Piano Casa 2019: la situazione, regione per regione

In tutte le regioni si può (più o meno) usufruire di incentivi per la ristrutturazione, l’ampliamento o la ricostruzione della casa. Vediamo la situazione al 2019.

Scarica PDF Stampa

Il D. Lgs. n.112 del 25 giugno 2008 all’Art. 11, comma 1, recita: “Al fine di superare in maniera organica e strutturale il disagio sociale e il degrado urbano derivante dai fenomeni di alta tensione abitativa, il CIPE approva un piano nazionale di edilizia abitativa”, questo piano “nazionale ha a oggetto la realizzazione di misure di recupero del patrimonio abitativo esistente o di costruzione di nuovi alloggi ed e’ articolato, sulla base di criteri oggettivi che tengano conto dell’effettivo disagio abitativo presente nelle diverse realtà territoriali”.

Piano Casa: cos’è?

Il “Piano”, che divenne operativo dal 1 aprile 2009, non è altro che una disposizione che permette di usufruire di incentivi per la ristrutturazione, l’ampliamento della casa o la sua ricostruzione ed è regolata da leggi regionali; sarebbe dovuto durare all’incirca un anno e mezzo, ma tutt’oggi sono vigenti sue proroghe in diverse regioni. Esso prevede dei bonus in base agli interventi edili apportati, riguarda sostanzialmente interventi per la ristrutturazione e per l’ampliamento della casa con differenze che variano in base alla regione. Con gli anni questo piano casa è stato prorogato più volte e gli incentivi hanno inglobato anche interventi di efficienza energetica, consolidamento sismico fino a coinvolgere  bonus mobili per coloro che acquistassero una casa.

Grazie a questo Piano è possibile ampliare un edificio allargandolo o sopraelevandolo, attenendosi comunque alle direttive statali, in linea con i parametri edili normati a livello nazionale, presentando il progetto edilizio entro le scadenze stabilite a livello regionale. L’autorizzazione agli interventi è sempre comunque subordinata alla presentazione di una DIA (Denuncia di Inizio Attività) o al rilascio di un Permesso di Costruire.

Piano Casa: vale nel 2019?

Molte sono state le proroghe che ha subito questo Piano, alcune spostate fino al 31 dicembre 2019, altre spostate addirittura al 2020.

Veneto, Abruzzo, Puglia, Campania e Sardegna

Le nuove proroghe al 2019 hanno riguardato Veneto, Abruzzo, Puglia, Campania e Sardegna.

Il Veneto ha scelto di mettere a regime il Piano casa e prorogarlo al 31 marzo 2019 introducendo nuove misure finalizzate alla rinaturalizzazione del territorio veneto ed al miglioramento della qualità della vita all’interno delle città con la demolizione di edifici ed elementi di degrado, incentivando inoltre gli interventi di efficientamento energetico e di sicurezza degli edifici già esistenti in aree dichiarate di pericolosità idraulica o idrogeologica.

L’Abruzzo ha prorogato il Piano Casa al 31 dicembre 2019 confermando quasi interamente le misure adottate dal Piano Casa istituito nel 2009.

Anche in Puglia  la proroga sarà valida fino al 31 dicembre 2019. Il Piano Casa consente ampliamenti volumetrici fino al 20% della volumetria esistente, in misura non superiore a 300 metri cubi, e demolizioni e ricostruzioni con un premio di cubatura fino al 35%, con la condizionale che gli interventi siano realizzati nel rispetto di precisi standard in materia di edilizia sostenibile.

La Campania ha anch’essa prorogato il Piano Casa fino al 31 dicembre 2019 apportando alcune novità come l’ampliamento per uso abitativo fino al 20% della volumetria esistente per edifici residenziali uni-bifamiliari, per edifici di volumetria non superiore ai 1.500 metri cubi e per edifici residenziali composti da non più di tre piani fuori terra, venendo a meno anche la condizione che tutto ciò è attuabile solo alla prima casa. Altra novità è che sarà concesso un aumento volumetrico del 50% per chi demolisce un immobile in area a rischio e lo ricostruisce in aree non a rischio.

Sarà inoltre consentito il cambio di destinazione d’uso per edifici a destinazione turistico-alberghiera in abitazioni civili con la condizionale che il 35% di quelle abitazioni venga destinato all’housing sociale.

In Sardegna il Piano Casa è stato prorogato fino al 30 giugno 2019 senza cambiare i contenuti. Si potranno ampliare gli immobili residenziali e produttivi fino al 20% o al 30% se si effettua anche un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio. Con gli interventi di demolizione e ricostruzione si potrà ottenere un premio volumetrico fino al 45%.

Sicilia e Calabria

Le proroghe al 2020 hanno coinvolto Sicilia, Calabria, Marche, Molise e Toscana.

