifiche per la riapertura dei cantieri e delle attività del settore edile.

>> Leggi l’articolo: Cantieri edili, come riaprire? Pubblicato il Protocollo di regolamentazione

A completamento del Protocollo ecco i 7 punti delineati da OICE.

Fase 2 cantieri edili, le proposte OICE per riaprire

OICE ha inviato alla Task force Colao, al Governo, al Parlamento e all’ANAC alcune proposte per quando concerne la riapertura in sicurezza dei cantieri edili. Di certo serviranno regole per la gestione in sicurezza, presìdi sanitari dedicati per ogni cantiere e un fondo pubblico per i costi aggiuntivi. Proprio per questo, ha proposto un’integrazione alle linee guida definite con il Protocollo sulla sicurezza nel cantieri sopra citato, per renderle più esaustive e facili da applicare.

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I 7 punti di OICE per i cantieri edili

Per l’associazione, le priorità fondamentali per assicurare la ripartenza in sicurezza dei cantieri pubblici e privati bloccati sono i seguenti.

  1. Necessità di cogenza delle linee guida, implementate opportunamente nei contenuti, per permetterne l’immediata fruibilità alla ripartenza, con criteri chiari ed omogenei, da tutti gli operatori della filiera;
  2. Organizzazione e disponibilità di presìdi sanitari capillari su tutto il territorio nazionale, che siano riferimento efficace per le necessità degli operatori, capaci di indirizzarne gli adempimenti e di garantire supporto e vigilanza a tutti i processi produttivi avviati e alle imprese di tutte le dimensioni;
  3. Disponibilità, senza restrizioni, dei dispositivi di contenimento necessari, con la creazione di filiere produttive nazionali per garantire in ogni cantiere DPI e termoscan, evitando blocchi delle attività appena riavviate per loro mancanza;
  4. Definizione chiara delle responsabilità in capo agli attori della filiera, lato Committenza e lato Appaltatore, con riferimento puntuale ai rispettivi adempimenti fissati nelle line guida, onde evitare paralisi per conflitti di responsabilità;
  5. Puntuale ed esaustiva esplicitazione delle modalità di aggiornamento dei PSC, di redazione delle procedure in capo all’Appaltatore, dell’aggiornamento connesso dei POS e del loro coordinamento con PSC e procedure

    **Lo abbiamo spiegato qui: Come aggiornare il POS – fase 2 edilizia**

  6. Esplicite modalità di verifica del rispetto degli adempimenti e formalizzazione degli esiti a beneficio dei risultati attesi;
  7. Creazione di un Fondo alimentato con risorse pubbliche che ristori i maggiori costi sostenuti da tutti gli attori coinvolti nei processi di cantiere (DL, CSE, Appaltatore e Stazione appaltante) per l’impatto indotto dalle misure di contenimento del Covid 19, vera e propria “forza maggiore” imprevedibile.

>> Scarica il documento completo OICE

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Foto: iStock/AzmanL

Redazione Tecnica

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