Impermeabilizzazione delle fondazioni, come difenderle dall’acqua?

Quali sono le principali tecniche e materiali che ci permettono di impermeabilizzare la fondazione e isolarla dall’acqua? Dai tubi drenanti ai teli bentonitici alle resine, scopriamo le principali novità

Principali strutture di sostegno di edifici e di opere di ingegneria, le fondazioni spesso sono a contatto con terreni umidi o a volte totalmente immerse in acqua. L’acqua è dunque il loro nemico indiscusso, sia per le pareti contro terra che di opere di fondazione, sia piovana che di falda.

Come difenderci da essa? Con quali tecniche e materiali possiamo impermeabilizzare la fondazione e isolarle dall’acqua? Vediamolo.

Impermeabilizzazione delle fondazioni, ecco come combattere l’acqua!

L’umidità è la causa principale del degrado delle strutture compromettendone la funzionalità e la durabilità.

Impermeabilizzare le fondazioni significa renderle più resistenti e durature nel tempo, significa donare una vita utile maggiore, significa inoltre ridurre i costi di manutenzione anche delle strutture in elevazione.

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Come prima cosa occorre verificare la presenza di falde acquifere. In caso di esito positivo come primo intervento occorre realizzare un drenaggio con la funzione di tenere l’acqua lontano dalle fondazioni.

Con quali tecniche e materiali posso impermeabilizzare?

Il drenaggio

Il drenaggio viene realizzato mediante un tubo corrugato drenante a doppia parete flessibile, rivestito con calza filtrante in geotessile di circa 170 g/m2 di massa areica (versione TNT prevista da Italdreni).

Anche la System Group ha realizzato una tipologia di tubo drenante già provvisto di calza geotessile, venduto in rotoli.

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Tubo drenante provvisto di calza geotessile venduto in rotoli

Teli bentonici

I teli bentonitici MAPEPROOF della MAPEI sono composti da due tessuti geotessili in polipropilene, di cui uno non-tessuto superiore ed uno tessuto inferiore, che racchiudono uno strato uniforme di bentonite sodica naturale. I teli impermeabilizzanti possono essere usati per strutture interrate, per superfici orizzontali e verticali.

Anche DIASAN produce il telo Bentotelo è un geocomposito impermeabilizzante autosigillante e autoagganciante al calcestruzzo.

Strutture di fondazioni orizzontali e verticali

La membrana bituminosa è il materiale che maggiormente viene utilizzato per l’impermeabilizzazione di superfici anche interrate. Il sistema Index prevede la realizzazione di un pacchetto tecnologico costituito da un primo strato di primer bituminoso a base di bitume e solventi a rapida essicazione.

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Successivamente viene posta una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica armata in “tessuto non tessuto“, su cui viene sovrapposta una membrana impermeabilizzante multifunzionale bitume polimero elastoplastomerica corazzata, protettiva e drenante, armata con tessuto non tessuto di poliestere ad altra resistenza. Il tutto viene completato con un isolante termico in polistirene estruso monostrato.

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Un altro modo per creare una barriera protettiva per le strutture verticali e muri interrate è offerto dalla GEOPLAST con il sistema DEFENDER che permette di creare un’intercapedine ventilata tra il muro controterra e il terreno di riporto, risparmiando così il riempimento dello scavo con la ghiaia.

La riduzione dei costi rispetto ai sistemi tradizionali, la garanzia di eliminare il contatto tra l’umidità del terreno e la guaina impermeabile, la facilità di posa e di movimentazione in cantiere e l’ottima resistenza alla compressione del terreno, fanno di DEFENDER un prodotto indispensabile per la protezione dei muri controterra.

Anche l’azienda GCPAT ha trovato un ottima soluzione con il sistema Bituthene 4000S una membrana per impermeabilizzazione preformata, autoadesiva applicabile a freddo senza l’utilizzo di fiamma, con composto aderente in bitume e gomma SBS, accoppiato ad un doppio film in polietilene incrociato ad alta densità (HDPE).

Guaine liquide

Molto spesso, quando le strutture sono esistenti e pertanto in passato non è stato progettato un sistema di impermeabilizzazione delle fondazioni, occorre intervenire sull’esistente con diverse tipi di tecniche, oltre a quelle viste in precedenza.

Spesso occorre intervenire su sistemi impermeabili già applicati che non sono più in grado di assolvere la propria funzione. Un aiuto viene fornito dalla WINKLER con i prodotti OSMOWIN e WINFLEX CEMENT.

Il primo prodotto è utilizzato largamente per fondazioni, piscine, serbatoi e contenimento acqua non potabile e trattamento dell’umidità. Consiste in un premiscelato impermeabilizzante a base cementizia.

WINFLEX CEMENT invece è un premiscelato impermeabilizzante bicomponente elastico, a base cementizia, inerti selezionati e speciali polimeri in dispersione acquosa. Elevatissima lavorabilità, adesione e grande resistenza agli agenti atmosferici, atmosfera salina, sali ed anidride carbonica.

Anche WEBER con il prodotto WEBERDRY PRONTO23 TOP consente l’impermeabilizzazione di superfici esistenti.

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Impermeabilizzazione mediante iniezione di resine

Una tecnica di impermeabilizzazione delle fondazioni e dei terreni circostanti è quella delle iniezioni con resine impermeabili. I prodotti utilizzati come DRACOGEL consistono in un gel acrilico atossico per impermeabilizzare e consolidare i terreni e bloccare filtrazioni d’acqua mediante iniezioni. Utilizzando come veicolo di permeazione l’acqua ed essendo monofasico, ha una capacità di penetrazione molto elevata che, coadiuvata dalla bassa tensione superficiale e dalla bassissima viscosità, permette il consolidamento di terreni anche con tessitura limosa aventi particelle di diametro pari a 0,01 mm.

Come impermeabilizzare più fondazioni giuntate tra loro o in presenza di riprese di getto di calcestruzzo?

Le riprese di getto

Un particolare prodotto che consente di evitare l’infiltrazione d’acqua dovute alle riprese di getto è il giunto WATERBLOCK della Wurth. Della stessa azienda vi è anche il BITUMUL 56, un’emulsione bituminosa impermeabilizzante e adesiva che consente, rispetto alle guaine solide, di non formare giunture che potrebbero favorire infiltrazioni evitando l’infiltrazione d’acqua sotto la guaina.

I giunti strutturali di fondazione

Il giunto strutturale è l’interruzione della continuità di un’opera, questo consente, anche in fondazione di evitare danneggiamenti e fessurazioni nelle strutture causare dalla dilatazione di una struttura molto lunga.

In questo caso Mapei fornisce IDROSTOP PVC , in PVC con bulbo esterno, consente lasigillatura dei giunti strutturali. Anche l’azienda TECNOKGIUNTI fornisce un giunto performante KWPROOF.

Un ulteriore esempio è SINEJOINT di FIMA SYSTEM waterstop idroespansivo a base di bentonite di sodio naturale e polimeri organici per riprese di getto interrate delle strutture in calcestruzzo, completo di speciale rete in plastica.

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Pietro Salomone

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