Anticipo Cig edili: esiste una seconda modalità

Se l’impresa non è disponibile ad anticipare liquidità, ci si può avvalere della convenzione siglata tra l’Abi. Ecco in cosa consiste e i moduli per richiederla

Con l’intesa sulla Cig firmata dalle parti sociali il 31 marzo, arriva per i lavoratori dell’edilizia un secondo strumento per chiedere la Cassa integrazione. Il primo canale resta quello previsto dall’intesa del 23 marzo tra le rappresentanze dei datori di lavoro e i tre principali sindacati di categoria: si può anticipare liquidità ai lavoratori grazie al rinvio a maggio dei versamenti alla Cassa edile.

Seconda modalità. Se l’impresa non è disponibile ad anticipare liquidità, ci si può avvalere della convenzione siglata tra l’Abi (Associazione bancaria italiana) e i rappresentanti dei datori di lavoro.

Cosa prevede la convenzione dell’Abi?

Prevede un’anticipazione di un importo forfettario complessivo di 1.400 euro tramite l’apertura di un conto di credito al lavoratore che ne fa richiesta. L’importo è parametrato a “9 settimane di sospensione a zero ore (ridotto proporzionalmente in caso di durata inferiore), da riproporzionare in caso di rapporto a tempo parziale“.

L’apertura di credito cessa con il versamento dell’integrazione salariale da parte dell’Inps e non potrà avere durata superiore a sette mesi.

Attenzione! Se l’Inps per qualsiasi motivo non versa l’integrazione salariale, la banca può chiedere i soldi indietro: le banche non dovranno approfittarsene ma potranno prendere precauzioni per proteggersi.

I moduli da utilizzare sono già pronti e disponibili (modulo A e modulo B), ma non è ancora disponibile l’elenco delle banche che aderiranno (saranno le stesse che lo hanno fatto nella precedente convenzione del 2009?).

Clicca qui per leggere il testo della convenzione

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Foto: istock/uchar

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Redazione Tecnica

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