La Regione Sicilia ha prorogato al 31 dicembre 2020 la possibilità di ampliamento volumetrico fino al 20% per gli immobili residenziali e fino al 15% per quelli produttivi, e i premi di cubatura fino al 35% per gli interventi di sostituzione edilizia. La norma consente l’ampliamento o la demolizione e ricostruzione di edifici in deroga alle norme urbanistiche e ai regolamenti edilizi vigenti, a eccezione delle distanze minime tra fabbricati e delle altezze massime, che invece devono essere sempre rispettate.

Anche la Regione Calabria ha prorogato al 31 dicembre 2020 le possibilità di ampliamento e sostituzione edilizia, però i premi volumetrici sono stati ridotti dal 35% al 30%  a fronte di maggiori incentivi per i lavori che prevedono l’adeguamento sismico ed un premio del 10% in funzione del livello di sostenibilità ambientale.

Marche, Molise e Toscana

Sia nelle Marche che in Molise che in Toscana le attuali norme sono state prorogate fino al 31 dicembre 2020 e i premi volumetrici, riconosciuti agli interventi di ampliamento e demolizione e ricostruzione, sono maggiori nel caso comprendano anche interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.

Nelle Marche il Piano Casa è stato prorogato con la L.R. 03/05/2018, n. 8 e consente un aumento di cubatura in deroga ai regolamenti comunali urbanistici in vigore in ciascuna zona, la deroga prevede la possibilità di ampliamento volumetrico fino al 20% che può essere aumentato di un ulteriore 15% nel caso in cui tale intervento preveda anche l’adeguamento antisismico di tutta la struttura portante dell’edificio, con la condizione che venga effettuato inoltre un miglioramento della prestazione energetica. Nel caso di demolizione e ricostruzione dell’abitazione, la legge regionale prevede premi di cubatura fino 40%. Il Piano Casa Marche riguarda anche gli edifici ad uso non residenziale, sia in caso di semplice ampliamento che di demolizione e ricostruzione.

In Toscana si potranno effettuare interventi di ampliamento fino al 20% e sostituzione edilizia con premi volumetrici fino al 35%.

Il Piemonte

Per la Regione Piemonte la scadenza era prevista per il 31 dicembre 2018, ma si sta lavorando per apportare delle modifiche alla legge regionale sul riuso, la riqualificazione dell’edificato e la rigenerazione urbana in modo da ridurre il consumo di nuovo suolo ed incentivare il recupero di quello già utilizzato anche attraverso l’efficientamento energetico, semplificandone l’iter delle autorizzazioni. Queste modifiche mirano alla ristrutturazione degli immobili in stato di abbandono, privi di misure di sostenibilità ambientale e non sicuri dal punto di vista sismico; quindi favoriranno il recupero di rustici e sottotetti, ma anche la demolizione di edifici agricoli abbandonati, la cui cubatura sarà spendibile in altre aree urbanizzate. In questo caso la norma sostituirà il Piano Casa con disposizioni a tempo indeterminato.

Anche altre Regioni hanno reso a tempo indeterminato le misure del Piano Casa.

Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta

In Friuli Venezia Giulia il Piano Casa non ha più una scadenza e ad oggi sono concessi ampliamenti fino al 35% e demolizioni e ricostruzioni fino al 50%, sia degli edifici residenziali sia a destinazione produttiva.

In Valle d’Aosta questa scelta è stata fatta dalla nascita del Piano Casa, nel 2009. Gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia riguardano tutti gli immobili, residenziali e non, e devono utilizzare criteri e tecniche di edilizia sostenibile, fonti di energia alternative e rinnovabili o misure di risparmio delle risorse energetiche o idriche.

Umbria, Liguria, Lazio e Basilicata

Anche in Umbria il Piano Casa è stato reso permanente. Le misure puntano alla riqualificazione del patrimonio esistente, con maggiori incentivi per la rimozione dell’amianto dai capannoni e per gli interventi che rendono gli edifici residenziali di classe energetica A.

In Liguria le misure del Piano Casa sono diventate a tempo indeterminato nel 2015. Gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia ricevono bonus volumetrici maggiori nell’entroterra rispetto alla costa; inoltre sono consentiti lavori anche nei parchi seguendo comunque la normativa interna.

Nella regione Lazio il Piano Casa è stato riassorbito dalla legge regionale n.7/2017 sulla rigenerazione urbana che consente premi volumetrici fino al 40% nell’ambito di programmi di rigenerazione.

Anche il Piano Casa della Basilicata è stato reso a tempo indeterminato ed integrato dalla LR 11/2018 che stabilisce le misure che consentono gli ampliamenti volumetrici e le demolizioni e ricostruzioni.

Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia

In Trentino Alto Adige la situazione è più complessa in quanto la Provincia di Bolzano ha reso a tempo indeterminato il Piano Casa già dal 2010, mentre la Provincia di Trento non ha mai recepito il Piano Casa, ma ha sempre adottato la Lp 1/2008 che prevede bonus del 15% per l’adozione di tecniche di edilizia sostenibile.

In Emilia Romagna e Lombardia da anni il Piano Casa non viene più rinnovato ed adottano le attuali leggi regionali.

Leggi tutti gli articoli sul Piano Casa

Antonietta Puma

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento