Qualcosa di utile lanuova Legge di Bilancio l’ha portato. Da inizio anno infatti anche i professionisti del regime forfettario possono sfruttare il credito di imposta per l’acquisto di computer, arredi e strumentazioni per lo studio.
Lo stesso regolamento si applica a imprese, esercenti, arti e professioni. A quali vincoli ci sono? Il credito d’imposta concorre alla formazione del reddito? Quali i beni strumentali ammessi e quelli esclusi? Ecco ind ettaglio tutte le novità.
Partita Iva forfettari 2020, come funziona il bonus beni strumentali?
Sembra che il bonus valga indipendentemente dalla tipologia del regime in cui si ricade, dato che non ci sono dettagli in merito. Ma ricapitoliamo un attimo, cosa si intende per beni strumentali?
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Beni strumentali, cosa sono e quali sono agevolabili?
I beni strumentali sono sia materiali che immateriali, e sono quei beni che partecipano alla formazione del reddito e vengono utilizzati direttamente per l’esercizio dell’attività come computer, macchine per ufficio, apparecchiature, mobili, attrezzature, impianti, auotovetture o strumenti propri dell’attività dell’impresa e/o dell’artigiano come per esempio gli attrezzi di lavoro.
Tra i beni ammessi dal bonus:
– computer e stampanti;
– software indispensabili al funzionamento del pc;
– arredi per lo studio o l’ufficio.
Tra i beni esclusi dal bonus:
– software non indispensabili al funzionamento del pc;
– beni materiali e immateriali rientranti nel programma Industria 4.0;
– veicoli;
– fabbricati e costruzioni.
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Bonus beni strumentali, le novità del 2020
>> Accesso al regime forfettario
Non può accedervi chi percepisce un reddito da lavoro dipendente maggiore di 30 mila euro e chi nell’anno precedente ha sostenuto spese per lavoro accessorio superiori a 20 mila euro.
>> Bonus per i beni strumentali
Il bonus è pari a un credito di imposta del 6% e vale entro il limite massimo di 2 milioni di euro. Nel caso di investimenti realizzati tramite contratto di locazione finanziaria, si considera il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni.
Potranno quindi accedervi per l’acquisto di beni materiali strumentali nuovi i professionisti con compensi o ricavi fino a 65 mila euro con tassazione e aliquota pari al 15%.
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Il bonus si potrà usare solo in compensazione in cinque rate di pari importo, a partire dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni.
Inoltre, tale credito non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell’Irap. Il bonus è cumulabile con altre agevolazioni aventi i medesimi costi, a patto che non porti al superamento del costo sostenuto.
Sarà obbligatorio per chi sfrutterà il bonus, conservare la documentazione che provi l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili, altrimenti l’agevolazione sarà immediatamente revocata.
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Renzo Semprini Cesari | 2019 Maggioli Editore
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