A 15 anni dall’avvio, la Corte dei Conti ha tirato le somme, bocciando il Piano antisismica per la messa in sicurezza degli edifici scolastici a causa di diverse criticità. L’iniziativa, che avrebbe dovuto contemplare ben 2651 interventi, in realtà non è poi riuscita a rispettare le aspettative annunciate. I progetti avviati, infatti, risultano essere 1951, di cui solo 1617 sono stati effettivamente portati completamente a termine.
Antisismica, le criticità del piano
La Corte dei Conti ha affermato che il piano antisismica mostra l’inadeguatezza delle risorse finanziarie a disposizione in relazione al fabbisogno stimato e all’impellenza degli interventi e l’incapacità di transitare da una logica emergenziale ad una programmazione strutturale. Inoltre, la Corde dei Conti ha sottolineato che la materia trattata, ovvero la messa in sicurezza degli edifici, viene prevista da diverse norme che sono tra loro sovrapposte. Il giudizio è netto: “le risorse avrebbero potuto essere meglio utilizzate ove avessero fatto parte di un unico piano coordinato nelle modalità e nei criteri, in modo da garantire uno stanziamento adeguato di risorse, la regolarità nella loro erogazione ed evitare che su uno stesso immobile fossero effettuati interventi, contemporaneamente o in tempi diversi, finanziati in base a leggi diverse e che i lavori non potessero essere estesi all’intero immobile perché legati a finalità proprie delle specifiche normative”.
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Per individuare e programmare gli interventi necessari sono stati coinvolti il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministero dell’Istruzione, Regioni, Enti locali, Cipe e Commissioni parlamentari.
Antisismica, le risorse necessarie
Prendendo in considerazione l’alto numero e la capillarità sul territorio degli edifici interessati e l’assenza di studi omogenei, per la Corte dei Conti la stima del fabbisogno per la messa in sicurezza degli edifici scolastici è stata svolta attraverso l’estrapolazione di indicatori e parametri medi, basata sui rilievi disponibili e con tutti i limiti che contraddistinguono una stima a differenza di una accurata ricognizione analitica. Il Ministero dei Trasporti ha calcolato la stima in circa 13 miliardi di euro, ma siccome sono già state effettuate azioni di messa a norma da parte degli enti, la stima del fabbisogno rimanente si aggira intorno agli 8 miliardi di euro.
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Antisismica, ok per anagrafe edilizia scolastica
Nonostante le altre negatività, la Corte dei Conti è rimasta soddisfatta dall’istituzione dell’Anagrafe degli edifici scolastici, in quanto i dati che sono stati raccolti sono in grado di mostrare una panoramica generale sulle condizioni in cui si trovano le scuole.
Grazie all’anagrafe è stato possibile appurare la bassa qualità del patrimonio edilizio scolastico, caratterizzato da carenze di ogni tipo, a partire dalla messa in sicurezza antisismica, fino ad arrivare all’acquisizione del certificto di idoneità statica, di agibilità e di prevenzione incendi come previsto dalla normativa. La Corte dei Conti, proprio per questo, suggerisce di guardare con preoccupazione questa situazione in quanto potrebbe originare rischi per l’organizzazione dell’attività didattica dal momento in cui è vietato utilizzare gli istituti che non sono a norma.
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