Acconto Irpef di giugno più leggero. Nel calcolare le imposte da versare, infatti, si potrà tener conto del reddito che si stima di avere per il 2020, scontando quindi le mancata entrate dovute al Coronovirus.
Nessuna sanzione nel caso in cui si dovessero sbagliare i calcoli.
Irpef 2020, sconto sull’acconto di giugno e novembre
Il metodo di calcolo
Gli acconti dovuti a giugno e novembre sono pari rispettivamente al 40% e al 60% del totale da versare.
Per i conteggi è possibile utilizzare a scelta una delle due modalità:
– metodo storico;
– metodo previsionale.
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Nel primo caso il calcolo viene effettuato sulla base dell’imposta dovuta per l’anno precedente. Con il metodo previsionale, invece, il calcolo viene effettuato sulla base dell’imposta presumibilmente dovuta per l’anno in corso, considerando, quindi, i redditi che si pensa di poter realizzare, gli oneri deducibili/detraibili che dovrebbero essere sostenuti e i crediti d’impostaspettanti.
Applicando il metodo previsionale, in pratica, chi ha visto fortemente ridotto il giro d’affari in questi primo mesi dell’anno può versare un acconto minimo, sia a giugno che a novembre.
In caso di errore
Le norme consentono l’applicazione di entrambi i metodi di calcolo ma sono previste sanzioni per chi utilizza il metodo previsionale e commette errori nei conteggi. È prevista infatti una sanzione pari al 30% di quanto non versato. Sanzione ora rivista grazie al decreto liquidità per le somme versate nel 2020.
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Stop alle sanzioni
In base a quanto prevede l’art. 20, infatti, in caso di errore nei calcoli non scatterà nessuna sanzione se l’acconto versato è pari almeno all’ottanta per cento della somma che risulterebbe dovuta a titolo di acconto sulla base del reddito effettivamente registrato a fine anno.
C’è quindi un ampio margine di manovra per organizzarsi. Le novità riguardano il versamento degli acconti Irpef, Ires e Irap.
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Foto: iStock/utah778
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